Regia: Friedrich Wilhelm Murnau
Anno: 1927
Titolo originale: Sunrise: A Song Of Two Humans
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.3)
Pagina di I Check Movies
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Eh che palle, un film vecchissimo, in bianco e nero, e come se non bastasse muto. Già la copertina del DVD mi faceva da barriera: iniziava addirittura a prendere polvere e mi serviva una certa dose di coraggio per aprirlo e guardarlo. Oggi trovo le forze, ma già da subito ecco il primo sbadiglio che arriva puntuale, in sincronia con un video pessimo, sciupato, in cui la luce sporca il resto ed il resto è buio e confuso. Mi maledico. E questa è la fine di una storia triste. Quella di un perfetto idiota (io) che si ferma su pregiudizi insensati. Proseguendo la visione infatti mi accorgo di quanta bellezza, leggiadria e poesia romantica riescano a stare tutte assieme in un lavoro di quasi cento anni fa, anche se in un'edizione che, forse sofferente degli anni, non è assolutamente all'altezza. Se chi mi legge ha una minima conoscenza cinematografica sorriderà sbeffeggiando la mia scoperta dell'acqua calda: Aurora è un capolavoro. E lo è grazie al suo bianco e nero, lo è grazie al suo essere muto ed alla sua incredibile potenza figurativa. E Murnau è stato maestro, come del resto Lang, in questo. Le immagini che riescono a sostituirsi ai dialoghi, senza che abbiamo il bisogno di ricercarli: quella poesia delle immagini, dei gesti, delle espressioni mimiche che tramutano uno sguardo torbo in un'azione di imminente pericolo, un sorriso cristallino in una dichiarazione d'amore. L'intensità espressiva è alta, così come le inquadrature della campagna, del lago, della città. In una giornata tutto si fonde e si sovrappone. Non è un caso che Aurora sia il primo film ad essersi aggiudicato un Oscar ed abbia, oltre ai riconoscimenti ottenuti, la permanenza nei primi posti in ben 33 liste ufficiali di I Check Movies. Perchè oltre alla trama, soave e carica di sentimenti, oltre alle musiche di sottofondo che ci accompagnano, oltre alla straordinaria bravura degli interpreti così tanto coinvolte, sono anche gli espedienti tecnici a regnare disinvolti. La fotografia, le riprese e gli effetti speciali, oggi bistrattati grazie alla digitalizzazione, non sono da meno.Ambienti sfuocati, elementi sovraimpressi gli uni agli altri, dissolvenze... Aurora è una storia d'amore forte, romantica, teatrale che inizia drammaticamente e finisce quasi a ricordarci che il destino, se ci offre una seconda opportunità, non si scorda di noi. Tutto il sogno e l'incanto infatti sembrano svanire con la tempesta, che riporta i protagonisti al loro stadio iniziale, quasi come se fosse una punizione divina, una sorta di legge del contrappasso , annullata poi dal bene e dalla speranza di una vita nuova. Una rinascita che comprende il perdono ed la riscoperta dell'amore perduto. Peccato che di lì a poco il cinema muto morì quasi definitivamente.
La versione DVD della Ermitage si presenta nel peggiore dei modi: cover triste, un restauro che non esiste, audio stereo (e qui ok), il vergognoso bollino vistosissimo impresso nella parte bassa di destra e cinque capitoli extra nozionistici.