Regia: Peter Weir
Anno: 1998
Titolo originale: The Truman Show
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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Sarebbe scontato partire con la domanda "e se tutto fosse finzione?" eppure il soggetto di Andrew Niccol (che giusto un anno prima ha diretto lo splendido Gattaca) la pone in maniera tanto esplicita che è impossibile non trattare la questione. Già perchè decine di filosofi e pensatori, anche quelli più comuni e dell'ultim'ora, hanno già sviscerato questa domanda chissà quante volte. Però il film di Peter Weir anticipa i tempi e la inserisce in un contesto che è quello dei reality show, della tv sempre presente nelle nostre vite, dell'essere e dell'apparire, di ciò che poi sarà il Grande Fratello (inteso come come trasmissione televisiva) e tutto il resto. Insomma ci anticipa il nostro divenire schiavi di una telenovela creata ad hoc dai media. Il carattere leggermente fantascientifico racconta la storia di Truman - "True Man" (un già noto Jim Carrey) seguito costantemente da telecamere che a sua insaputa trasmettono ogni secondo la sua vita in diretta a milioni di telespettatori, assuefatti dal programma The Truman Show. Un ambiente costruito, con attori e comparse che si prendono gioco (benevolmente) del nostro eroe (che più di ogni altri è noi stessi) ci mostra quanto abbiamo bisogno di ammirare la spontaneità di un uomo, ignaro di cosa lo circonda, che vive la sua vita, reale per lui, ma artefatta e pilotata da altri. Christof (Ed Harris) il creatore padrone, muove i fili dei burattini che si fingono amici, mogli, genitori, e lo fa il maniera quasi brutale, così che riusciamo ad avere pietà del protagonista, a differenza di noi stessi all'interno del film, che perlopiù pendiamo dalle labbra di ciò che ci viene raccontato e mostrato. Ciò che distingue Truman da tutte le altre star televisive è il fatto di non essere cosciente della propria situazione, ed essere quindi genuino, non condizionato da fattori esterni come la voglia di aggiudicarsi un premio o il desiderio di esibirsi. Così, nonostante sia anticipatore di ciò che i media riverseranno su di noi da una parte, va ancora più in là, facendoci vedere un passo successivo, ovvero la ricerca di un estremo desiderio di assaporare la vita altrui il più possibile in maniera reale, con costrizioni che esistono, ma essendo a livello globale, non intaccano il naturale esibirsi, data la sua inconsapevolezza. Inconsapevolezza che è presente anche nel pubblico inserito all'interno del film, che si emoziona ad ogni vicenda ed è vittima di un marketing spudorato inserito con forza attraverso numerosi spot più o meno velati. Oltre alla trama poi The Truman Show risulta vincente anche nell'atteggiamento degli attori e nella prestanza scenografica di ogni particolare, che ricrea un set visibile soltanto a noi, quelli che guardano il film, ed in parte minore a loro, quelli che si godono lo spettacolo. Ottima la fotografia, l'enorme dietro le quinte ed il continuo making of, che rendono quella che potrebbe essere una commedia, una storia drammatica e profonda come difficilmente abbiamo visto. Si può considerarlo capolavoro, senza aver paura di essere esagerati. Il bluray, nonostante il film non sia dei più nuovi, ha una buona resa video ed audio (con Dolby Digital 5.1 per l'italiano). Mi sarei aspettato molto di più dagli extra, magari un documentari di stampo filosofico culturale:
- Come andrà a finire? (42 minuti)
- Faux finisching (13 minuti)
- Scene eliminate (13 minuti)
- Galleria fotografica
- Trailer
- Spot tv
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