Ci sono giornate lunghe e faticose che iniziano il sabato e finiscono la domenica. Se va bene. Piombino, Pisa, Roma, Narita, Tokyo, Nagano, Yudanaka. Un tragitto senza esclusione di colpi e di sonno. Tra l'altro per la prima volta risulta impossibile dormire in aereo: poltroncine Alitatalia dedicate ai fachiri. Mi diletto con un paio di film e la musica. Terminate le 12_alla_seconda ore di volo inizia il viaggio nipponico. Incontriamo il mitico Paul che ci consegna i biglietti del treno (domani sara' veramente grossa), il telefono, la SIM, il routerino per ogni evenienza. Ricambio con un panforte, sempre ben gradito. Poi una inesorabile marcia sulle rotaie giapponesi. Prendiamo anche il famoso treno proiettile sulla Shinkansen e mentre appunto ci sparano verso Nagano il paesaggio inizia a farsi freddo ed innevato. Arriviamo a Yudanaka con meno sette gradi e la strada ghiacciata che ci agevola nel trasporto delle valige. Il Seifuso e' proprio a due passi ed e' qui che iniziano i primi approcci con la cultura del sol levante (notare bene: una volta ho detto giapponesi, una volta nipponici ed ora del Sol Levante). Mentre gettons si devasta a causa del jet lag piu' massiccio del mio, vado subito a provare il bagno e le meraviglie di cui tutti narrano. E' vero: nella tazza e' incorporato un bidet che ti fa il lavaggio automatico del deretano. Ne sanno una piu' del diavolo. Mi sono anche vestito con il tipico kimono (che magari ha un altro nome specifico) ed ho fatto il ganzo andando a fare il il bagno in un olsen (a quanto pare l'unico modo per lavarsi qui dentro). Mille gradi dentro e zero assoluto fuori. Mi manca ancora un po' di pratica, ma presto mi integrero', e comprero' anche io una mascherina bianca da indossare.
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