domenica 31 maggio 2015

MotoGP 2015: Mugello (Italia)

Lorenzo va come le schegge ed arriva primo. E' lui l'uomo da battere adesso, e nonostante le prime gare in ombra si porta a soli sei punti da Rossi, oggi terzo, ancora in comando alla classifica. Buonissimo secondo posto per Iannone che aiuta a tricolorare il podio. Male ancora una volta Marquez che spinge troppo e va per le terre. Gara nel complesso divertente e con diversi sorpassi: se escludiamo Lorenzo partito a fionda ed in solitaria per tutti i giri, non sono mancate le bagarre. Marquez che da tredicesimo scala posizioni e mette nel sacco avversari fino ad arrivare quarto, terzo, alcune volte secondo. Rossi che da decimo fa una gara straordinariamente chirurgica e riesce ad arrivare sul gradino più basso del podio. I ducatisti che dimostrano di esserci, peccato per Dovizioso che abbandona per problemi tecnici. Quest'anno è tutto ancora più divertente.

sabato 30 maggio 2015

Hitman - L'Assassino (2007)


Regia: Xavier Gens
Anno: 2007
Titolo originale: Hitman
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film basato su di un videogioco che ho sentito nominare, ma che non ha mai occupato i miei pomeriggi. Quindi non parte con il piede giusto, invece lo ho trovato perlomeno decente ed interessante. Sì, è sempre un prodotto derivato, forse fatto esclusivamente per cavalcare il nome ed accontentare qualche fan, ma viene trasposto in modo da risultare piacevole. Si segue veramente bene ed i capitoli, o missioni, non sono affatto malaccio. Tanta azione, diversi tipi di armi da usare, corpo a corpo scenici, una storia che di originale ha poco, ma raccontata senza troppo molestare lo spettatore. E' chiaro che da un titolo del genere ti aspetti il peggio e con un risultato così non puoi che restarne favorevolmente impressionato. Il nostro assassino professionista, l'agente 47, è un rasatissimo Timothy Olyphant, affiancato dalla sensuale Olga Kurylenko (che si mostra mezza nuda), vittima di un complotto. Riuscirà a farla franca? Certo, non ci sono dubbi, è il miglior killer sulla piazza e sa il fatto suo. Non potendo fare un paragone diretto con il videogame mi limito ad applaudire per la presentazione mostrata da Olyphant che si atteggia in maniera cinica, fredda e delle volte spensierata, portando sul grande schermo un tipo di individuo apprezzato molto dal pubblico. Va bene, la trama non è la più esaltante del mondo, ma con la sua linearità non cadiamo nel pressapochismo che un qualcosa di più elaborato ci avrebbe consegnato. Gustabile nella normalità.

Hellas Verona 2 - Juventus 2

E' la festa di Luca Toni, 38 anni e non sentirli, probabile capocannoniere di Serie A (in base a cosa farà Icardi contro l'Empoli) e trascinatore del Verona che raccoglie il primo punto di quest'anno con la Juventus. Grazie agli errori di Bonucci (sulla rete di Toni appunto), di Tevez (che sbaglia un rigore una manciata di minuti prima del pareggio e di Buffon che sbanda e si risveglia in una porzione di area che non ha una logica. A parte tutto ciò compitino per una Juventus che si allena in vista della partita più importante dell'anno, quella contro gli extraterrestri del Barcellona. Il Campionato era già concluso, ma adesso è ufficialmente chiuso almeno per i bianconeri che lo hanno dominato dall'inizio alla fine raggiungendo gli 87 punti e vantando il miglior attacco (72 reti di cui 6 su rigore) e la migliore difesa (24 subiti di cui 2 su rigore). Direi che non c'è male no?

Non-Stop (2014)


Regia: Jaume Collet-Serra
Anno: 2014
Titolo originale: Non-Stop
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Thriller ed action movie ad alta quota che vede come protagonista Liam Neeson affiancato da Julianne Moore: non giovanissimi, ma inseriti molto bene nella parte. Neeson, come già successo anche in Taken (Io Vi Troverò) riesce ad essere convincente nonostante gli anni e le numerose scene di lotta in spazi ristretti lo esaltano. Ovviamente sa anche dare drammaticità al personaggio, uno sceriffo aereo con problemi di alcolismo, ma che diverrà l'eroe indiscusso della trama. Questa è molto complessa ed articolata, stuzzicante e con un insieme di aneddoti tecnologici e moderni migliorabili, ma di impatto. Certo, le forzature sono evidenti e non tutti i tasselli si incastrano alla perfezione: il solito dirottatore non è un clichè comune così come il movente, un po' troppo iperbolico vista tutta l'organizzazione che ci sta dietro. Non starò a svelare cosa succede, perchè la pellicola si merita di essere vissuta. Di certo non ci sono scene noiose o lente, i ritmi risultano sempre serrati. Per fare un film di successo, e questo a conti fatti lo è a metà, servirebbe un po' più di logica. E' anche vero che l'ambientazione, tutto si svolge all'interno di un volo da New York a Londra, nella sua limitatezza non lascia troppo spazio alla parte investigativa che deve essere pilotata da Neeson e la Moore. Per ravvivare la ricerca della tensione la sceneggiatura utilizza molti colpi di scena ogni pochi minuti rimescolando le carte. Una buona prova collettiva con alcuni personaggi che fanno di tutto per risultare colpevoli (qui i clichè non mancano) proprio fino alla fine. Pop corn time.

giovedì 28 maggio 2015

Il Grande Sonno (1946)


Regia: Howard Hawks
Anno: 1946
Titolo originale: The Big Sleep
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Fantastico. Sapevo che mi sarebbe piaciuto fin da subito. Anche prima delle battute iniziali ("Non sembra molto alto" - " Faccio del mio meglio"). Appena ho visto Bogart nei panni di Merlowe per un noir senza tempo, audace e contemporaneo nonostante l'età. Nel mio intimo ho un debole per i noir, pur non avendone visti poi molti. Anzi. Eppure vengo spinto, da una forza segreta, a godermeli appena possibile. D'altra parte molti personaggi "moderni" come John McClane, Martin Riggs o Deckard devono qualcosina al malinconico e solitario investigatore privato creato dalla penna di Chandler. Oscurità, pioggia, sigarette, dialoghi con botte e risposte sensazionali, è un piacere commovente starlo ad ammirare con attenzione. La trama è decisamente elaborata, frammentata da nuovi indizi che formano un poliziesco elegante, da seguire con estrema attenzione. Si rischia infatti di perdersi tra foschie, pupe e pistole. Esistenziale punto di forza restano i dialoghi, sia quelli da duro, cinico sprezzante del pericolo sia quelli che inquadrano il protagonisti come un uomo al limite, non sempre vincente, addirittura vittima delle conseguenze. Ed è un protagonista circondato da una serie abbastanza importante di comprimari, uomini, ma soprattutto donne che seguono le direttive di Hawks, il quale si "limita" a dirigere la storia proprio come se lui non fosse presente. Niente voce fuori campo, nessun flashback, nessun artefatto cinematografico che possa ricordarci di essere al di fuori della trama. E' un qualcosa di veramente perfetto nella forma e negli intenti, non si può restare distaccati da quanto prodotto quasi settanta anni fa. Decisamente da vedere con il cuore claustrofobico orientato verso il noir e l'hard boiled.

