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Foto di Sage Skldmore |
Ecco i miei 5 cents sulla vittoria del 45° Presidente degli Stati Uniti: Donal d Trump. Non parlo quasi mai di politica, perchè basta poco e si perdono milioni di euro in borsa o milioni di followers. Questa volta però voglio scrivere due righe, visto che sui social tutti, e dico tutti, hanno già espresso la loro contrarietà sul risultato delle Elezioni Americane. Dopo i sessanta milioni di allenatori, ecco a voi e sessanta milioni di esperti di politica. La maggior parte sono quelli che vedevano in Obama l'uomo del cambiamento: d'altra parte bastava fosse nero. O nella Clinton: bastava fosse donna. L'unica cosa che poi sanno riportare è l'Obamacare, senza scendere nei particolari ovviamente. Non sono da meno eh, ci mancherebbe, sappiate solo che negli otto anni di Presidenza di Obama non è stata affatto allargata l'assicurazione sanitaria a tutti i cittadini. Ma veniamo al punto. Trump è la scelta giusta? Secondo me assolutamente no, ma la ritegno la scelta migliore, sebbene dettata da un forte sentimento populista. "
Oh hai visto? Ha vinto Trump, ora fuoco e fiamme ovunque, guerra da tutte le parti". Beh resto, stupito da queste affermazioni: se un minimo avete seguito i programmi ed i dibattiti (ma ne dubito) saprete che fa dell'isolazionismo, anche in termini militari, il suo cavallo di battaglia. Poi pronti a crederci o no, ma le bugie in politica son all'ordine del giorno. Purtroppo ha vinto un'idea fortemente conservatrice che per quanto riguarda i diritti civili potrà fare dei terribili passi indietro:
- Leggi più ferree contro l'aborto
- Minori diritti per l'ambiente gay (anche se qui in campagna elettorale ha fatto dei passi indietro)
- Minore libertà riguardante le espressioni religiose (in special modo legato ai permessi di immigrati di fede islamica e protetti con asilo politico)
E che queste siano cose brutte o su cui mi trovo in totale disaccordo non ci piove. Passiamo però al resto, che non lo vedo assolutamente peggiore rispetto alla controparte democratica. D'altra parte che gli USA stessero vivendo un periodo assai allungato in cui lobby, globalizzazione estrema, corruzione e poteri economici concentrati in poche mani, è palese. Accade lì, come accade di qua, in Europa.
- La rinegoziazione di alcuni trattati economici che riguardano gli USA (NAFTA e TPP, il primo per il Nord America il secondo per l'area del Pacifico). Non so come funzionino e cosa voglia cambiare, ma fa parte del tipico isolazionismo di stampo repubblicano di decenni fa. Anche la Clinton non vedeva di buon occhio il TPP, che apre aver fatto chiudere o fallire diverse imprese made in USA
- Tagli esorbitanti alla tasse, non tanto per i grandi gruppi economici quanto per i cittadini americani e le imprese "casalinghe". Populismo? Dall'altra parte invece promessi maggiori investimenti sulle energie alternative (per adesso sempre in mano a grandi gruppi)
- Un freno all'immigrazione, addirittura creando, rafforzando, rendendo reale il muro di confine tra USA e Messico. O negando i visti dai Paesi considerati fucine di terroristi (Siria). Su questo è come parlare del sesso degli angeli. La giusta misura non esisterà mai.
- Veniamo ai rapporti militari. Trump vuole alleggerire il rapporto degli USA nella NATO, considerata un carrozzone mangia soldi, risorse, uomini. Di conseguenza anche limitare i numerosi interventi a giro per il mondo da parte delle truppe USA. Rafforzamento dei rapporti con quel pazzo di Putin ed impegno a concludere la guerra contro ISIS anche utilizzando rimedi estremi. Qui non è il massimo, un po' di contraddizioni ci sono, ma si punta sempre all'isolazionismo.Di sicuro in questi anni di Obama, le presenze militari non sono diminuite.
- Altro punto di forza sta nel cercare di eliminare la corruzione o la presenza di lobbysti in posti chiave del Governo, che non fanno gli interessi del popolo, ma di nicchie commerciali (assicurazioni, case farmaceutiche, compagnie petrolifere etc).
Alla fine sono uscite più di due righe, e sicuramente mi sono perso qualcosa, ma almeno un paio di servizi me li sono guardati. Il bello è che in oltre un mese, entrambi hanno cambiato più volte le proprie posizioni, in base agli umori degli elettori, e sono passati all'attacco dell'avversario, senza concentrarsi troppo sul proprio programma. Quindi da ultimo (o anche dall'inizio) la stampa ha pubblicato essenzialmente gli atti per screditare l'altro.
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