Regia: Oliver Stone
Anno: 1988
Titolo originale: Talk Radio
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Lascia un attimino interdetti questo già maturo lavoro di Oliver Stone. E' forte, come da tradizione, e ci lancia il messaggio attraverso la voce dello speaker radiofonista Barry Champlain (Eric Bogosian). Il solito messaggio progressista, lanciato potentemente facendo fuoco a più riprese con la sola voce del protagonista a quelle di chi interviene. Accidenti, quanto è forte Oliver Stone. Con pochissimi mezzi a disposizione, praticamente un solo attore, ed un insieme stravolgente di dialoghi forsennati riesci a tirar su un intero film che non riuscirei ad immaginarmi in altro modo. Ecco, se uno è bravo, e non devo essere certo io a dirlo, si vede a anche da queste cose. Non ha usato niente di che, ma il montaggio con la camera che gira attorno a Bogosian mentre sputa parole al veleno può valere il prezzo del biglietto. Il declino etico e morale, il progressismo, la droga libera, la libertà di parola, l'antisemitismo ed il razzismo passano violentemente per i microfoni di una stazione radio locale e si evidenzia anche il potere che il pubblico e l'audience possono avere, l'importanza degli indici di ascolto e la notorietà. Non è certo un tipo simpatico Champlain, ma il suo programma piace, anzi è seguito, è una moda, un'opera di culto, qualcosa che ti fa incazzare, qualcosa che ti tiene compagnia. Però lo segui. Lo adori, e lo disprezzi. E' una star lui, che sa tutto, a modo suo e lo dice senza peli sulla lingua, censura quando è stanco ed annoiato, non si tira indietro quando è pericoloso. Se non lo amano perchè lo ascoltano? E' un gioco perverso, un cane che si morde la coda, un circolo vizioso. Un insieme acuto di grandi e lunghi monologhi che meritano di essere ascoltati, anzi visti.
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