Autore: Stephen King
Anno: 2005
Titolo originale: The Colorado Kid
Pagine: 192
Voto: 2/5
Pagina di Anobii
Trama del libro e quarta di copertina:
Fresca fresca di scuola di giornalismo, la ventenne Stephanie McCann sta
facendo uno stage presso il minuscolo quotidiano di un'impervia
isoletta del Maine, dove si occupa di picnic parrocchiali, sparizione di
gatti e altre amenità. Ma sente che l'esame più importante deve ancora
arrivare... E infatti un solitario pomeriggio i due anziani proprietari -
nonchè unica forza lavoro - della testata, con il pretesto di
raccontarle un vecchio caso di cronaca l'avviluppano nelle spire di una
vicenda inspiegabile e intrigante. Una storia del passato che parla di
una coppia di tenaci reporter e di un cadavere chiamato Colorado Kid, di
una morte che forse era un omicidio, ma senza movente, senza alibi, con
tempi impossibili e indizi assurdi. La loro storia. Il loro mistero.
Accaduto proprio lì. In venticinque anni, ogni piccola, faticosa
scoperta anzichè chiarire i fatti li ha ammantati di oscurità, ogni
risposta anzichè esaurire le domande le ha moltiplicate. Perchè? Perchè?
Riuscirà Steffi a risolvere l'enigma? E soprattutto, saprà coglierne il
vero significato? In un romanzo in cui la potenza narrativa di King fa
crescere la tensione a ogni pagina solo sussurrando, il Re scherza con
il nero alla maniera di Agatha Christie, Mickey Spillane, Edgar Allan
Poe. Ma, soprattutto, alla sua. Da Colorado Kid è stata tratta una serie
tv di grande successo, Haven, in corso di programmazione anche in
Italia.
Commento personale e recensione:
Bah, non utilizzo il voto più basso in assoluto perchè riconosco che King ci abbia saputo fare come al solito, rendendo una NON STORIA intrigante. Grazie ai dialoghi, maturi e realistici, abbiamo un thriller decisamente particolare, assai statico, che però risulta essere esclusivamente una minestra molto allungata. Quindi ok, bene l'idea di pigliarci per il culo senza arrivare a concludere nulla (ops ho spoilerato), ma mi aspettavo qualcosa di più nonostante già arrivato a metà ho iniziato a preparare la vasellina sapendo che non ci sarebbe stata una conclusione che possa definirsi tale. Il lavoro, nel suo complesso, è comunque mediocre, sembra tirato via e non all'altezza di ciò che lo ha reso famoso. Non che tutta la sua produzione mia sia piaciuta, ma qui siamo lontani da ciò che potrebbe stuzzicarmi. Per fortuna dura poco e si legge in fretta.
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