sabato 31 dicembre 2016
Un arrivo drammatico
Sono felice di potervi scrivere perché' oggi ne ho passate delle brutte. Indescrivibile il senso di impotenza che si prova quando il fato ti rema contro e devi lottare ad armi impari affinché' tutto si risolva per il meglio. In tempi non sospetti avevo scordato la mia collezione di Oyster Card (regolarmente ogni tanto ne scordo una e devo rifarla), ma riesco a recuperarle. Poi scelgo una partenza intelligente per arrivare a Pisa, ma arrivato a Donoratico percepisco il primo Dramma: inspiegabilmente ho scordato lo smartphone a casa. Panico, non c'e' gita che abbia senso di esistere senza un device appropriato. Più veloce della luce mi catapulto in direzione opposta e cerco di rimediare. Fatto. Nel frattempo il mio amato Google Now mi avvisa che il volo subira' un ritardo di 25 minuti. Inizio a smaremmare: record di velocità creato per niente. Una volta fatti i controlli anti terroristici in aeroporto vedo dal tabellone che il ritardo aumenta: 50 minuti, poi 1 ora, poi 2... Riusciamo a far atterrare robottini su Marte, ma se a Londra c'e' la nebbia e' la fine del mondo. Ryanfuckinair non e' accomodante. Ci fa salire, ma una volta dentro ci avvisa che subiremo altri ritardi. Prendo in mano la situazione e cerco di alimentare una sommossa popolare istigando qua e la' i passeggeri più facinorosi e con il QI più basso. Qualcuno uscirà sdegnato, io mi sarei proposto di pilotare il velivolo, ma alla fine non ce ne e' bisogno. Arrivo a Mordor ad un'ora indefinita, perdo il bus, mi frugo e cartina cartina: taxi che mi costa quanto il volo e non trova l'indirizzo di casa gettoni. Mi tocca usare in roaming le mie mappe... Fortunatamente il 2016 sta per finire e giungo assieme a Barbarella nella calda e ed allegra dimora soprannominata "la Casa dei Cento Droni"
martedì 27 dicembre 2016
Hannibal (2001)
Regia: Ridley Scott
Anno: 2001
Titolo originale: Hannibal
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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A dieci anni di distanza dallo strepitoso Il Silenzio Degli Innocenti, il cinema americano propone un sequel legato
il più possibile (mancherà Jodie Foster per lasciar posto a Julianne
Moore) a quello che consideriamo l’originale (l’insuccesso
di Manhunter non fa parte del nuovo format). Il thriller è molto ben
costruito, Ridley Scott mi piace e sa invogliare lo spettatore. Certo,
il soggetto di Harris è ben delineato ed anche la scenografia che
comprende Firenze aiuta molto, ma i ritmi restano
serrati, curiosi e cresce il fascino per il Cannibale che prontamente
può uscire da situazioni di pericolo come meglio crede. Purtroppo non
apprezzo molto il tentativo fantapolitico per ridimensionare la figura
di Clarice Starling: all'interno del film quelle
scene risultano leggermente macchinose nonostante il poco spazio ad
esse dedicate. Inutile dire che come film è coinvolgente, un vero e
proprio thriller a cui non mancano scene violente, quelle scene che
vogliamo assaporarci, proprio come Hannibal Lecter assapora
un buon Chianti che accompagna parti di cervello umano. Trucchi e
costumi di alto livello, così come la prova di Anthony Hopkins che ormai
ci abituati a considerarlo tra i migliori. Per essere un film
relativamente datato, anche se di questo millennio, stupisce
il buon DTS HD MA anche per la lingua italiana. Gli extra sono:
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Commento audio
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Trailer
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Making of (58 minuti)
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Multiangolo (20 minuti)
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14 scene tagliate con commento
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lunedì 26 dicembre 2016
Clown (2014)
Regia: Jon Watts
Anno: 2014
Titolo originale: Clown
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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Inizia un po' in sordina, per poi risalire la china, ma si conclude in maniera frettolosa. Credevo si trattasse di un film estremamente violento il cui protagonista fosse uno psicopatico vestito da clown che mieteva mattanze qua e là. E' così in parte. La sceneggiatura scava nella profondità storica e leggendaria della figura clownesca, mostrandoci un interessante spunto che spiega l'ambiguità dei famosi pagliacci: attirano i bambini perchè buffi, ma si rivelano molto inquietanti. Ciò che non crea molta preoccupazione all'interno del film il fatto che tutto parte da un costume fantasticamente demoniaco, mentre non sappiamo fino a che punto il povero malcapitato (Andy Powers) che lo veste possa resistergli o essere sopraffatto. Alcune scene possono anche essere pesanti, non ci piove, ma non vediamo mai un vero e proprio attacco ai bambini ed il sangue così come le membra mutilate sono esclusivamente un piccola cornice rispetto a ciò che invece potremmo vedere. Come già accennato purtroppo il finale risulta frettoloso, tirato via, con la decapitazione del cattivo che avviene oltremodo in maniera abbastanza stupida. Giusto per dire. così doveva finire, e così finisce. Mah, insomma io mi aspettavo qualcosa di più. Poi resta l'interesse sulla leggenda nordica e questo salva in gran parte il girato. Il disco bluray presenta solo il trailer come extra ed un buon connubio tra video ed audio in alta qualità.
