Regia: Peter Berg
Anno: 2013
Titolo originale: Lone Survivor
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
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“Basta con i film di guerra, o sulla guerra, o con la guerra” dicevo. Ed
infatti mi hanno un po’ stancato. Se prima era il Vietnam (Apocalypse Now - Full Metal Jacket), poi è stato
il Golfo (The Hurt Locker), adesso l’Afghanistan (Zero Dark Thirty), ma siamo sempre lì. Pallottole, fucili,
morti e sofferenza.
Nonostante gli ingredienti siano sempre i soliti, è un tema che tira, e
non posso dar torto a nessuno, visto che pure io sono stato incollato
alla tv per vedere le gesta dei mitici e leggendari Navy SEAL. Tra
l’altro si basa sul romanzo autobiografico di uno
dei protagonisti, qui interpretato da Mark Wahlberg, che come
preannuncia il titolo è l’unico sopravvissuto di una missione in cui
sono molte le cose ad andare storte. Ciò che potrebbe differenziare la
pellicola da tantissime altre sono le lunghissime scene
di combattimenti, sparatorie, fughe ed il realismo che le accompagna.
Berg lascia poco all’immaginazione e non si fa problemi nel mostrarci le
carni sanguinose e macellate dei [nostri] soldati americani. Nel
complesso è comunque un bel film, con tanta azione,
tanto coraggio e molta dinamicità. Insomma, difficile che riesca a
stancarti, se però appunto non sei già stanco di questo genere. Le
brutture della guerra il mondo le conosce già, così come l’eroismo ed il
patriottismo dei combattenti: qui al direzione presa
non è né in un verso né nell’altro, sebbene siano più i vinti dei
vincitori e sebbene chi muore lo fa dopo aver preso tanti di quegli
schianti che sarebbe stato impensabile un altro epilogo. L’umanità di
ogni personaggio è però solo accennata, altri registi
avrebbero approfittato mostrandoci maggiormente il loro lato scoperto.
Altri ancora avrebbero fatto più leva sul loro essere quasi
indistruttibili. Berg invece resta a metà strada, e rende il film
abbastanza realistico, ma senza dargli una direzione. Non è
presente inoltre, ed è un bene, alcun risvolto politico della storia:
niente patriottismo pompato e niente “tutti gli arabi sono terroristi”.
Ma già lo sapevamo e qui la retorica manca del tutto.
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