Regia: Woody Allen
Anno: 1986
Titolo originale: Hannah And Her Sisters
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon
Un Woody Allen maturo e maturato, che ripercorre i suoi stessi passi,
raccogliendo ciò che ha seminato. Il raccolto è davvero ricco,
l’esperienza insegna e porta sul grande schermo una commedia che ricalca
nello stile e nei dialoghi i suoi
numerosi successi raggiunti fino al momento. Psicosi, ipocondrie,
tradimenti, romanticismo, bugie, incoerenza, ironia... Una sequela
incredibile di temi che il regista è riuscito ad inserire e sviscerare
in una mutabile scala di grigi. Si avvale di un cast che
oltre a comprendere se stesso, ci mostra Michael Caine, Mia Farrow,
Barbara Hershey, Dianne Wiest e che ha l’arduo compito di farci vedere
le varie sfaccettature della vita di uomini e donne newyorkesi non più
giovanissimi. Non mancano accenni di cinismo e
critica per la società, in cui i personaggi cercano di adattarsi per
vivere una vita raggiungendo i pochi e semplici obiettivi, che a seconda
del caso possono anche sembrare irraggiungibili. L’equilibrio assoluto,
la fermezza, il faro che ispira sicurezza
e fiducia, colei che si eleva sopra tutti gli altri è Hannah: il
personaggio cardine di tutta la pellicola. E’ sicuramente la meno
traumatizzata psicologicamente, forse la più semplice ed ingenua, ignara
di tradimenti che la coinvolgono come vittima, ma sempre
pronta a fare da contrappeso ai problemi che affossano le persone che
la circondano. E’ anche un personaggio atipico, che si discosta
maggiormente dagli altri: ognuno con un grado differente di psicosi. La
voce fuoricampo, quella di Caine introduce i primi
passi del film, si interroga spesso sulle emozioni in contrasto, su
cosa sia giusto o sbagliato a livello sentimentale dando quel senso di
umana incertezza che contraddistingue le nostre vite. I personaggi sono
comunque sopra le righe, disastrati (anche Hannah
in un certo senso) e colmi di problemi, si muovono in un contesto
artistico superiore in quella splendida cornice che è New York: quale
posto migliore per racchiudere un insieme così vario e variopinto di
emozioni?
Nessun commento:
Posta un commento