Regia: Antoine Fuqua
Anno: 2015
Titolo originale: Southpaw
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Boxe. Ma poteva essere diverso e l'inizio lasciava intendere proprio questo. non il solito film sul pugile in cerca di riscatto, eppure la sceneggiatura picchia duro, proprio lì. In tutte le pellicole drammatiche che parlano di pugili (da Rocky a Cindarella Man ad Alì ad Hurricane a Toro Scatenato), ci siano basati su storie vere o meno, più o meno il sistema da seguire è sempre lo stesso. Il buon picchiatore dalla vita difficile, il riscatto e tutto quanto. Qui Billy Hope (Jake Gyllenhaal) è già ampiamente affermato ed ha una parabola discendente. Mi immaginavo, e mi aspettavo che il mondo della boxe servisse soltanto da cornice, e che poi la storia evolvesse in qualcosa di pià simile all'action movie o al thriller. Errore fatale, di quelli che ti mettono KO. Tiene alto il valore di una pellicola nella norma Gyllenhaal, che lo si vede chiaramente ha una marcia in più. Forse sul ring non è esattamente a suo agio, ma sa stare pure lì, e le scene che contano, quelle drammatiche riesce ad eseguirle con dovizia e partecipazione. Marito innamorato, padre gentile, uomo affranto e devastato. Lui salva Fuqua che si ritrova a dirigere una sceneggiatura come tante, senza aggiungere molto. Ci sono troppi clichè: l'avversario cattivo, il manager che sfrutta, la deriva finanziaria, gli allenamenti in mezzo alla povertà, i combattimenti per dare un futuro alla famiglia. Tutto mescolato per fare leva, quando poi vediamo che la celerità con cui il campione viene spogliato dei propri averi è inversamente proporzionale alla gestione di un omicidio con centinaia di testimoni e fotografie. Insomma, tutto adattato per fargli fare una finaccia e risorgere. Ai punti vince la prova di attore, regista e sceneggiatore sconfitti.
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