Lo dico sempre che adoro i piani ben riusciti, e ci sara' pure un motivo. Certe volte pero' ricevi degli avvertimenti dalla divina provvidenza, e ti salva un po'. Il piccolo piano era quello di recarci, ricordiamoci che oltre ad essere domenica e' pure Pasqua, al Biscayne National Park. E ok, ma se non a grandi linee non sapevamo che fosse un parco quasi interamente marino. In poche parole c'era da prenotare un qualcosa, se non volevi accontentarti della spiaggia. Tutto preso, o quasi. Restavano due posti per un tour privato in barca a vela fino alle isole del Parco. Siamo gente pratica, pirati di mare, cazza qui, timona la', il gergo marinaresco lo abbiamo nel sangue. Ci siamo anche bullati di avere l'Amerigo Vespucci. Ed abbiamo pure rubato dalla casetta la crema protettiva 50 (peccato che abbiamo scordato di usarla ed ora siamo fosforescenti). Dopo un lungo viaggio per mare, guidati dalla forza del vento arriviamo ad Adams Key. Senza saper ne' legge ne' scrive ci danno un kayak a testa, il necessario per fare snorkeling su un fondale in cui toccavo anche alle elementari ed un orario di ritorno. Provo a fare il ninja, ma cado subito in acqua. E' uno sport difficile, estremo, le mangrovie possono inglobarti o infilzarti se non hai nelle vicinanze un massiccio amico pronto a salvarti. Purtroppo essendoci troppi impedimenti abbiamo deciso (abbastanza saggiamente) di lasciare smartphone, macchine fotografiche e go pro in barca, quindi nessuna testimonianza visiva di noi pirati alle prese con l'oceano. Terminata con successo questa avventura passiamo al livello successivo e torniamo a Miami Beach cercando un posto per ammirare la skyline. La serata si conclude bellamente con la classica vita notturna: cena (burritos cubanito) alla Bodega con tanto di apertura della porta segreta che nasconde un locale per fare bevute, passeggiata su Ocean Drive, mojito, quello vero al Roof Bar di Hotel 1. Come fossimo cubani immigrati della bene Miami
Foto di Miami (27/03/2016)
Nessun commento:
Posta un commento