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sabato 24 dicembre 2016
The Sacrament (2013)
Regia: Ti West
Anno: 2013
Titolo originale: The Sacrament
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies
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Che palle, non ne posso più dei mockumentary, Ma non si accorgono che rompono e parecchio? Va bene un film ogni tanto, ma questa cosa è? La nuova moda per risparmiare? Per fortuna qui non si abusa troppo delle scene in movimento e la maggior parte delle vicende vengono viste in maniera chiare, ma boia deh. La vicenda è finta, falsa, ma si rifà ai vari suicidi di massa di stampo religioso, in special modo al massacro di Jonestown. In pratica c'è questo vecchio predicatore pazzo che raccoglie il suo bel gregge di pecorelle smarrite e fa loro il lavaggio del cervello con indottrinamento di stampo religioso. In un primo momento tutto sembra filar liscio, nel senso che l'Eden, forse non pienamente condivisibili, pare dare speranza e nuova vita a coloro che sono divenute vittime del sistema occidentale. Proseguendo invece si capisce che è tutto architettato da un pazzo. Poca suspense, poca tensione, poco sangue, poca verve. Insomma non c'è poi molto. Anche la location ricostruita, è talmente piccola che sembra impossibile possa accogliere 167 persone. Eppure ce la raccontano così. Fa specie però pensare che accadano queste cose. Il bluray è l'edizione standard della Midnight Factory: ottimo video, ottimo audio HD, ma solo il trailer negli extra.
Ken Il Guerriero - La Leggenda Del Vero Salvatore (2008)
Regia: Takahiro Imamura
Anno: 2008
Titolo originale:Shin Kyuseishu Densetsu Hokuto No Ken - Kenshiro Den ZERO (北斗の拳 ケンシロウ伝)
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Finisce con questo la serie di OAV per Ken La Leggenda: sicuramente questo è il "vangelo" più atipico rispetto agli altri, ma anche il più mistico. Il preludio ci mostra Ken e Julia che si sposano e parte così un flashback che ci riporta a quando il Guerriero è stato sconfitto da Shin. Mi piace questa sorta di prequel narrativo che mostra la sua nascita come Salvatore. La storia raccontata può sembrare uno dei tanti episodi visti durante la serie, ma è importante per comprendere il personaggio e la sua riuscita nello sconfiggere avversari anche più forti di lui. Il carattere di Kenshiro viene fuori proprio durante questi avvenimenti e si mostra anche a lui stesso, finalmente cosciente del proprio destino. Come scelta conclusiva direi che è stata ottima. Gli extra del disco sono:
- 5 trailer
- Speciale sul matrimonio di Ken e Julia (1 ora e 6 minuti)
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A Bruciapelo (1963)
Regia: James Landis
Anno: 1963
Titolo originale: The Sadist
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Opium Visions: scoperta per caso, all'interno di una discussione in un gruppo di collezionisti su Facebook. Ho voluto provare. Distribuiscono DVD di secondo piano, titoli non troppo conosciuti. Qui, nei primi anni sessanta James Landis si ispira a fatti realmente accaduti per spaventare il pubblico. Incontrare una coppia di psicopatici assassini non deve essere assolutamente una bella cosa ed i tre malcapitati lo scopriranno a loro spese. La versione proposta è quella integrale, alcune scene infatti presentano l'audio originale sottotitolato nella nostra lingua e l'immagine in bianco e nero spesso è di buon livello. In alcuni tratti si notano imperfezioni dovute alla vecchia pellicola, ma possono essere considerate anche un valore aggiunto. Nel DVD sono contenuti i seguenti extra:
- Trailer
- Presentazione (5 minuti)
venerdì 23 dicembre 2016
King Kong (1933)
Regia: Merian C. Cooper, Edgar Wallace
Anno: 1933
Titolo originale: King Kong
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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E' spettacolare e moderno ancora oggi. Non solo per gli effetti speciali di cui parlerò in seguito, ma per la struttura, i sentimenti, il romanticismo utilizzato in maniera cinica e commerciale, la trama accattivante ed inimmaginabile. Mi ci pensate a chi si ritrovò al cinema a vedere King Kong? Ok, gli anni trenta furono un'epoca in cui l'horror ed i mostri andavano a braccetto, in cui le tecniche cinematografiche per la spettacolarizzazione e la cura realistica dei costumi si stavano evolvendo in maniera esponenziale, ma tirare fuori dal cilindro questo capolavoro non deve essere stato semplice. Anche il modo intelligente in cui si racconta la ricerca della "bestia" per monetizzarla, farci del business: si sceglie un produttore cinematografico senza peli sulla lingua, disposto a tutto pur di creare film di successo e che accendano la curiosità nello spettatore. E' una sorta di metacinema creata con astuzia. E poi si arriva lì: all'isola del teschio in cui Kong vive e che prontamente dà una svolta avventurosa alla pellicola. Il terreno primordiale in cui gli occidentali si affacciano richiama e ricorda le grandi avventure, i pionieri, i cercatori d'oro. E lui eccolo lì, maestoso e terrificante, lotta prima, sconfiggendole una dopo l'altra, con bestie altrettanto immense e pericolose. Poi si infuria contro gli uomini che lo temono e lo adorano quasi fosse un dio. Oggi alcuni effetti speciali potranno anche far sorridere, ma il film non si piega mai al ridicolo, King Kong fa paura anche perchè attacca e mangia gli uomini. Eppure ha un interesse per la bionda Anna (Fay Wray), una qualcosa di innato e profondamente fiabesco alla Bella e La Bestia. La genialità però sta nel fatto di darci prima un assaggio nel suo habitat naturale, per poi spostare la location nella più occidentale di tutte le città: New York. E qui secondo me è l'apoteosi con la famosa arrampicata sull'Empire State Building. Goduria estrema. L'edizione bluray si trova in un amaray con slipcover orizzontale: sono due le locandine raffigurate, nella custodia è presente quella originale. Al suo interno abbiamo un booklet a colori localizzato in italiano di ben 22 pagine (articoli e fotografie) e due dischi: il bluray con l'edizione rimasterizzata in bianco e nero ed un audio italiano DTS HD MA 2.0 (doppio mono) ed una versione colorizzata. Preferisco la prima, la seconda pur di un certo effetto, è troppo irreale ed artefatta. Inequivocabilmente però accontenta tutti. Sul secondo disco, un DVD, abbiamo come extra:
- Il trailer del 1933
- R.F.D. 10000 B.C. (9 minuti, tra i primi corti in stop motion, del 1917)
- Creation (6 minuti)
- Intervista a Fay Wray (22 minuti)
- The Lost World (film originale del 1925 interamente restaurato)
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Il Mondo Perduto (1925)
Regia: Harry Hoyt
Anno: 1925
Titolo originale: The Lost World
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Certe volte il caso... Il destino... La versione restaurata l'ho trovata casualmente tra gli extra (sì, il disco con i contenuti speciali) del King Kong originale del 1933. Effetti speciali al limite dell'incredibile soprattutto se pensiamo all'epoca. Un lavoro perduto, proprio come il nome ed il romanzo di Arthur Conan Doyle, più famoso magari per il suo personaggio Sherlock Holmes. L'ideatore degli effetti speciali ha utilizzato la tecnica dello stop motion, ripresa poi appunto anche nel 1933 con il capolavoro dedicato al gorilla, ma non solo. Una chicca imperdibile, una sorpresa, inaspettata ed inimmaginabile. Da godersi, silenziosamente a bocca aperta.