mercoledì 27 maggio 2015

Empire [Stagione 1]


Anno: 2015
Titolo originale: Empire
Stagione: 1
Numero episodi: 12

E’ una di quelle serie che inizia meglio rispetto a come prosegue ed a come finisce. Credevo si trattasse di qualcosa dedicato ed incentrato sul mondo delle gang di colore e dei self made men che grazie alla musica sono divenuti ricchi e potenti. In parte è realmente così, peccato che poi somigli sempre di più ad una soap opera e diventi ai limiti del guardabile. Buonissimi gli spunti musicali e la rappresentazione dello sfondo e del background culturale. Anche non essendo un esperto del genere rap, hip hop e similari ho trovato abbastanza buone le tracce musicali ed apprezzato molto le parti cantate con i sottotitoli. A sciupare tutto quanto c’è però la delusione che si prova per il per il personaggio principale: un uomo egoista, cattivo, razzista, omofobo, infedele etc etc che dà il via ad una serie di intrecci che tutto sommato sono soltanto copie, magari migliori, di quelli presente nelle telenovela che guarda la mì mamma. Poi vabbeh tanto di capello per la fotografia, il montaggio, i costumi ed appunto la colonna sonora. Però è inutile girarci intorno: non so se quando uscirà al seconda stagione mi metterò lì a guardarla. Soprattutto per colpa di Lucious Lyon, tutti gli altri sono invece accettabili o simpatici addirittura, specie la moglie Cookie.
 

lunedì 25 maggio 2015

Juventus 3 - Napoli 1

Un po' di ritardo, ma sono dovuto stare lontano dalla Juve per cause di forza maggiore. Mi limito così ad un breve chiacchiericcio dopo aver visto un'ampia sintesi del match contro il Napoli. Quando la squadra gira bene, è in forma ed affamata, va tutto bene, non ce n'è per nessuno. Se nella finale di Coppa Italia li ho visti statici e macchinosi pensando ad un problema di preparazione relativo all'altra finale che disputeremo, i ragazzi contro il Napoli mi sono sembrati abbastanza messi bene. Ancora una volta in campionato non schieriamo tutte le prime linee, ma raggiungiamo con relativa semplicità il risultato voluto. Perchè per vincere rima di tutto bisogno volerlo. Il Napoli visti gli ultimi vergognosi antefatti con il Parma invece sembra sperare nella non determinazione dell'avversario piuttosto che nella propria. Magari pensavano che con lo Scudetto acquisito fossimo più generosi. Sbagliato. Di generoso c'è stato soltanto il rigore a loro concesso, il resto è un insieme di occasioni che non si sono concretizzate a loro favore. Le nostre invece sono andate a buon fine. L'unica loro fortuna è che contro la Lazio sarà assente lo scarso Britos che non può far altro che usare la testa.. Quando venite a Torino invece di sfasciare lo stadio, salutate i Campioni d'Italia.

Il ritorno del vecchio leone

Terminato il fine settimana in quella Graziosa ed agGraziata cittadina austriaca è giusto mostrare alcune delle situazioni salienti attraverso gli highlights che ci sono giunti in redazione. Tenetevi forte e mettete a letto i vostri piccoli, alcune immagini sono davvero forti e vedono Squama dimostrarsi e confermarsi sempre di più come Il Peggio. Ovviamente questi reperti storici sono la nostra memoria ed i nostri ricordi. Graz a tutti i partecipanti che hanno permesso la perfetta riuscita della gita fuori porta. Una sorta di zingarata mista ad un piano ben riuscito.

Vedi TUTTE le foto




venerdì 22 maggio 2015

L'ultima gita di Squama (da uomo libero)

Manca poco, si parte. One, Sommo, Furia, Amulio, Ghello e Nazza tragetterann Squama, il vecchio leone, nell'ultima sua avventura da uomo libero. Di sicuro partirà, forse tornerà.


















Credits by Tarabusino.

giovedì 21 maggio 2015

Jules E Jim (1962)


Regia: Francois Truffaut
Anno: 1962
Titolo originale: Jules Et Jim
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon
 
Tra i primi lungometraggi di Truffaut, Jules E Jim è tratto dall’omonimo romanzi di Roché e a dire il vero non ne sono rimasto colpito favorevolmente. Intendo per quanto riguarda la trama, decisamente spregiudicata per l’epoca, ma anche in un qualche modo tendente al turbamento pure ai giorni d’oggi. L’amore inteso come amicizia tra due uomini, o quello romantico ed affettivo tra sessi opposti o ancora quello che porta a compiere sacrifici o addirittura viene soppresso esso stesso in nome di un amore più elevato... Beh sì, un po’ turba. Perchè l’anarchia di base che elimina il concetto di doveri (e quindi di diritti) rende l’idillio sentimentale molto semplicistico quando andiamo a scavare in fondo. Può sembrare sicuramente un qualcosa di davvero elevato e complesso, ma in certe occasioni, l’occhio più ancorato ai canoni di conformità non riesce a vedere oltre. E’ il mio caso: ho trovato odiosi tutti e tre i personaggi, chi per un verso chi per un altro, non riuscendo ad esaltare il loro, a mio modo di vedere, finto coraggio nel portare avanti un triangolo amoroso. Ma questa è la trama in sè e ciò che mi ha scaturito dentro. Truffaut ci mostra con un anticonformismo originale e non troppo prepotente un’esaltazione di ciò che invece conforme è: i protagonisti hanno infatti fallito nel loro romanticismo sui generis che li vede fin da principio come persone diverse dal resto. La frettolosa voce narrante ci introduce la trasgressività di Jules e Jim prima e di Catherine poi. I forti contrasti visivi e caratteriali vengono affrontati dal regista in modo impeccabile, ma personalmente sono stato attratto dalla storia piuttosto che da tutto il resto che è passato in secondo piano. Non ho quindi apprezzato appieno, limitandomi ad elencare le contraddizioni emotivi che vengono a formarsi, la lealtà di un’amicizia e l’infedeltà nella coppia, l’amore incondizionato, la paura di restare soli perdendo la propria sposa, o quella di essere troppo legati ad un compagno fisso.

