Autore: Frederik Pohl
Anno: 1956
Titolo originale: Slave Ship
Voto: 2/5
Pagine: 155
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:
La chiamavano Guerra Fredda, ma quattordici milioni di uomini la stavano
scaldando in Europa, anche se le perdite di vite umane erano
relativamente basse: solo pochi milioni. E non c'era Stato di Guerra.
Dai Pirenei al Mar Bianco gli scontri continuavano a essere definiti
dalle parti come semplici "azioni di polizia". Comunque non si trattava
di una guerra, non nel vecchio senso della parola, almeno. Per prima
cosa, non c'era una nazione contro un'altra nazione come si usava quando
tutto era più semplice. C'era una confederazione, le Nazioni Unite,
contro una Chiesa Militante: i Caodai. Questa era una religione, non uno
Stato. Si dava il caso che fosse una religione con esercito, marina e
bombe nucleari. Ma nello stesso tempo una religione. Come si può
dichiarare guerra a una religione?
Commento personale e recensione:
Tipica fantascienza anni cinquanta, di quella cioè che a me non piace poi molto. Pohl va oltre la Guerra Fredda e trova un nemico comunque che oggi potrebbe risultare molto simile a quell'ISIS che non conosce Stati o frontiere. Il pericolo para religioso quindi come un qualcosa di comune da abbattere. Il romanzo è tranquillo, decisamente nostalgico con Pavlov e tutto il resto. Si legge bene, è scorrevole, ma la storia non brilla molto di originalità: guerra e poteri mentali. Personaggi abbastanza piatti.
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