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Juventus 4 - Milan 5
Finisce ai calci di rigore la partita che assegna la Supercoppa Italia al Milan. Forse non un titolo blasonato o apprezzato da tutti, ma pur sempre una coppa. Entrambe le squadre hanno lottato per averlo e ci hanno regalato una partita a tratti gioiosa e piacevole. La Juventus purtroppo ha giocato bene soltanto nei primi venti minuti e nell'ultimo quarto d'ora regolamentare. Per il resto ha rischiato troppo, pur creando e tirando. Ma in una partita secca di questo tipo è anche normale arrivare più volte di fronte alla porta avversaria. Alcuni reparti si sono spenti ad intermittenza: la difesa durante i tagli di Suso, la fascia sinistra durante le sue incursioni una volta usciti Sandro e Sturaro, l'attacco alle volte spaesato e confusionario. I cambi gestiti in maniera frettolosa (due per infortunio) hanno dato un volto nuovo alla gara, un volto che ha premiato il Milan che si è meritato il pareggio fino alla fine dei tempi regolamentari. Pesano sul risultato la traversa colpita dal Milan, gli errori stratosferici di Bacca e Dybala, le parate di Donnarumma: si arriva così soltanto sul uno a uno, che crescerà a favore dei rossoneri nella lotteria dei calci di rigore. Peccato, ma adesso guardiamo avanti #finoallafine.
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giovedì 22 dicembre 2016
Rain Man - L'Uomo Della Pioggia (1988)
Regia: Barry Levinson
Anno: 1988
Titolo originale: Rain Man
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
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In Rain Man la prova di Dustin Hoffman è al tempo stesso strepitosa e coraggiosa. Così come anche la scelta di Tom Cruise di essere un protagonista a tratti secondario, pur dirigendo la scena in quasi tutte le occasioni. Sulle lodi al personaggio autistico ci sarebbero libri da scrivere, ma mi piace soffermarmi un attimo anche su quella figura, per alcuni secondaria, leggermente antipatica per egoismo ed ignoranza, che traghetta il film e lo rende come una sorta di viaggio di formazione. Se è vero che Raymond cambia se stesso e si trova ad affrontare per la prima volta nuove esperienze di vita, lo è altrettanto che il fratello minore riesce ad affezionarsi, a mutare il proprio carattere e proporsi in maniera differente non solo nella sua vita, ma anche per gli spettatori. Bando alle ciance il viaggio on the road per l'America anni ottanta, è decisamente riuscito: non a caso ha vinto quattro premi Oscar e resta ancora oggi una pietra miliare del cinema. Ha aperto un mondo nuovo portando i disturbi mentali sul grande schermo senza paure, senza criticità impreviste e mostrando l'umanità delle persone. Affascinante e coinvolgente. Gli extra del disco bluray (che ha traccia italiana in DTS 5.1) sono:
- Scena tagliata (2 minuti)
- Dar vita Rain Man (22 minuti)
- Squarciare il velo (20 minuti)
- Trailer
- 3 commenti audio
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martedì 20 dicembre 2016
Paradise Beach - Dentro L'Incubo (2016)
Regia: Jaume Collet-Serra
Anno: 2016
Titolo originale: The Shallows
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Esiste il genere survivor? Per intendersi tipo quello di 127 Ore in cui il protagonista, essenzialmente da solo, deve riuscire a sopravvivere con le sole proprie forze e la propria tenacia, rispetto ad un evento eccezionale. In questo caso non si tratta di una bufera di neve, di una frana, di un ammaraggio... Qui si ritorna al più temibile mostro marino che il cinema di abbia presentato: non a caso Lo Squalo di Spielberg ha fatto scuola ed è un punto di riferimento per certi temi. Comunque Paradise Beach, si fa guardare bene, è incalzante, ha la giusta dose di azione ed una comparto visivo veramente splendido. Un po' stucchevole il tentativo di rafforzare l'aspetto psicologico della protagonista (Blake Lively) con madre morta, sorellina, gli studi da chirurgo... Leggermente forzato per costruire un personaggio che sa il fatto suo, è determinato e riesce ad affrontare situazioni al limite. La durata non eccessiva della pellicola (siamo sotto i novanta minuti) fa sì che lo si possa seguire senza mai staccare gli occhi dal pericolo imminente e dallo stupendo paesaggio marino. Lo squalo è veramente terribile e ben fatto. La versione steelbook è graficamente stupenda, ma passerà alla storia per il doppio bollino SIAE: uno sul flyer come sempre e l'altro fastidiosamente messo sul retro della custodia. Inspiegabile. Sul fronte appare il titolo originale The Shallows, mentre quello impresso sul disco è localizzato in italiano. Superba la qualità video, audio DTS HD MA che adesso finalmente sembra essere inserito in innumerevoli titoli e gli extra sono:
- Scene eliminate (5 minuti)
- Le riprese (6 minuti)
- Come costruire uno squalo (7 minuti)
- Alla ricerca della spiaggia perfetta: l'isola di Lord Howe (6 minuti)