mercoledì 20 maggio 2015

Juventus 2 - Lazio 1

Ci eravamo detti che quella bottiglia l'avremmo stappata anche in un'occasione del genere. Vada come vada ti prometto che il 7 giugno l'aprirò. E' anche per te. Soprattutto per te. Ci tenevi abbestia, al contrario mio, perchè giustamente andava vinta. Mancava da troppo tempo e cazzo, è la decima. Nessuno mai come noi. I primi con la stella dello Scudetto, i primi con chissà cosa per la Coppa Italia. Bella. Ora sì, capisco quanto sia bella. L'unico rammarico è che sia arrivata troppo tardi, ma è arrivata e ho voluto crederci anche io: solo cinque partite , ma non sempre è facile e tutti questi anni ce lo hanno dimostrato. Gli obettivi sono sempre stati altri, certe volte addirittura scomoda più che poco importante, ma se si scende in campo è giusto puntare al successo. Non importa se questa sera eravate fermi sulle gambe, lenti, un po' impacciati. L'importante è quello che avete fatto, grazie, questa volta davvero di cuore. Grazie.

lunedì 18 maggio 2015

Transcendence (2014)


Regia: Wally Pfister
Anno: 2014
Titolo originale: Transcendence
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

S', questi temi mi piacciono ed adoro i film di questo genere. Passano in secondo piano tutti i nomi presenti nel cast, tra cui Johnny Depp, Rebecca Hall, Morgan Freeman, Cillian Murphy, Kate Mara... Finalmente si torna a paralre di fantascienza estropica. E scusatemi se salto alle conclusioni e magari spoilero, ma finalmente il vaillain ultra tecnologico non è cattivo a tutti i costi. E' un'inversione di tendenza non indifferente poichè il cinema (e la letteratura) hanno sempre preferito far leva sulle paure ed i potenziali pericoli che dervierebbero da un abuso incondizionato della scienza. Sono tutte cose che fanno pura certo, e pure qui non vengono lasciate da parte tirando in ballo una sorta di Skynet fobia per farci strizzare un pochino l'occhio ai terroristi neo luddisti che prevedono la fine del mondo. Su come è gestita la trama e la pellicola cinematograficamente dirò solo poche parole: non è stato fatto un granchè ed il film può essere bollato come sterile e senza spina dorsale. Su questo non ci piove. Ma pensate un attimo a Il Tagliarbe, o ai libri di Michael Crichton o a The Island : c'è sempre un utilizzo sbagliato del potere tecnologico. Può sembrare anche qui, per tutta la durata del film in effetti, ma la singolarità raggiunta non è un'entità malvagia. Sicuramente no. Anzi, è spinta proprio dall'amore e dal bene per il pianeta. Il messaggio è chiaro è forte: fa più cool mettersi dalla parte dei ribelli, essere complottisti, allearsi anche con il Governo e con scienziati rinomati, am se non si accettano le vere motivazioni e non si un po' di fiducia si va poco lontano. In questa trama però ritroviamo moltissima fantascienza, tantissimi autori, tantissimi generi. Da ognuno riesce a prendere sia il bene che il male, forse anche risultando non esattamente orginale, ma non posso nascondere che mi sia piaciuto e che abbia trovato qualcosa di interessante da guardare con attenzione.

domenica 17 maggio 2015

MotoGP 2015: Le Mans (Francia)

Indubbiamente almeno in queste prime gare del 2015 cambiano i protagonisti: Marquez nonostante una bagarre da brividi con Iannone non impressiona più come lo scorso anno. Risulta sicuramente più umano ed il gradino più alto del podio resta a disposizione  degli altri contendenti. Ed oggi quello imprendibile era Lorenzo, che a sua volta ha subito una metamorfosi più che positiva rispetto al Lorenzo di inizio campionato. Corsa impeccabile dall'inizio alla fine ed il nostro Rossi che nonostante le pessime qualife da settimo passa secondo, passando anche di prepotenza quel solito Marquez che sta attraversando un periodo non all'altezza del ricordo che ci ha lasciato lo scorso anno. Valentino sempre primo in campionato a 15 punti di distanza dal proprio compagno sulla Yamaha.

sabato 16 maggio 2015

Inter 1 - Juventus 2

Neanche così... Hai voglia a creare tutte le Farsopoli che vuoi, poi ognuno torna al suo posto. C'è chi perde e c'è chi vince. Non basta avere già lo Scudetto cucito sulla maglia, non basta avere la testa su altre competizioni in cui siamo in finale, non basta schierare sette panchinari. Ed invece sì che basta. Era giusto far riposare chi giocherà mercoledì, era giusto premiare chi ha bisogno di rilassarsi un po', era giusto mettere in campo chi deve dimostrare di voler far parte del gruppo e contibuire a questa stupenda cavalcata senza eguali. L'Inter, a parte gli sfottò iniziali che si merita, ha giocato comunque bene soprattutto nel primo tempo ed ha avuto alcune occasioni per far gol. Purtroppo per loro c'è ancora la dimostrazione di non essere una squadra all'altezza per poter gestire certe imprese, anche quelle che sulla carta sembrano davvero facili e servite su di un piatto d'argento. Le due reti ce le hanno letteralmente regalate, e dovendo vincere a tutti i costi è veramente una cosa imperdonabile. Stagione da stracciare, ma abbastanza in linea con organico e società.

Senza Freni (2012)


Regia: David Koepp
Anno: 2012
Titolo originale: Premium Rush
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Manhattan. Biciclette. Consegne. Un leggero film di azione con Joseph Gordon-Levitt e Michael Shannon che li vede impegnati in una trama non troppo esaltante, ma colorata dalle due ruote e dai percorsi funambolici per il centro della città. Consegnare pacchi o buste entro un determinato tempo oltre che un lavoro è una sfida ed un divertimento per il corriere che ha paura di vestire giacca e cravatta dietro ad una scrivania, ma si lancia a folli velocità evitando taxi, pedoni ed ogni tipo di ostacolo. Per rendere più cool la sua figura, decide di guidare senza freni, con telaio in acciaio e senza marce. Comodo direi, lui dice anche più sicuro. Non saprei, io c'ho una specie di graziella. La pellicola però non è fatta male, in determinate occasioni si fa seguire con interesse, l'azione è ben spalmata per la durata del film e la regia ci mostra in maniera simpatica i percorsi da effettuare o le alternative da scegliere e gli effetti che queste comporterebbero. Numerosi poi i flashback che fanno chiarezza sulla trama. Finale un po' troppo in stile "dai amico della strada, ci diamo tutti una mano sulle due ruote". Di originale inteso come nuovo non c'è molto, ma il punto di vista e la concentrazione sulla bicicletta offre un punto di vista interessante per quello che è essenzialmente un film d'azione. La componentistica femminile poteva rischiare di dare drammaticità o romanticismo: da una parte è bene che non si sia insistito su questi aspetti per non logorare l'interesse e l'adrenalina, ma da una parte viene a mancare qualcosa a livello di trama. Carino, passabile, ma non eccelso.

venerdì 15 maggio 2015

Non Aprite Quella Porta - Parte 2 (1986)


