Regia: Stefano Sollima
Anno: 2012
Titolo originale: ACAB - All Cops Are Bastards
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies
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ACAB non è un film politico. Certo, la sua sceneggiatura è di parte, ma non una parte netta come il titolo può far pensare. Lo si capisce subito dai primi secondi della pellicola, con il motivetto "celerino figlio di puttana" cantato ad alta voce dallo stesso Favino, protagonista della polizia mobile. ACAB è uno spaccato abbastanza profondo ed originale dei nostri giorni che risalta, esalta, affossa, punta il dito su determinati atteggiamenti della polizia. Non lo fa però a spron battuto in maniera tutto sommato ridicola: il punto di vista è proprio quello dei poliziotti, spesso duri, sopra le righe, fumini. Ma anche vittime di un sistema, portatori di ordine e sicurezza eppure vittime sacrificali allo stadio o di fronte alle manifestazioni. Non un ruolo facile il loro, così come non è semplice portarli sul grande schermo e riuscire a schierarsi totalmente contro di essi o a loro favore. Sollima, che usa il soggetto di Carlo Bonini riesce però ad allargare l'angolo di visuale: se non a 360 gradi, almeno abbondantemente oltre i 90. Inserendo casi di attualità come gli omicidi di Raciti e di Sandri. Per niente semplice. Controverso, ma si astiene sia dal mitizzare che dal giudicare alacremente sotto forma di odio, eppure di odio e violenza ne scorrono a fiumi. Come al solito buona la fotografia, ottimi gli attori (Favino, Nigro, Diele, Giallini...), da ricordare anche la colonna sonora. Forse un po' troppo netta la storia, magari più adatta ad una serie tv.
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