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domenica 18 dicembre 2016
Bianconeri. Juventus Story (2016)
Regia: Marco La Villa, Mauro La Villa
Anno: 2016
Titolo originale: Black And White Stripes: The Juventus Story
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (8.8)
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Il Film:
Mi considero sia un tifoso (della Juventus ovviamente) che uno sportivo ed amante del calcio. Diciamo quindi candidamente che è tra le mie passioni e che regolarmente oltre a seguire le partite, mi piace informarmi anche tramite approfondimenti o trasmissioni di tipo sportivo. In Italia il calcio è quasi una fede, forse senza il quasi e le possibilità di seguire i più disparati discorsi calcistici sono innumerevoli. Questa piccola premessa perchè il film documentaristico sulla Juventus mi è piaciuto, è bello, è fatto bene, a tratti emoziona pure, ma un pochino mi ha deluso. Intanto diciamo che è girato in maniera magistrale, non annoia mai e può essere apprezzato anche da un qualsiasi amante del calcio e non dai soli tifosi. Non risulta fazioso e ci sono documenti e testimonianze veramente interessanti. Allora cosa è che non mi convince? Ciò che manca. Una storia ultracentenaria capisco che non può essere raccontata in sole due ore e su questo non ci piove. Purtroppo però mi ha dato l'impressione che non tutto abbia trovato il solito spazio: gli anni prima dell'ottanta, la rivalità cittadina con il Torino, i successi straordinari in Europa, i record, le Coppe Italia, le finali perse... Ed anche a livello di interviste e contenuti extra sembra che il prodotto sia "vecchio" e non vengono riportati i recentissimi e strabilianti successi dei cinque scudetti di fila. Grande spazio, giustamente alla famiglia Agnelli, che ha creato, supportato, costruito e creduto nella Squadra, l'obiettivo della terza stella sulla maglia, gli uomini eroi che accettano la serie B nonostante tutto, e gli scontri con le altre grandi del calcio italiano: di emozioni e contenuti ce ne sono tanti, ma dentro di me avrei voluto anche altro. Incontentabile è vero, ma se si parla di Juve, sai che non puoi limitarti a scegliere solo una sua parte. Poi comprendo pure un certo distacco nel racconto per non orientare il tutto ad una mera visione tra tifosi, ma io sono abituato ai racconti di Buffa... Ed avete quindi capito.
L'edizione:
Quella in mio possesso è un'edizione esclusiva Amazon con steelbook numerata (1072 su 1897 pezzi) al cui interno c'è un disco BD, tre DVD ed un piccolo booklet. La grafica sul fronte è accattivante, lo sfondo nero dà eleganza, ed il bollino a forma di scudetto che numera il prodotto (1897 è l'anno di nascita della Juventus per chi se lo fosse chiesto) è una buona idea. Forse le copie sono in numero eccessivo, ma anche qui la trovata è interessante. Purtroppo lo steelbook è contenuto in uno slipcase aperto ed a me queste soluzioni non piacciono molto per una questione estetica. L'alloggiamento dei dischi all'interno è comodo con a sinistra il BD di colore nero che contiene il film con commento ed audio italiano DTS HD MA (Koch Media non sbaglia un colpo), nella parte centrale che si muove a libro abbiamo il DVD con il film ed il DVD con gli extra (Dolby Digital in stereo), mentre nella parte di destra sempre il film in DVD, ma nella versione "alternative cut". Ecco gli extra contenuti nel disco:
- La partitella (10 minuti)
- Photogallery
- L'anteprima (1 minuto)
- Juventus Stadium (1 minuto)
- La storia di un tifoso (2 minuti)
- Parola ai giocatori (1 minuto)
- Racconti dal backstage (12 minuti)
- Interviste (3 ore e 55 minuti)
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Juventus 1 - Roma 0
La prima contro la seconda: che partita. Entrambe le squadre volevano vincere, entrambe sono in corsa per lo Scudetto, entrambe si trovano in una situazione tale che i tre punti in palio sono più che ghiotti. La Juventus comunque tiene ottimamente il campo per tutti i primi settanta minuti, Gonzalo Higuain dimostra ancora una volta di essere decisivo negli scontri che contano e segna la sua decima rete in campionato. Molto buona la prova collettiva in ogni reparto: la difesa è granitica, Buffon non interviene praticamente mai, il centrocampo è massiccio e raddoppiamo sempre nei momenti di maggiore foga dei romanisti, l'attacco continua a creare pericoli e mettere sotto stress gli avversari. Strootman e compagni ci provano comunque nel finale in una sorta di arrembaggio riuscendo solo in parte ad evitare il controllo bianconero della gara. Difficile trovare qualcuno dei nostri che abbia giocato male, gara strepitosa anche quella di Sturaro che non lascia respirare gli avversari. Adesso voliamo a più sette prima di Natale che già di per sè fa ben sperare. Adesso a testa alta per la Super Coppa e avanti così #finoallafine. Oh, ma quanto è forte Rugani?