Regia: Tobe Hooper
Anno: 1986
Titolo originale: The Texas Chainsaw Massacre 2
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Che Tobe Hooper si sia messo alla regia per il sequel dell'originale ha un'importanza relativa, se deve fargli perdere gran parte della vena horror di cui era dotato. Ha trasformato il prodotto in una, anche se voluta, molto acerba, commedia ironica esaltandone l'humor in maniera poco elegante. Se un film di soli novanta minuti stenta a decollare e dopo ti annoia c'è qualcosina che non va. Le scene forti non mancano, ma risultano irreali e fini a se stesse, come se il regista volesse allontanarsi, cosa che per fortuna non è stata fatta nel recente remake, da ciò che ti buono fece una dozzina di anni prima. La famiglia di pazzi e le motoseghe fanno parte di un circo degli orrori ai limiti del comico e del grottesco che si fondono nella parodia: i macellai squilibrati fanno paura e ribrezzo in minima parte. Poi battute come "mi sento a pezzi" o "ti do una mano" risultano più stupide che ben azzeccate rivolte ad un pubblico ben differente rispetto a quello che si era affezionato al terrore ed alla tensione. Il primo, a suo modo, sprigionava molte più emozioni negative pur essendo marcatamente meno esplicito. Sangue a fiumi e smembramenti non riescono nell'intento di intimorire forse anche a causa di costumi e trucchi da luna park. I protagonisti, che siano la fanciulla con i pantaloncini inguinali, un invasato e triste Dennis Hopper o i tre segaioli da strapazzo si muovono all'interno della trama senza alcuna logica se non quella di turbare la visione per un affronto incredibile al sapore di nostalgia. battute ridicole, urla oscene, atteggiamenti incoerenti. I boia trasformati in macchiette impacciate. L'eroe divenuto un vecchio pronto ad urlare. Se vogliamo apprezzarlo a tutti costi, dobbiamo guardarlo esclusivamente come (finta) parodia di un genere decisamente abbandonato per lasciare posto al puro intrattenimento violento.


mercoledì 13 maggio 2015

Real Madrid 1 - Juventus 1

Ho provato a fare come mezza Italia: stasera mi son messo a gufare. La Juventus in finale? Mai dai, non scherziamo. Io sabato sei giugno sarò a Londra, avrei preferito che i bianconeri si fermassero con il Real Madrid. I Campioni dello scorso anno, quelli con giocatori da centinaia di milioni di euro. Ma oh, ho provato sulla mia pelle che le gufate non funzionano. Proprio per niente. La Juve va avanti, gioca bene, soffre, si difende, attacca, subisce i contropiede avversari, lotta, sbaglia, prende rete per colpa di un generoso rigore... Però poi segna il pareggio. E' la bolgia, Diego resta basito durante i festeggiamenti. Andiamo a Berlino. Anzi ci torniamo, e vada come vada è stato e sarà bellissimo. Cioè, facciamo bordello, cioè casino sì, spacchiamo tutte le reti, ci piace il bordello. Grazie ragazzi, grazie Allegri, anche con dieci euro nel borsello possiamo cenare al Gambero Rosso.

lunedì 11 maggio 2015

Rush (2013)


Regia: Ron Howard
Anno: 2013
Titolo originale: Rush
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Questo sarebbe stato uno di quei film da vedere con babbo, o quantomeno uno di quelli che dopo averlo visto, sarebbe stato tema di discussione. Lo avrei tempestato di domande, perchè a me è piaciuto, ed avrei voluto saperne di più. Lui queste cose le sapeva, magari a modo suo, ma le conosceva bene. Così tutto ciò che va oltre la mia superficiale conoscenza dei fatti sarebbe stato posto alla sua attenzione. Tanto più che il primo raccontarmi dell'episodio di quel campionato di Formula 1 del 1976, fu proprio lui. Io, disattento, ma fino ad un certo punto ho sempre creduto che a salvare Lauda dalla Ferrari in fiamme fosse stato il suo acerrimo rivale. Evidentemente non era Hunt, altro protagonista di questo bellissimo spezzone di storia automobilistica. Ed io dimacchine me ne intendo: so che hanno quattro ruote e vanno veloci. La trama però è bellissima ed avvincente, non so quanto romanzata, ma ad intuito direi veramente poco, poi dobbiamo anche imparare a capire che una storia basata non significa un documentario. Ad ogni modo è impressionante la tecnica con cui è stato riprodotta ogni scena, dalle piste alle vetture, dai vestiti indossati agli agenti atmosferici. Il film non annoia mai, e Ron Howard ti prende e ti infila dentro una monoposto con tanto di casco. Perchè le telecamere riescono a rendere realistico anche ogni tratto ed ogni curva delle piste affrontate, con immagini che vanno dritte nella retina e risultano tremolanti o sfuocate all'occorrenza. Davvero sublime come ricostruzione tecnica ed anche eccezionale per tutto il resto del lavoro che c'è dietro. Guardandolo ci si può appassionare alla Formula 1 pur essendone profondamente distaccati e distanti. Unico neo sta a mio avviso nel doppiaggio italiano che non evidenzia e non sottolinea le differenze linguistiche tra i piloti, in un mondo estremamente vario e multinazionale. Certo che vedere però questi eroi cavalcare il rischio ed il pericolo è stato davvero sorprendente.

Ciao Hay Day, ma non è un addio

E’ primavera e come tradizione muove si fanno pulizie. Dopo il lieve salutino a Sky adesso tocca a Hay Day, un giochino da overdose per smartphone. Qui le motivazioni sono quasi opposte: ti prende troppo. La mai scalata verso il successo per diventare un contadino tuttofare con le contro pale (e picconi e rastrelli) è stata fulminea e faticosa. In pochissime settimane mi ritrovo al livello 36 e la mia fattoria cOltivo erGo Mais è un chicco di produttività. Campi di mais, miniere, gelaterie... Poi c’è stato il laghetto e la città. E il trenino. E il derby. E il cacao, e i gambali per cowboy. Troppo. Poi arrivi la notte e sogni un campo di pomodori come ai tempi in cui ti facevi davvero il culo nei campi. E io ne so qualcosa, posso giurarlo. Ah, il sapore della terra, la sveglia quando il gallo canta, le mucche che vengono munte... Indubbiamente Hay Day ha risvegliato in me un amore per la natura che non sapevo di avere. Il mio intimo bucolico è cresciuto giorno dopo giorno e da semplice lavoratore dei campi mi sono trasformato in fattore, ricco possidente terriero, pescatore infallibile, commerciante di Tel Aviv. E’ arrivato però il momento di dire basta: almeno un attimo di tregue devo imporlo. Ho così venduto tutti i miei averi (per fare il gruzzolo massimo) ed ho deciso che non lo tocco per almeno una settimana. Niente più derby del vicinato e saluto con soddisfazione la Piombino Farm di cui faccio (facevo o farò) parte. Buone zappate a tutti, io mi riposo.

sabato 9 maggio 2015

Juventus 1 - Cagliari 1

Con lo scudetto già vinto era inevitabile che questa partita contro il Cagliari si trasformasse in un allenamento. La voglia di giocare e vincere resta, e nonostante gli avversari debbano necessariamente provare a raccogliere i tre punti, davvero non c'è storia fin da principio. L'atteggiamento dei bianconeri resta il solito di chi è abituato a vivere da dominatore assoluto del campionato: non importa se in campo ci siano perlopiù seconde linee. I titolari, visto il ritmo non eccelso, possono essere provati senza rischi di sorta e Pogba torna fin dal primo minuto. E' segna. Ottime speranze in vista del ritorno a Madrid, la sua presenza fisica, tattica e tecnica non passa di certo inosservata. Il Cagliari invece fa di tutto pur di dimostrare che merita la serie B. Il pareggio non è certo un risultato sufficiente e con la Juve già scudettata ed in modalità riserve doveva sicuramente osare di più. Forse anche loro volevano salutare i Campioni d'Italia.

