Regia: Mike Nichols
Anno: 2004
Titolo originale: Closer
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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Closer è un gran bel film. Di quelli teatrali, in cui la trama è coinvolgente, pilotata da solo quattro volti. Il cast è superbo e vede impegnati Julia Roberts, Clive Owen e due tra i miei preferiti: Jude Law e Natalie Portman di cui sono innamorato (lotta con Ellen Page). In una pellicola spesso si commette l'errore di basarsi solo ed esclusivamente sulla trama, ma qui è semplice rimanere estasiati anche dal modo in cui la storia si evolve ed è raccontata, nonchè dai temi che Mike Nichols sceglie di evidenziare nei rapporti di coppia. Riesce ad includere tutto (molto): dall'incontro romantico ed atipico alla separazione brusca e dolorosa, senza tralasciare tutto ciò che sta in mezzo. Che si tratti di sincerità, invidia, sesso, infedeltà, rabbia, desiderio incondizionato, perdono, pena, disillusione, capriccio o menzogna poco importa. C'è ed è studiato bene. Le questioni sollevate ci hanno ronzato in testa decine di volte e non hanno mai una risposta chiara e definitiva. E' meglio sapere di un tradimento e quindi idolatrare la sincerità a tutti i costi minando la fiducia reciproca, oppure vivere nel dubbio, tormentoso, ma incerto, e proseguire quindi nell'amare chi ci sta vicino? Quanto l'atto sessuale (raccontato nel film, ma mai visto, neanche una scena di nudo) è importante in una coppia e quanto incide un'infedeltà meramente fisica su di un sentimento elevato come l'amore? I dialoghi sono sempre azzeccati e stuzzicano la mente dello spettatore ponendo questi ed altri quesiti in maniera implicita, azzardando anche concetti scabrosi e crudi, senza però rendere il tutto anche minimamente volgare. E' decisamente realista, senza veli di sorta o giri di parole, costringendo gli attori a soffrire, esternare i propri sensi di colpa, annunciare verità scomode e deleterie. La sincerità idealizzata, vista come apice del successo di un rapporto di coppia, è stroncata se l'amore è malato in partenza e non basta da sola a salvare l'irreparabile. Il romanticismo del colpo di fulmine trova un degno avversario se deve scontrarsi con la gelosia e la fiducia, ferrea solo e soltanto se alimentata da prove tangibili. E' possibile fidarsi di chi si ama, senza forzare la verità? E' meglio sapere? O sperare? Quanto puoi conoscere la persona di cui ti innamori a prima vista? E quanto ameresti chi ha tradito fin dal primo incontro? L'analisi che Nichols fa è talmente profonda e ben strutturata che ogni personaggio risulta vivo, meschino, adorabile, vigliacco e anche totalmente innamorato. Il giudizio spetta solo a noi, ma siamo talmente coinvolti che alla fine ci prende per il culo. Cosa avremmo pensato di Alice se avessimo saputo che fin dall'inizio era Jane?
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