Regia: Adam McKay
Anno: 2015
Titolo originale: The Big Short
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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Inizialmente lo si può anche confondere per un documentario, di quelli che hanno una marcia in più per il sistema esplicativo con cui raccontano gli avvenimenti. Il tema della finanza non è semplice, eppure è sulla bocca di tutti. I media hanno provato in qualche modo a raccontarci i fatti, noi abbiamo finto di capire. Come le capre. Eppure la crisi del 2008 ha toccato tutti e termini come subprime o default sono divenuti tra i più usati, anche nelle conversazioni da bar. In molti hanno perso soldi, lavoro, casa, anche la vita. E gli strascichi di tale crisi sono tuttora evidenti: anzi, non ci siamo mai ripresi, e chissà come e se succederà. La Grande Scommessa di McKayperò viene vinta: non tanto quella dei protagonisti, quanto quella di portare sul grande schermo un tema caldo, non di facile comprensione e dalla portata mastodontica. La sua struttura è perfetta, con grandi nomi (Pitt, Carell, Bale e Gosling) che sfondano la quarta parete e ci raccontano il dietro le quinte bancario, immobiliare, azionario... Veloce, avvincente, ottimo montaggio, musiche ben scelte, dialoghi semplici e mai confusionari. Ecco che il lavoro prende forma e siamo dentro: tra burattini e burattinai. Inutile dire che le marionette siamo noi, anche se ovviamente ci sta sul cazzo sta cosa. Non perchè non la capiamo, ma perchè continuiamo a comportarci come idioti, nonostante tutto. Ed il film non ha l'aria di essere rivelatore, dà solo chiarezza in maniera limpida e senza iperbole di sorta. Ottimo il modo con cui ci si rivolge agli spettatori, grandiose le metafore (l'agenzia di rating cieca) per simboleggiare i fatti. E' davvero un piacere guardarlo, anche consci del fatto pur usando manate di vasellina, la mattina dopo cammineremo un po' impacciati. Notevole.
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