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Jack O. Lyroid
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sabato 17 dicembre 2016
Quadrophenia (1979)
Regia: Franc Roddam
Anno: 1979
Titolo originale: Quadrophenia
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Quadrophenia è il titolo di questo film, ma anche del sesto album degli Who, un concept su cui si basa la pellicola. Esattamente come nel disco si ha uno spaccato degli anni sessanta in Inghilterra, con protagonista un ragazzo deluso dalla vita e che cerca riscatto e compagnia attraverso il movimento "mod" in voga in quegli anni. La drammaticità dei fatti risalterà il fatto che la delusione abbraccia anche le amicizie, la ragazza di cui si innamora, il movimento stesso. Il film ricalca la storia raccontata da Pete Townshend, Roger Daltrey e compagnia e non si preoccupa di studiare i giovani e le loro preferenze musicali (e non solo) dall'esterno come una sorta di documentario: il punto di vista è unicamente quello che troviamo nel disco, con Jimmy che ci mostra le sue idee, le sue usanze, i suoi sistemi per stare a galla o per sentirsi unico, ma anche parte di un qualcosa. E' una storia realistica, toccante, uno scontro generazionale tra giovani e genitori che non capiscono i vestiti indossati, le Lambrette truccate, il continuo ingerire pasticche di ogni genere. E lo scenario è quello della Gran Bretagna anni sessanta, con Brighton come sfondo. Si ha un calo devastante e continuo dei rapporti tra Jimmy ed il resto del mondo, proprio da quel fatidico weekend di libertà ed emancipazione. Niente più lavoro, niente più casa, niente genitori, niente ragazza, niente simboli da seguire. Una delusione immane, un tradimento a trecentosessanta gradi. Purtroppo non conosco bene questa parte musicale, non conosco bene gli Who, anzi decisamente male. Sicuramente adesso sono invogliato a scoprirne di più, ad arricchire gli orizzonti musicali e concettuali. Nel cast figura anche un silenzioso e cinico Sting.
Il bluray è uno steelbook con slipcover orizzontale (sta cosa non mi piace molto perchè non posso inserirlo nella collezione con gli altri) preso su Zavvi.UK decisamente di ottima fattura sia come contenuti video, audio che come estetica. Gli extra sono più che corposi ed interessanti:
Il bluray è uno steelbook con slipcover orizzontale (sta cosa non mi piace molto perchè non posso inserirlo nella collezione con gli altri) preso su Zavvi.UK decisamente di ottima fattura sia come contenuti video, audio che come estetica. Gli extra sono più che corposi ed interessanti:
- Commento audio al film
- Uno stile di vita (1 ora e 1 minuto)
- Sul set con Franc (13 minuti)
- Trailer
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Jack O. Lyroid
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venerdì 16 dicembre 2016
DegustaBox: Dicembre 2016
Altro giro, altra scatola. Sicuramente è molto più bello essere presenti durante l'apertura, ma ieri non c'ero e così non mi sono gustato l'effetto sorpresa. Anche questa volta, ma ormai è una costante, viene messa alla prova la mia tenacia nel sospendere l'abbonamento: questa di dicembre sarebbe la penultima, ma se continuano così posso valutare un rinnovo. I prodotti sono sempre molto validi e vari, anche se per le feste natalizie potevo aspettarmi qualcosa di più in tema. Per assurdo pareva più in linea con le festività quella del mese di novembre. Comunque veniamo al contenuto della confezione:
- 2 bottigliette di Dreher Tè con 2,3% di alcol (0,9 euro l'una)
- 1 boccetta di succo di lime Limmi (2 euro)
- 1 confezione di Amaretti Forno Bonomi (1,5 euro)
- 1 confezione di Maionese Develey Pouch Pack (1,69 euro)
- 1 confezione di Bruschettine di Monviso (1,65 euro)
- 1 confezione di Pan Piuma (1,89 euro)
- 1 barretta di Ritter Sport al gusto di mandorle salate e miele (1,59 euro)
- 1 confezione di Tagliatelle Emiliane Barilla (1,29 euro)
- 1 confezione di Infuso Arancia Mediterranea della Pompadour (3,3 euro)
- 1 barattolo di Pura Passata De Rica (1,69 euro)
- 1 busta di chewingum Vigorsol Easy (1,5 euro)
- 1 confezione di Polenta Istantanea Tradizionale Molino Nicoli (1,6 euro)
- 1 confezione con due vaschette di Natura Nuova Bio con pura polpa di mela e banana (1,5 euro)
mercoledì 14 dicembre 2016
Amazon Prime Video in Italia
Eccolo: approda anche in Italia il servizio Amazon Prime Video. In pratica si tratta di un sistema per streaming online di film e serie tv. Una sorta di diretto concorrente a Netflix (e non solo). La proposta è abbastanza simile per la modalità con cui possiamo usare tale servizio, ma essendo attiva da oggi soltanto, non ci sono ancora molti contenuti. Amazon ci propone un abbonamento gratuito per coloro che sono utenti Prime (oggi costa 19,99, un prezzo molto più basso rispetto a quelli di altri Paesi, quindi ci sono timori che in futuro possa aumentare ancora) con un piano unico che in base alla connessione usata ed ai device (fino a tre in contemporanea) ci offre anche il 4K e l'HDR. Proprio come per Netflix ci sono delle serie originali prodotte in esclusiva come ad esempio The Man In The High Castle che si ispira a La Svastica Sul Sole. Ovviamente appena seppi della sua uscita speravo che arrivasse da noi e per fortuna c'è anche la lingua italiana settabile dalle impostazioni. Amazon a parte il prezzo davvero concorrenziale (Prime del resto offre anche altre cose come la spedizione in un giorno o un cloud per le fotografie o la musica) parte subito con il botto: i contenuti possono essere fruiti anche offline (e scaricabili addirittura sulla SD) e ci sono vari sistemi per "giocare" con la banda disponibile e la qualità del video. Chi non è già abbonato può spendere 2,99 euro al mese per i primi sei che poi diventeranno 5..99: ancora inferiore rispetto alla concorrenza che prevede abbonamenti. Si può accedere sia via web con il browser che supporta HTML5 o anche tramite le varie applicazioni disponibili (ad esempio per Android). Attualmente non supporta Chromecast, ma con mia grande gioia sono riuscito a trovare l'apk (esistono due versioni, quella americana e quella europea) che è utilizzabile sulla Nvidia Shield TV. Addio mondooooooo
martedì 13 dicembre 2016
I Spit On Your Grave 2 (2013)
Regia: Steven R. Monroe
Anno: 2013
Titolo originale: I Spit On Your Grave 2
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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E' quasi incredibile che un film brutto, che si merita il tre, possa comunque permettermi di scrivere diverse cose su di esso. Ok, il trucco è un po' quello di allungare il brodo, per avere una recensione degna, di alcune righe, ma poi se ci pensi non è che puoi semplicemente bollarlo con "è brutto". Iniziamo quindi col dire che il sequel totalmente scollegato di I Spit On Your Grave del solito regista Monroe. Era prevedibile che non potesse seguire le orme del suo predecessore (che aveva l'arroganza di essere un remake), ma ci si orienta più verso un qualcosa in stile Hostel. Alla lontana, ma un po' di elementi sono stati scopiazzati. La violenza è l'ingrediente principale, accompagnata dalla vendetta: nessuna pietà da parte dello spettatore per gli aguzzini, che vengono torturati ed uccisi, ma purtroppo in maniera non così fantasiosa e dilungata. Anzi, si ha quel senso di fretta e di tirato via perchè i minuti a disposizione stanno per scadere. Poi fatemi capire, drogata quanto volete, come fanno a portare in Bulgaria un'americana. Magari la infilano in una valigia... Roba da chiodi.