1997: Fuga Da New York (1981)


Regia: John Carpenter
Anno: 1981
Titolo originale: Escape From New York
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Jena (che poi sarebbe Snake) Plissken è un idolo, un mito, un personaggio che al pari di di Mad Max mi ha sempre esaltato ed ha contribuito a quel tipo di fantascienza che adoro. John Carpenter ha portato nella grande città americana ciò di cui avevamo avuto un assaggio in Interceptor. Lo fa in maniera sublime, con quel tocco di trash (l'automobile con i lampadari all'esterno) e quella potenza di dettagli sovrastano la semplicità di una trama che ha lo scopo di incendiare gli animi con la figura di un antieroe. Non sono pochi gli elementi che comunque all'interno della storia fanno decollare l'interesse fin da subito: un futuro incerto dai tratti distopici, la potenze mondiali che continuano a farsi la guerra, Manhattan divenuta una prigione sui generis da cui è impossibile evadere, il Presidente (di chi?) ostaggio di bande anarchiche e lui, Jena, dal passato di soldato modello, oggi farabutto cinico e strumento per risolvere i problemi degli altri. Già perchè di fondo a Jena interessa solo di se stesso: la guerra ed il Presidente sono soltanto una cornice nella sua vita. In questa cornice però non dimentichiamolo è racchiusa la più bella New York devastata di sempre: una location del genere fa davvero battere forte il cuore. Con Kurt Russell che si muove al suo interno con una dimestichezza che ti fa pensare: se non lui chi altri? Stessa cosa la pensi quando vedi nuovamente Donald Pleasence nei panni del presidente. Certi registi sanno prendere il meglio dai proprio attori preferiti, sia per le parti principali sia per quelle che sembrano secondarie. Borgnine d'altra parte non può essere definito solo una comparsa: lui ed altri come Isaac Hayes riescono ad innalzare notevolmente le dinamiche delle scene in cui sono presenti. Gli effetti speciali sono un po' trasandati, ma geniali tra ricostruzioni plastiche, un pizzico di animazione, sfondi finti. Di certo non stonano con il 1981, anno in cui è stata girata la pellicola. Insomma cioè dai, uno dei migliori film di fantascienza ambientata nel mondo contemporaneo.

venerdì 8 maggio 2015

Halloween 6 - La Maledizione Di Michael Myers (1995)


Regia: Joe Chappelle
Anno: 1995
Titolo originale: Halloween: The Curse Of Michael Myers
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (4.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Dopo il buco nell'acqua del quinto capitolo hanno deciso di aspettare qualche anno, ma ci hanno riproposto Halloween. Fregandosene altamente di tutto e di tutti se non dei numeri, hanno poi montato roba che non segue un filo logico, ma crea confusione andando ad aggiungere particolari mistici e misteriosi, giusto per dare maggior verve al personaggio. La setta può avere un senso, ma infilarcela di forza al sesto capitolo è cristallinamente una trovata fine a se stessa. Non che sia tutto sbagliato, anzi le idee sarebbero anche state interessanti, ma ci sono anche due (facciamo tre) pellicole di troppo nel mezzo. Qui inoltre morirà (almeno ciò che il montaggio ci fa intendere) Loomis (il film è anche dedicato a Pleasence che ci lascerà definitivamente) e le scene esoteriche che dovrebbero dare un senso di maggiore cupezza alla storia non vengono sottolineate abbastanza. Myers uccide per un motivo, Myers è così forte per un motivo. Sì, ma il tutto resta molto stupido con tale presentazione. L'aspetto horror e sanguinario, visti anche gli anni in cui è stato girato, è una componente molto forte, alcune scene suscitano tensione, ma si ricade nel solito giochino che i personaggi fanno cose sempre più idiote per cadere tra le grinfie del cattivo di turno. Buona la fotografia ed i giochi di luci ed ombre tipici di pellicole di questo genere.

giovedì 7 maggio 2015

Ciao Sky, ma non è un addio

Sky, pace all’anima sua, mi ha un po’ rotto le palle in questi ultimi tempi. Sono un abbonato relativamente giovane (dal 2010), ma la mia famiglia vanta contratti sia dai tempi di Tele+ che di Stream. Fedelissimi insomma, ed è infatti con rammarico che saluto Sky. O almeno gran parte dei suoi pacchetti. Sono stato un golosone vizioso: Cinema, Sport, Calcio, Serie Tv, Documentari, Musica... Poi ora la gestione dei piani è cambiata quindi chi ci capisce più nulla? Le promozioni di cui ho usufruito inizialmente sono scadute come mozzarella fake cinese, così da un po’ ne sto pagando le conseguenze: costi sempre maggiori e ritoccati unilateralmente verso l’alto. Certo, ti arriva la lettera di Cristobaldo Sky che ti avvisa che oggi è aumentata l’IVA, ieri il caro benzina, ieri l’altro l’Irpinia e che quindi loro ti fanno pagare di più. Però Cristobaldo si scorda di dire che magari stai pagando per avere un servizio peggiore rispetto a prima. Certo tutto è personale ed opinabile, ma sparita la Liga non puoi sostituirla con il campionato neozelandese di Golf no? E soprattutto da ottobre sto pagando per guardarmi una partita sì ed una no con il commento di Piccinini. Cccezionale!!! Pago Sky, ma guardo la Coppa su Canale 5. Roba da chiodi. Certo ci sono tante altre cose come i bimbi che cucinano, quello che aggiusta le macchine, il basket, film abbastanza nuovi anche se non troppi, serie tv all’ultimo grido, Valentino Rossi che fa le fiamme e così via. Ma non basta. Comodissimo il MySky (al terzo posto delle invenzioni del millennio dopo la ruota ed internet), abbastanza utile e fornito On Demand, un po’ troppo esoso di banda Sky Go, accettabile l’HD (che non è full). Ma continua a non bastare. La grande famiglia che ti tiene compagnia non fa i conti con la crisi, quindi non ti coccola come dovrebbe. Poi tutto il mondo lo sappiamo che per i prossimi tre anni Mediaset ci farà vedere la Juve giocare in Europa. Ecco la coraggiosa decisione di disdire gran parte del piano: via Cinema, via Calcio, via Sport, via Famiglia. Resto con quello base e l’HD. Poi non si sa mai oh, magari i diritti vengono acquistati in extremis. Mi tengo una parte dell’abbonamento perchè male male non mi ci sono mai trovato e spero sempre in un colpo di coda o di tacco da parte di qualcuno. Non avendo promozioni attive e non avendo fretta chiamo il numero a pagamento del servizio clienti: se vuoi togliere un pacchetto non puoi farlo da solo sul sito. Hai bisogno di essere accompagnato in questa faticosa scelta da una ragazza del call center di Tirana. Questa ti dirà mezze verità facendo leva su eventuali errori linguistici, come ad esempio che dovrai pagare 10,8 euro per ogni pacchetto tolto. No, casomai per ogni modifica effettuata. Se modifico i pacchetti in una volta il costo di gestione è unico. E non sarà necessario mandare nessun fax: non è una disdetta totale e non mi interessa bloccare fin da domani i canali. Arrivo al 30 giugno. Comunque richiamo perchè la telefonata è stata troppo brusca, non ho fatto in tempo a chiedere ulteriori lumi e domande che mi balenavano per la testa. Risponde una ragazza diversa, rispiego tutto, non mi faccio mancare nulla e questa ancora più gentilmente mi dice che non mi fa pagare i 10 e passa euro dei costi di gestione. Mitica, grazie Emma. O Eda, o Elda, non mi ricordo. Magari Cristina. Adesso ho il cuore più leggero, ma indubbiamente infranto. Dovrò sbandare tra CAM, schede, decoder, Piccinini, Infinity... Speriamo che a settembre cambi qualcosa. Già già, speriamo.

