Regia: Ernie Barbarash
Anno: 2004
Titolo originale: Cube Zero
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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Dopo il grande flop del secondo cubo (Hypercube), la Lions Gate ha deciso di continuare imperterrita con un terzo capitolo che è un prequel piuttosto interessante. La casa cinematografica canadese ci ha già fatto capire quanto le piace insistere su determinate saghe (vedi ad esempio Saw o Hostel) e questa volta a buon ragione. Il primo Cubo h riscosso un discreto successo proprio per la mancanza totale di indizi che potessero portarci ad una qualche spiegazione. Il pubblico è goloso e certe volte idiota così da sperare in un qualche seguito chiarificatore. Però accade un po' come quando vedi un trucco di magia e poi ti viene svelato: perde molto del suo fascino. Con Cube Zero fortunatamente non è così, perchè parti sicuramente prevenuto visto il sequel del 2002, e poi ti ritrovi a fare i conti con una stanza dei bottoni in parte moderna ed in parte retrò dove puoi osservare i meccanismi che hanno reso appetibile il primo episodio diretto da Natali. La trama questa volta è più elaborata perchè non vede i riflettori puntati solo sulle cavie, ma la luce si sposta anche sul resto degli ingranaggi. Un po' grottesco e fantastico con l'entrata in scena di Jax e dei suoi aiutanti, un po' più peso con il ritorno delle trappole e decisamente fuori luogo (una caduta di stile) con il soldato invincibile che deve uccidere i nostri eroi. Dimentichiamoci quindi del sequel e ringraziamo Barbarash per averci provato in questo modo, creando la giusta atmosferica distopica con esperimenti, pene, controllati e controllori. Peccato per il finale, che avrebbe potuto essere migliore se solo Wynn e Miller fossero stati la medesima persona. Uno sforzo in più in fase di sceneggiatura e ne sarebbe uscito qualcosa di più interessante. La prossima volta potrebbero chiedermi un consiglio.
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