domenica 11 dicembre 2016
Il Sipario Strappato (1966)
Regia: Alfred Hotchcock
Anno: 1966
Titolo originale: Torn Curtain
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Di nuovo Hitchcock e lo spionaggio, questa volta purtroppo non con il suo lavoro migliore. Serve a poco qui avere due tra i più importanti attori dell'epoca: Paul Newman per il protagonista maschile e Julie Andrews per quello femminile. I due non sembrano trovarsi a loro agio come coppia, ma neanche nel ruolo che viene loro offerto. Infatti la trama risulta, almeno a mio parere, priva di sentimenti, troppo elaborata nelle vicissitudini legate alla fuga, ma pecca parecchio di una costante che abbiamo invece sempre avuto modo di apprezzare: la tensione. Se manca la suspense infatti il gioco si fa davvero duro. Ogni volta che si crea un problema all'apparenza quasi irrisolvibile, ecco che si riesce a scansarlo in maniera un po' blanda. Un piano ed una strategia, a livello di trama, che avrebbero dovuto durare mesi o almeno settimane, si riducono ad un frettoloso scambio di battute e formule scritte con il gesso sulla lavagna. Un po' poca cosa se si pensa che questo poteva essere il fulcro di un'interessante spy story. Bello comunque avere come ambientazione Berlino Est, il disagio, la "carboneria" che porta in verso la libertà i dissidenti... Su molte cose si salva e magari si trasmette più di quanto non faccia l'ossatura del film. Gli extra del disco:
- Su il sipario (32 minuti)
- Scene musicate da Bernard Herrmann (15 minuti)
- Foto di produzione
- Trailer
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Torino 1 - Juventus 3
Prima di iniziare con il torrente in piena di elogi ed esaltazioni per la Juve, voglio fare i complimenti al Torino, che si è rivelata una squadra ostica, ben messa in campo e con giocatori che vogliono fare la partita a testa alta. Tra tutti Belotti, che mamma mia, secondo me è straordinario. Ma poi mi viene da pensare a noi: a quel giovane che forse l'anno scorso doveva adattarsi e che oggi fa una partita straordinaria: il nostro Rugani. E comunque anche questa partita è stata bella, abbiamo giocato bene, certo non in maniera perfetta, ma a parte che non siamo mai tutti, poi anche l'avversario voleva e poteva dire la propria. Momenti per rifiatare e disattenzioni possono anche esserci, va bene però non farsi prendere in fallo ed avere comunque il controllo del campo in fase avanzata. Nonostante le sventolate granata infatti il gioco è sempre stato in mano bianconera che è riuscita pure a sciupare alcune occasioni, mentre Buffon si è sporcato i guanti soltanto in un'uscita. Il famoso ciccione Higuain, quello che deh, devi almeno dire che è grasso, altrimenti non puoi affiancarci la parola "sì è forte, ma.." cosa ha fatto? Ha segnato ancora. Doppietta. Prima raggiunge il pareggio dopo un tacco smarcante di Mandzu e poi chiude la partita proprio nel momento in cui il Torino provava l'arrembaggio finale. Entra poi l'Eletto: Dybala col pallone fa quello che gli pare. Ne salta uno, poi due in un fazzoletto sul fallo laterale, creando uno spazio inesistente, dà una palla magica al ciccione di prima, quello della doppietta, sulla respinta la dà a quello che è slavo e che quindi gioca bene una partita ogni dieci, ma che anche lui oggi segna. Tanto per cambiare si intende. Ed è così che anche questo derby ce lo portiamo a casa. Ancora sì. #finoallafine.
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sabato 10 dicembre 2016
Kristy (2014)
Regia: Oliver Blackburn
Anno: 2014
Titolo originale: Kristy
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.9)
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Gli smartphone ed in internet sono al rovina degli sceneggiatori. E' inutile fare un film pseudo horror oggi, ambientato in un campus universitario americano (non in Burkina Faso) con protagonista una ragazza (non la mì nonna) e poi fare i salti mortali sulla trama per far sparire telefoni, internet, segnali vari... Per chiamare quel cazzo di 911 sembra si debba essere per forza al commissariato, altrimenti niente. E dai, se la trama parte in maniera così ridicola, mi sciupa tutto il film. Che poi alla fine è un insieme di situazioni già viste. Ma ancora sti smartphone, che mi gironzolano per la mente. Proprio non ce la faccio a deglutire: mandano video, ma non hanno nessun modo per contattare la polizia. Roba da chiodi. Da chiodiiii. Comunque è così, va così. Un po' di tensione, il minimo garantito per legge ed il film va avanti. Gli extra del disco sono soltanto... Il trailer. Quelli del booklet da 10 pagine invece:
- Gli spazi del terrore
- Un clima satanico
- Ragazze con la scure
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The Bridge - La Serie Originale [Stagione 2]
Anno: 2013
Titolo originale: Bron | | Broen
Numero episodi: 10
Stagione: 2
La prima stagione è stata fantastica, ed anche questa si difende bene. I personaggi sono esattamente gli stessi che abbiamo imparato ad apprezzare e con questa nuova serie di episodi possiamo scoprire molto di più sul loro modo di essere. Questa è infatti forse la cosa più importante. Di bello c'è anche che non è cambiato praticamente nulla nella gestione di The Bridge: solita fotografia fredda e nordica, soliti intrecci nella trama, solito numero di episodi che ci accompagnano in un esempio di thriller europeo molto interessante. Forse a livello di storia almeno inizialmente si è provato ad mettere troppa carne al fuoco con finte piste, accorgimenti investigativi rivelatisi vani. Però come sempre si ha la voglia di proseguire con l'episodio successivo, il che per una serie è tra i massimi obiettivi da raggiungere. Il finale lascia un po' perplessi e con la voglia di correre subito alla terza stagione, ancora inedita in Italia. Speriamo che Sky o Netflix si diano una mossa.