Aggiornamento del 08/05/2015:  Ieri dopo la telefonata utilizzo il modulo online per porre domande e chiedo che mi venga confermato via email quanto detto. In nottata mi arriva da parte di Sky. Tutto ok. Questo pomeriggio vengo contattato telefonicamente dal servizio clienti di Milano  (o con prefisso 02) e il ragazzo mi chiede come mi trovo con Sky. "Beh giusto ieri ho disdetto tre pacchetti per questo e questo motivo, sai com'è, e mi piange il cuore, ma deh... la Coppa è la Coppa". Così visto che sono cliente di vecchia data mi propone (poi mi arriva anche email di conferma) di restare con il pacchetto base + HD con uno sconto di 4 euro al mese per un anno. Ok, affare fatto. Tanto non era mia intenzione togliere altro, quindi tutto di guadagnato e bravo Cristobaldo Sky che capisce le difficoltà degli utenti. Ovviamente non posso disdire per dodici mesi.

Cose Nostre - Malavita (2013)


Regia: Luc Besson
Anno: 2013
Titolo originale: The Family
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Nomi e cast di prim'ordine: Luc Besson, Robert De Niro, Tommy Lee Jones e Michelle Pfeiffer, film un po' meno. Commedia nera sulla malavita mafiosa e sui pentiti. Non colpisce molto in defintiva perchè manca di originalità. Non si capisce perfettamente dove si voglia andare a puntare, se sulla commedia o sulla drammaticità. Un collegamento forte che va anche oltre l'omaggio a Quei Bravi Ragazzi, e che può far piacere, soprattutto a chi ama i vecchi gangster movie. La dichiarazione di amore verso questo mondo è rafforzata dai numerosi clichè con cui la famiglia di De Niro si presenta sullo schermo. Non manca nulla, la famiglia del pentito è un insieme di tante piccole grandi cose che la rendono mafiosa per antonomasia. Il problema è che oggi devi renderli un tantino divertenti ed ironici e Besson lo fa, ma non mi esalta più di tanto.

martedì 5 maggio 2015

Juventus 2 - Real Madrid 1

Non è stata la partita perfetta, ma è stata buonissima. Contro il Real Madrid non si scherza, campioni in carica, una delle squadre più forti del mondo. In confronto siamo una piccola squadra di provincia, ma abbiamo tirato fuori il carattere e la grinta: doti necessarie per poter fare bella figura nell'Europa che conta. Quella dei fuoriclasse che di certo non ci mancano. Quella in cui possiamo dimostrare sempre di giocarcela con chiunque. Certo, le partite di questo genere durano 180 minuti, ma il segnale lo abbiamo lanciato. Dico sempre che l'importante in casa è non subire reti, ma in questi casi possiamo anche soprassedere: il Real Madrid è Golia, qualche sberla deve pur dartela. Allegri ha messo i suoi uomini benissimo in campo, cambiando modulo quando c'era da cambiarlo, sostituendo le pedine giuste con altre altrettanto utili per proseguire la partita. L'emozione è tanta, erano anni che mancavano questo tipo di gare ed aver dimostrato al mondo di esserci è il successo più grande. Neanche pochi mesi non avrei immaginato un risultato simile. Al ritorno ci aspetta una bolgia ed andrà come andrà abbiamo il carattere e la forza per dimostrare a tutti di voler arrivare a Berlino. Grazie ragazzi!!!

Provaci Ancora, Sam (1972)


Regia: Herbert Ross
Anno: 1972
Titolo originale: Play It Again, Sam
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Sebbene sia Herbert Ross ad occuparsi della regia, il film in questione è fortemente influenzato da Woody Allen che non si limita ad essere il protagonista indiscusso della storia, ma anche sceneggiatore e scrittore del soggetto dell’opera teatrale a cui si ispira. Avendo già apprezzato alcuni dei suoi lavori futuri (Io E Annie, Manhattan, Broadway Danny Rose) è quasi automatico fare dei collegamenti con questa pellicola. Va bene, siamo a San Francisco e non a New York tuttavia il modo di essere, di fare e di interagire del suo personaggio porta con sè numerosi spunti visti successivamente e le battute al fulmicotone, divertenti, intelligenti, improvvise e genuine sono il migliore biglietto da visita possibile. I dialoghi, cavallo di battaglia di molte sue commedie, si alternano ad immagini che evidenziano determinati luoghi comuni cinematografici, in special modo rivolti a Bogart. Omaggiato come personaggio, porta all’interno del film stesso spezzoni di Casablanca, ma soprattutto si presenta sotto forma di allucinazioni come mito assoluto del protagonista. Sam (che poi sarebbe Allan in versione originale) vede in Bogart, o meglio nei suoi clichè, un esempio da seguire, da idolatrare ed a cui chiedere consigli. Bogart è il duro della situazione e sa sempre cosa fare, a differenza dell’impacciato, nervoso e timido Sam Felix. Allen non si trova però a portare avanti lunghi monologhi: interagisce con Diane Keaton, decisamente a suo agio come compagna di recitazione (e non solo). Anche se il lavoro può risultare vecchiotto e sorpassato da altre pellicole maggiormente coinvolgenti di Allen stesso, risulta piacevole in ogni sua parte, divertente ed a tratti comico. Di quella comicità geniale che non può essere mai sguaiata perchè rivolta ad un pubblico più intelligente. Così il consiglio migliore che mi sento di darvi è quello che danno a me: guardate più Allen possibile, può far solo del bene.

