Regia: James Wan
Anno: 2015
Titolo originale: Furious 7
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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Sette. Siamo arrivati a sette con la saga di Fast & Furious, e qui succede veramente di tutto. Dal primo, un po' acerbo ed incentrato su rapine e corse automobilistiche sono cambiate un po' di cose, ma non l'ossatura da cui deriva l'enorme successo del franchise. Qualcosa si era perso per strada, soprattutto con quella sorta di spin-off ambientato in Giappone, ma sempre sotto Justin Lin sono riusciti a crescere ed a riprendere in mano le redini. Questa volta, a chiudere il cerchio ci pensa James Wan, uno che si è sempre e solo dedicato all'horror, dando il via, tra l'altro ad un'altra imponente saga di successo: quella di Saw. Una crescita inaspettata perchè non si è andati sempre più in giù, come sarebbe stato lecito pensare, ma evidenziando i connotati di action movie e spy story si è arrivati a creare quel senso di famiglia ed amicizia, che vedremo concludersi qui con quell'elogio_dedica a Paul Walker, che sa un po' di ingenuo e semplice, ma che unisce indubbiamente. Non c'è azione, è solo una dedica, con le due auto e le parole di Toretto, ma è davvero commovente e ben riuscita. Rafforza il valore di amicizia e sembra davvero che vada oltre alla trama del film e che si rivolga alla realtà. Non so se questo cerchio si concluderà realmente qui o si andrà avanti senza uno dei protagonisti principali, ma per adesso mettiamoci un bel sasso sopra. Tutto quello che ci si poteva aspettare da un film del genere qui dentro accade: e se sei abituato alle esagerazioni, per poter gioire devi volerne ancora di più grandi. FF7 non ti deluderà, con azioni sempre più al limite, sempre più strong, sempre più impossibili da immaginare. Il cast è troppo lungo da listare, ma ai vecchi volti se ne aggiungono di nuovi, ognuno con le proprie peculiarità: dico solo che entra in scena un certo Kurt Russell. E che la funzione del suo personaggio non è scontata: nel 99% dei film, avrebbe fatto il doppio gioco o tenuto un tranello ai nostri eroi, invece è onesto e si da da fare. Un troio anche a cento anni di carriera. Poi vabbeh, la prematura morte di Paul Walker ha alzato l'indice di curiosità e di interesse, ma non penso affatto che l'abbia fatto in maniera macabra. Se non ci pensi, neanche riesci mai ad accorgerti di quali possano essere le scene girate realmente da lui e quelle che prevedono l'ausilio della grafica computerizzata. Peccato per i vari cambi di location in stile videogioco, che da una parte sì, rendono più variopinta la situazione (Caucaso, Abu Dhabi e Los Angeles) , ma dall'altra funzionano come capitoli a se stanti che spezzano un po' troppo la trama. Difficile trovare però una serie di azioni tanto esaltanti in altre pellicole: esagerato, ma è ciò che ci piace. Esaltante.
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