Regia: Kevin Reynolds
Anno: 2002
Titolo originale: The Count Of Monte Cristo
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
Sicuramente gli antenati di noi blogger, quando nel 1844 lessero
l’originale Il Conte di Monte Cristo di Alexandre Dumas (padre – mi è
sempre piaciuto dirlo: padre! Ed anche mentre parlo, lo dico all’interno
della parentesi) iniziarono
con “La vendetta è un piatto che va servito freddo”. Avrei voluto farlo
pure io, ma mi avrebbe rovinato l’introduzione. Così è molto più
accattivante e meno seria e pomposa: serve anche a spiegare che, a parte
che per sentito dire, non ne so niente. Nè del
libro, nè degli innumerevoli film da esso tratti, che partono
addirittura dal 1922. Con un soggetto del genere, è inimmaginabile che
qualcuno possa restare indifferente, quindi l’opinione sul film si basa
essenzialmente su come la trama viene trasposta e non
sulla trama stessa. Troppo facile altrimenti: la sceneggiatura è
magistrale di suo. Comunque quello di Reynolds è un lavoro che si segue
bene, presumo con qualche rimaneggiamento, e qualche taglio, che però
non influiscono sul risultato. Alcune perplessità
le ho per la fotografia e le ambientazioni: conosco tutti i luoghi
descritti (tra l’altro sono pure stato a Montecristo recentemente) e la
ricostruzione sembra troppo artificiosa. Per il resto, il cast è
credibile, nel possibile (l’arco temporale è ampio,
ma non impossibile da colmare con i soliti attori) e tutte le lezioni
filosofiche o morali si riescono a cogliere nonostante la regia non ci
si soffermi troppo. Il film è carino ok, non può essere considerato
brutto, ma secondo me potevano concentrare qualche
minuto in più sull’ingegno vendicativo del protagonista piuttosto che
su alcune scene d’azione. Capisco però anche la lunghezza dell’opera e
la quantità dei suoi contenuti: non semplici trasporla
cinematograficamente ed accontentare tutti.
Nessun commento:
Posta un commento