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Lacrime Di Sangue (2013)
Regia: Helene Cattet, Bruno Forzani
Anno: 2013
Titolo originale: L'Etrage Couleur Des Larmes De Ton Corps
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.0)
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Lo ho guardato subito solo perchè è nel solito cofanetto di Amer, giusto per levarmelo di torno. Una volta iniziato capisci ancora di più che il primo lavoro del duo registico belga era una prova di intenti. Tutto ciò che era utilizzato nell'altro film viene riproposto in questo, decisamente più maturo e che presenta una trama. Abbiamo veramente lo stesso impatto visivo, con le inquadrature ravvicinate e mozzate, la cromatura verde, azzurro e rossa (davvero ben fatto tutto eh), il nero e l'oscurità che inghiottiscono corpi ed oggetti, un continuo tentare di stupire visivamente. In più come dicevo c'è anche una trama che può avere un senso seguire e che ti riporta ai gialli anni settanta. La locandina richiama addirittura Dario Argento. E se uno è orientato verso questo genere di cinema, magari ne resta affascinato. Dico magari, perchè contino ad avere molti dubbi. All'inizio ero anche tentato di premiarlo con un voto ed una recensione migliori, poi dopo sette ore che lo guardavo mi sono accorto che erano passati solo quaranta minuti: noioso, ripetitivo, uno strazio. Così non può andare. Bella comunque la confezione Midnight Factory, con amaray doppio e le locandine una su un lato, una sull'altro. I dischi pure sono ben alloggiati ed è presente il booklet. Gli extra:
Disco:
- Trailer
- La fin de notre amour (9 minuti)
- Amaro amore
- Lo strano colore delle lacrime
- Il giallo redivivo
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venerdì 9 dicembre 2016
Amer (2009)
Regia: Helene Cattet, Bruno Forzani
Anno: 2009
Titolo originale: Amer
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.3)
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Non capisco. Sicuramente a qualcuno piace questa roba, ma non ne vedo il motivo. Ad altri invece piace soltanto dire questa roba è bella. E qui il motivo lo capisco: devono darsi un tono. Io, nella mia pochezza cinematografica invece non riesco a comprendere quello che mi pare un mero esercizio sulla settima arte. Il richiamo agli anni settanta, sono debole anche qui lo ammetto, è chiaro fin dalla locandina. Inoltre in alcune sequenze, ed anche nella scelta della colonna sonora, questo è abbastanza evidente. E' un tipo di cinema esclusivamente visivo: cioè è cinema, quindi visivo lo è per forza, ma provate a guardarlo e capirete meglio. Sono numerose le tecniche in cui si esaltano riprese ravvicinati, oppure improbabili inquadrature con oggetti fuori fuoco che impallano il soggetto, l'uso del filtro verde o azzurro o rosso in alcune scene, la camera che si sforza su di un dettaglio ravvicinato, sugli occhi, sulla pelle, la quasi assenza di dialoghi. Se questi elementi fossero stati usati in un film con una trama sarebbe stati sicuramente apprezzabili. Così invece è solo un estremo pavoneggiarsi. Ed il film fa cacare. E' noioso allo stremo. Poi se ai registi gli fumano i coglioni questo è un altro discorso. Sicuramente bravi, ma deh, un minimo di pietà per chi guarda il film. Il bluray è una produzione Midnight Factory, come sempre di ottima fattura, audio lossless e video impeccabile. Gli extra:
- Ana (31 minuti)
- Trailer
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Guns N' Roses arriviamo
Un sogno. Una spunta nella lista delle cose da fare prima di morire: il concerto dei Gun n' Roses. Saranno ad Imola il 10 giugno e sarà qualcosa di epocale. Chiunque (cioè tutti) conosce un minimo la band sa di cosa sto parlando. La Storia musicale mondiale arriva in Italia e noi ci saremo. Impossibile descrivere la gioia, non sono uno a cui piace assistere spesso ai live, ai concerti, alle manifestazioni dal vivo. Se mi muovo c'è un motivo particolare, e questo è IL motivo. Purtroppo Ticketone si è rivelato ancora una volta una buffonata: avevamo già messo nel carrello i quattro biglietti per il Gold Circle (tempo trenta secondi netti del refresh) e ci è andata male. O meglio: hanno fatto in modo che ci andasse male. Vabbeh Patience, l'amaro in bocca resta per poco, sostituito dalla contentezza di essere già lì tra sei mesi esatti. E conoscendo già a memoria ogni singola traccia non posso far altro che scorrere nella mente la possibile scaletta, che ci esalterà e delizierà come non mai. Guns, stiamo arrivando, aspettateci, You Could Be Mine.
