giovedì 19 novembre 2015

Le Regole Dell'Attrazione (2002)


Regia: Roger Avary
Anno; 2002
Titolo originale: The Rules Of Attraction
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Grandioso, pesotto il giusto, ganzo. Una sorpresa da vedere e gustare. Scopro inoltre, grazie a Roikin, che è in qualche modo legato ad American Psycho. Beh questo è superiore, sotto molti punti di vista. Che va forte lo si capisce fin dall’inizio, dalla tecnica utilizzata per fare un rewind (non solo video, ma anche audio), con le voci fuori campo, con i le immagini proposte in maniera originale e non qualunquista. Anche la trama, nel complesso è raccontata in maniera simpatica e non noiosa. Esistono alcuni punti deboli, un po’ in discesa, ma sono accettabili. Molte scene sono pese, non tanto visivamente, quanto psicologicamente. La mia preferita è quella del suicidio e dell’invisibilità della ragazza nei confronti dei protagonisti. Non è la classica storia demenziale ed adolescenziale, dedicata ad un pubblico giovane che sghignazza al cinema. Abbiamo qualcosa di più profondo, raccontato attraverso le voci, i pensieri e gli atteggiamenti di tre personaggi assolutamente stereotipati. C’è il buon vecchio chiappone, tenebroso e spacciatore, il finocchietto bello si innamora del ragazzo sbagliato, la verginella che però fa i pompini ai professori... E non solo loro: tutti quanti sono dei giganteschi e forzati clichè della vita moderna americana: dalle mamme che usano pasticche (“ne vuoi una?” – “cosa è?” – “perchè, ha importanza?”) alle innamorate che scrivono lettere d’amore, al troio di turno che fa il viaggio delle vita scopando a destra e manca. Attenzione però, non è American Pie. Non lo è assolutamente. E’ drammatico e triste in determinati aspetti, quelli che danno l’ossatura alla trama. Ognuno ha la sua opportunità di avere un atteggiamento sbagliato e risultare addirittura antipatico e idiosincratico: il film non cerca l’approvazione o la risata sono elementi che non gli appartengono. Gran film, circolare, in cui dal nulla si arriva al nulla.

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