domenica 3 maggio 2015

I Fiumi Di Porpora (2000)


Regia: Mathieu Kassovitz
Anno: 2000
Titolo originale: Les Rivieres Pourpres
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Onestamente mi aspettavo qualcosa di più. Non è assolutamente brutto, anzi ti prende abbastanza bene ed è un buon thriller. Forse però cinematograficamente non rende quanto possa rendere il romanzo da cui è ispirato. Mi ricorda per certi veri quelli tratti da Dan Brown o addirittura Il Nome Della Rosa. Giusto un tantino di ambientazione e l'alone di mistero. Poi vabbeh è molto diverso. L'intreccio è potente, e cresce mano mano che il film va avanti nonostante la storia a tratti possa risultare banale. Però la scenografia e la fotografia sono interessanti spaziando da interni ad esterni degni di nota. Il cast vede Jean Reno e Vincent Cassel impegnati come protagonisti buoni, un po' ombrosi, ma anche simpatici se vogliamo. Poliziotti duri fino ad un certo punto che si ritrovano in una sofisticata trama dai numerosi misteri. La parte investigativa è molto telecomandata, ma non per questo scontata anche se restano punti non adeguatamente espressi a dovere. per questo ritengo che su carta stampata la trama, abbia potuto rendere di più, con qualche ritocco. Piacevole nel complesso, per un intrattenimento di base senza eccessi.

MotoGP 2015: Jerez De La Frontera (Spagna)

Il MotoGP 2015 ci aveva abituato benissimo con una gara più bella dell'altra. Purtroppo questa prima europea  ha in parte deluso le aspettative. Nel gruppetto da podio (Lorenzo, Marquez, Rossi) non abbiamo mai visto un sorpasso ma lo strapotere dello spagnolo su Yamaha che ha messo il turbo e completato tutti i giri in solitaria. Malino i due ducatisti in un circuito che non li premia e Rossi che raccoglie il suo duecentesimo podio. Roba da capogiro sì, 200. Il terzo posto era quello in cui onestamente speravo ad inizio gara visto anche l'andamento nelle qualifiche. Non nascondo di aver sperato nel secondo posto quando sembrava poter raggiungere il menomato Marquez. Non c'è riuscito, ma ancora punti preziosi. Il campionato è lungo, gli avversari sono forti. Ma uno che fa 200 podi (110 volte primo, 52 secondo, 38 terzo) in carriera può raggiungere davvero qualsiasi obiettivo. Forza Vale!!!

Il Potere Dei Soldi (2013)


Regia: Robert Luketic
Anno: 2013
Titolo originale: Paranoia
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Questo è uno di quei film che può essere giudicato solo per la trama. E se risulta noiosa, poco originale e vaporosa non può andare troppo bene. Technothriller abbastanza moderno che parla di multinazionali tecnologiche, smartphone, innovazione. E ci poteva stare, anzi andava molto bene. Peccato che sia enormemente stupida la storia. Un mega ricco (Gary Oldman) a capo di una società tipo Microsoft ricatta ed usa un suo dipendente nerd (ma bello e muscoloso come Liam Hemsworth) per fargli fare spionaggio industriale ai danni di un altro mega ricco (Harrison Ford) a capo di una società tipo Apple. E lo fa in maniera stupida ed insensata. Se c'hai i fantamiliardi e vuoi rubare il prototipo di un telefonino con schermo pieghevole o mandi i tuoi uomini a Seul oppure assoldi un ladro professionista. Invece ti infogni con un ragazzo che logicamente può fallire o ti manda l'FBI in casa. Di fondo ci sarebbe, come suggerisce alla lontana il titolo originale, la mancanza di privacy specie ai giorni d'oggi tra telefonini intelligenti, social network e telecamere ovunque. Peccato che tutto questo non venga rispettato e mai sottolineato se non per lo svolgimento di alcune scene all'interno del film. Le promesse fatte nei minuti iniziali non vengono mantenute, e soprattutto le fasi finali sono deludenti, frettolose, con colpi di scena forzati e poco intriganti. Molte le scene inutili, tedioso soprattutto nello scontato finale a lieto fine.

sabato 2 maggio 2015

Sampdoria 0 - Juventus 1

Signora dica trentatré. Eh già, ma ditelo anche tutti voi. Tutti insieme e cantando: 33!!!. La Juventus vince, devastando il Campionato italiano il suo quarto scudetto consecutivo. Roba che da storia. Da primato. Soltanto un'altra Juve, negli anni trenta ci riuscì. Poi mai nessun altro. E' ovvio che i meriti di una vittoria così schiacciante, quasi imbarazzante oserei dire, sugli avversari si debba dividere tra tutti i protagonisti in campo e fuori dal campo. Giocatori, società ed anche l'allenatore Allegri. A metà luglio scrissi un articolo negativo nei suoi confronti ed ho parlato di lui utilizzando sempre l'hashtag #noallegri . Adesso posso ricredermi, perchè riconfermare le vittorie non è mai semplice, così come motivare il gruppo e saper gestire la squadra dei titolari e le riserve nei momenti più delicati non è certo semplice. In Campionato non ha assolutamente fatto peggio delle tre straordinarie stagioni precedenti, usando il suo modulo e quello di Conte all'occorrenza. Forse meno grinta e meno spettacolarità, ma più possesso palla e migliore gestione delle risorse. Eppure la campagna acquisti è stata nella norma ed ha dovuto fari i conti con la stanchezza post Mondiale di alcuni, una serie molto lunga di infortunati ed avversari rinforzati almeno sulla carta. La sua carta vincente è sempre stata tattica e di gestione, cambiando moduli quando opportuno, sacrificando titolari quando previsti in altri impegni. Bravo quindi, questa precisazione la dovevo. E' stata un'annata straordinaria che ci vede in fondo su tre competizioni, una di queste decisamente insperata. E siamo qui a godere, a guardare le partite con trasporto, senza violini di sorta. La musica la facciamo noi, in coro a cappella. Gli altri se vogliono possono unirsi al coro e salutari la Signora d'Italia. Salutate i Campioni, salutate il trentatreesimo Scudetto.

Agente 007 - Si Vive Solo Due Volte (1967)


Regia: Lewis Gilbert
Anno: 1967
Titolo originale: You Only Live Twice
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Quinto film della serie ufficiale su 007, l'ultimo con Sean Conney. In effetti era anche l'ora di dire basta per non essere legato professionalmente ad un unico personaggio, seppur di enorme successo. Questo come non mi è piaciuto per niente. Ok l'ambientazione esotica in Giappone e l'allacciamento ai viaggi spaziali e la rincorsa dello spazio da parte di USA e URSS, fatto decisamente contemporaneo per l'epoca. Però alcune cose veramente non si possono vedere, come Connery truccato con gli occhi a mandorla. Anche le trovate ingegnose iniziate nei capitoli precedenti vengono un po' meno, esclusione fatta per il covo della Spectre all'interno del vulcano. Però il personaggio è più un donnaiolo che una spia. Va bene, c'è un po' azione le sigarette che sparano, gli inseguimenti, ma appena ne vede una ha già le mutande abbassate. Tanto i cattivi fanno di tutto per non ucciderlo. E lo spettatore si stanca. Soprattutto oggi che abituato ad altro e non vuol vedere James Bond vivere due volte all'interno della solita pellicola. Una basta ed avanza. Di rilevo però abbiamo anche la manifestazione del cattivissimo N. 1 Blofeld impersonato da Donald Pleasence (che vedranno poi in Halloween). Il resto è abbastanza noioso da farti dimenticare di questa avventura.

