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domenica 7 febbraio 2016

Suburra (2015)




Regia: Stefano Sollima
Anno: 2015
Titolo originale: Suburra
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Bello, fatto bene, accattivante. Mi riporta ai tempi di Romanzo Criminale (link al libro, ma anche film da sette, la serie ancora meglio) e qui apro un'altra parentesi, non fisica, ma di sostanza: il romanzo Suburra è scritto da De Cataldo e la regia di Sollima è la stessa che firma la serie tv sopracitata e quella di Gomorra. Punto. Anzi, punto esclamativo! Gli ingredienti vincenti stanno lì, ma il film non campa d'aria e non campa certo di rendita. Ha tutta una sua particolare esistenza fredda, tenace, realistica. Ci mostra la Roma contemporanea di Mafia Capitale, in tutti i suoi teatrini politici, intrighi di corte, voltagabbana, inserendo un elemento indiscutibilmente forte: la rivincita dei deboli. Non si tratta di una vera e propria vittoria certo, non sarebbe nel suo stile, ma assistiamo alla morte dei boss per mano dei vinti: un'inutile tossica ed il festaiolo impaurito. Due, che di questo mondo fanno parte, ma sono soltanto delle comparse, non certo coloro che manovrano fili e burattini. Grandioso. Esaltante nel modo di raccontare la storia, quella di una classe politica infangata e collusa con la criminalità, che deve accelerare i tempi prima di una proverbiale disfatta, una vera apocalisse. L'Impero è in decadenza e con lui tutti i suoi attori, quella della Roma esasperata fatta di accordi e compromessi, pronti ora ad essere modificati a piacere. Personaggi forti, netti, un buonissimo cast che tra i nomi più noti presenta Favino e Amendola, una serrata serie di scene a cui è difficile distaccarsi. Suburra, come il mio recente Non Essere Cattivo è un'ulteriore prova del mio errore nello schivare il cinema italiano. Grande qualità, grande Sollima.

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