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lunedì 2 marzo 2015

Roma 1 - Juventus 1

Nunnè ricominciamo a lagnasse e frignà, me raccomanno. E' annata com'è annata, s'era fatto er vantaggio in modo gajardo e poi ce semo fatti recuperà ahò. Li mortacci loro, stibburini. Ahooooooo. Come promesso non mi lamento della partita, sebbene a conti fatti un po' di amaro in bocca possa restare. Gara che ci vede fuori casa a dover gestire le presunte arrembanti folate dinamitarde della seconda in classifica che cercherà con ogni mezzo di conquistare i tre punti. Che sono grintosi lo si nota subito al quindicesimo (secondo) quando De Rossi viene graziato dall'arbitro nonostante un netto fallo da cartellino giallo. Va bene, così però, non ci facciamo intimorire. Sono loro a dover recuperare e fare la partita e noi glielo facciamo fare. Questa volta saggiamente: non sono più la veloce e pungente squadra dell'andata. Si notano i loro limiti in fase di impostazione e raramente si spingono in maniera pericolosa al tiro. Noi invece gestiamo, osserviamo e partiamo di contropiede quando possibile. Facendo sicuramente più danni e più impressione. Arriva poi la rete su punizione di Tevez e siamo undici contro dieci. Da qui iniziamo a sbagliare la gestione loro partano, grazie anche a cambi azzeccati, per poterci raggiungere. Lo fanno e gli ultimi quindici minuti sono di sofferenza per noi. Ma alla fine il pareggino fa parte della loro collezione inutile di risultati. La sinfonia di Coso non ha suonato a dovere, il violino era scordato. Nove punti di distacco che per lo scontro diretto si tramutano in dieci. SALUTATE LA CAPOLISTA perchè il dominio è evidente. La Roma non va oltre ciò che forse è anche troppo per lei. Che tornino a ciucciare il latte dalla lupa. E di nuovo a salutare la capolista.

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