Wanted - Scegli Il Tuo Destino (2008)


Regia: Timur Bekmambetov
Anno: 2008
Titolo originale: Wanted
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Wanted? Quello dove il tizio fa curvare le pallottole? Sì, quella cazzata lì. In un primo momento, visto quando uscì, mi aveva dato proprio quella idea. In effetti, se mai verrà ricordato, penso sia proprio per questo, ma il film non fa schifo. E' un buon prodotto ispirato ad un fumetto di Mark Millar, quello di Kick-Ass tra gli altri. Non lo ho letto, ma è più volte citato nei contenuti speciali del bluray e sotto quest'ottica si riesce ad entrare meglio all'interno della storia, che non è la solita dei super eroi Marvel che francamente mi iniziano a stare un po' sulle palle. Il cast non è male e vede partecipare, oltre al protagonista James McAvoy, Angelina Jolie e Morgan Freeman così anche per dare un tocco in più alla pellicola. Nel complesso oltre a tanta azione e buonissimi effetti speciali restano impresse la fotografia e l'ambientazione morale della storia con questo anti eroe, che è il classico ragazzo normale, anzi sfigato, che si ritrova dotato di una sorta di super poteri. Invece che sfruttarli alla meglio diventa un assassino professionista. Il succo è questo, forse poco originale in toto, ma con una viste di humor nero e violenza che ricordano lontanamente Fight Club, almeno nella figura di Norton. Da grandi poteri deriverebbero grandi responsabilità, eppure questo improvviso colpo di culo e autocoscienza servono per abbandonare la noiosa professione impiegatizia e mollare la fidanzata troia che se la spassa con il migliore amico. Molte scene grazie ad effetti visivi d'impatto aumentano la dose da action movie che nella seconda parte è predominante. Ritmi veloci ed una buona dose di ironia che non guasta mai. Il bluray, della Universal, presenta questi extra ordinati in maniera confusionaria:
  • Sequenza iniziale alternativa (3 minuti)
  • Scena prolungata (2 minuti)
  • Cast e personaggi (20 minuti)
  • Stunt sulla metropolitana (2 minuti)
  • Effetti speciali: L'arte dell'impossibile (8 minuti)
  • Innovativi effetti visivi (8 minuti)
  • Le origini di Wanted: dar vita ad un fumetto (8 minuti)
  • Attraverso gli occhi del visionario regista (9 minuti)
  • Wanted: fumetti su pellicola (14 minuti)
  • Making of (10 minuti)

venerdì 1 maggio 2015

C'Eravamo Tanto Amati (1974)


Regia: Ettore Scola
Anno: 1974
Titolo originale: C'Eravamo Tanto Amati
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon


Non credo di aver mai visto altro di Ettore Scola. Purtroppo. Non penso di conoscere come dovrei il cinema italiano. Purtroppo. Il mio rapporto con attori del calibro di Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Aldo Fabrizi è solo marginale. Purtroppo. E' difficile quindi anche solo scegliere da dove partire. Una commedia italiana dal sapore amaro, che ti lascia anche un po' stordito, nostalgico, addirittura commosso. Eppure sono anni, quelli del dopoguerra qui raccontati, che anagraficamente non ho (mai) vissuto. Un capolavoro quindi, senza tempo, anche non tenendo in considerazione i valori che uniscono i tre personaggi principali i quali hanno partecipato alla Resistenza ed alla Liberazione. Questi, sono tre amici, che nell'arco di trent'anni si ritrovano e si riscoprono, ognuno con il suo modo di vivere e portare avanti l'ideale che li accomunava. Un amaro senso di sconfitta per l'evolversi della propria condizione privata, rimpianti, decisioni forzate, promesse disincantate venute meno. Una malinconia che aleggia come filo conduttore ed il doppio binario dell'ideale, tradito o tenuto alto come uno scudo, e dell'amore per una donna (Stefania Sandrelli) sempre presente nei momenti topici della vita dei tre uomini. Tra chi si corrompe e chi si erige a paladino oltranzista del proprio credo politico, il vincitore risulta senza dubbio Antonio, l'uomo del compromesso. Colui che pur subendo le angherie sociali e politiche dell'epoca, alle volte china la testa, altre alza i pugni, ma alla fine risulterà il più pulito e di successo, l'unico a trovare anche l'amore per Luciana. Gianni invece, si corrompe fin da subito, fin da quando quella Luciana tanto amata da Antonio diventa la sua donna. E' l'unico che, e lo scotto morale non è di lieve rilievo, riuscirà ad avere una vita agiata e prestigiosa grazie alle alleanza con quanto di più un tempo odiava. Denaro e corruzione fanno di lui un uomo nuovo, totalmente diverso da Nicola che fa dell'intellettualità a tutti i costi il proprio cavallo di battaglia. Nicola va dritto per la sua strada, abbandonando pure moglie e figlio per inseguire il proprio ideale politico, la propria fede non riuscendo mai ad adattarsi ai cambiamenti della società. Ovviamente la chiave di lettura della trama è ad un livello maggiore di quello dl mero racconto, forse politico e sociologico. E pensare che potrebbe bastare questo a renderlo un film ben riuscito... Il suo essere capolavoro però è dato anche dalla tecnica utilizzata e dalla sceneggiatura scelta da Scola: un enorme flashback diviso in più parti, con salti temporali netti, rafforzati dalla scelta del colore della pellicola e dal bianco e nero per le scene più remote. Utilizza poi le voci narranti dei tre protagonisti che si alternano nell'introduzione dei fatti, si rivolgono direttamente alla camera tralasciando l'azione in cui in realtà dovrebbero essere impegnati, si sacrificano in un'esaltazione teatrale del racconto prendendo spunto da vari espedienti narrativi. Tutto questo ti avvolge e ti fa stare dentro al film, rendendoti partecipe, dal cambio di prospettiva a quello del colore per mostrarti di cosa si sta effettivamente parlando. Le storie personali si fondono con la storia d'Italia, essenzialmente e prepotentemente anche quella del cinema, a cui Scola senza dubbio vuol rendere omaggio tappezzando la sua pellicola di richiami insistenti ad altri lavori. Uno spaccato dell'Italia, dei suoi sogni, delle sue speranze, delle sue angosce, della sua voglia di riscatto raccontata in maniera magistrale che sarebbe un delitto non apprezzare.