giovedì 8 dicembre 2016
Sabotaggio (1936)
Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1936
Titolo originale: Sabotage
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
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Il grande maestro Hitchcock ci diletta con una storia di spionaggio, forse non brillantissima e leggermente acerba, ma in cui sono presenti veri e propri attimi di tensione. Un tipo di tensione che viene scandita dall'urgenza tangibile in alcune scene. Penso esattamente a quelle in cui noi spettatori conosciamo l'ora esatta della detonazione, ma che è celata all'ignaro ragazzino che porta con sè il terribile strumento di morte e distruzione. Le lancette si muovono frettolosamente fino allo scadere del tempo concesso: forse non sarà tra le più memorabili del cinema, ma il fascino che la compone è abbastanza saldo. Altra nota di interesse è data dai due protagonisti maschili, estremità opposte, ma entrambe unite dalla signora Verloc: entrambi non sono chi inizialmente fingono di essere. Uno è un sergente in incognito che sta indagando su possibili attentati terroristici, l'altro è il gestore di un cinema soltanto come copertura, essendo fin da subito individuato come facente parte di una cellula che vuole destabilizzare la vita londinese. Abbastanza netto nelle sequenze, di breve durata, con un finale che pare quasi tirato via, lo si guarda con disinvoltura grazie al suo ritmo serrato. Se si ama il regista britannico, è una pellicola da vedere.
Suicide Squad (2016)
Regia: David Ayer
Anno: 2016
Titolo originale: Suicide Squad
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Esattamente come per l'ultimo Ghostbusters, continuo a stupirmi per l'attaccamento incongruente di frasi tipo "fa schifo, inguardabile, boiata immensa, il peggior Joker di sempre, un'accozzaglia di personaggi ridicoli" e così via. La differenza tra un film brutto ed un film che poteva essere migliore ha una forbice abbastanza larga secondo me. Qui siamo sui supereroi: ormai è una delle mode (oltre a quella dei vari remake, reboot, sequel e valanghe varie), ma come già espresso più volte ho maggiore simpatia per i prodotti DC rispetto ai Marvel. Di solito infatti hanno personaggi con maggiore spessore psicologico. Non è questo il caso però. Suicide Squad dovrebbe o vorrebbe essere (ora mi raccomando non iniziate ad inventarvi che leggete i fumetti e bla bla bla) un insieme di villain e super cattivi che vengono riuniti per poter fronteggiare delle pericolose missioni segrete. Il fatto è che sono troppi. Troppi per un singolo film, anche se questo dura, nella sua versione estesa soltanto due ore. Troppi per poter essere approfonditi e troppi affinchè uno prenda il sopravvento sugli altri. Se avviene in maniera marcata, magari è proprio la produzione a storcere il naso. Ma qui come nomi e come personaggi non siamo messi male: logico che Harley Quinn risulti la più entrante. Margot Robbie del resto è una topa da paura, poi mettile addosso vestitini risicati e dalle un personaggio che (il più nuovo se guardiamo la storia dei fumetti) è totalmente psicopatico, anarchico e fuori dalle regole (sì, è il Joker al femminile)... Il risultato è quasi scontato. C' anche Will Smith, che non essendo l'ultimo arrivato nel cinema, vuole un ritaglio importante sia per il personaggio (Deadshot) che per se stesso e poi un certo Jared Leto che interpreta Joker. Ok, il cinema ci ha abituati ad avere un Joker coi controcazzi: Jack Nicholson e Ledger sono leggenda. Questo è quasi una comparsa pesante (molto più visibile di quanto pensassi), ma cavolo se si difende bene. Non saprei davvero che altro volere dalla sua partecipazione. E si sa, i personaggi negativi bucano lo schermo, attirano le simpatie del pubblico che si aspetta moltissimo. Io sono rimasto soddisfatto. Gli altri, per dovere di cronaca sono quasi inutili e se aggiungiamo questo fatto alla assenza di un villain che faccia davvero paura ci si domanda il perchè l'utilizzo forzato di questi cattivoni.
Con questo terzo film (dopo qui L'Uomo D'Acciaio e Batman V Superman) continua il DC Cinematic Universe, ma discostandosi un po' dagli altri due perdendo vistosamente il legame anche fotografico che avevamo visto in passato. Confusionario, con poco spazio alla profondità ed al passato (sebbene ci provi), caotico anche nelle scelte di cosa mostrare, un pizzico o una manciata in più di divertimento e una strizzatina d'occhio per il pubblico più giovane. Anche la carrellata iniziale in cui ci vengono presentati i vari personaggi ha difficoltà: il reclutamento ed il riassunto di alcune loro caratteristiche non segue simmetrie imparziali. Alcuni addirittura arrivano e scompaiono quasi senza un perchè. E manca un vero e proprio collante: troppo effimero il bastone con cui vengono controllati. Quasi incredibile se ci vogliamo riflettere. Ma forse questa pellicola si discosta dalle altre della nuova DC proprio perchè la componente relativa all'intrattenimento è davvero alta. I vizi di forma e la trama a tratti forzata se non superficiale, nel complesso possono passare in sordina perchè in molte scene il risultato ottenuto è ottimo. Abbiamo azione, abbiamo scene epiche con i personaggi principali, che mostrano anche una certa alchimia. Anche i dialoghi hanno una componente importante per l'economia del film e ci indicano la strada che regia e produzione vogliono intraprendere: esagerati, alcune volte sopra le righe, irriverenti. Ma signori, questi sono i cattivi, agiscono così, pensano così, parlano così. A me sarebbe piaciuto vederli ancora più cattivi, crudeli quasi. Forse attirando meno simpatie, ma essendo anche più reali nel loro universo. Poi si arriva alla colonna sonora: davvero qualcosa di livello alto, sia per scelte sia per consistenza (oddio, magari qualcosa di più durante le scene di combattimento, giusto per aumentarne la dinamicità appena sufficiente). Da Eminem agli AC/DC dai Rolling Stones ai Black Sabbath, i Queen i CCR.... Insomma tanta roba.
La versione Steelbook che ho è quella esclusiva di Amazon ed anche su questa ci sono stato dietro parecchi mesi. In molti hanno storto il naso, una volta uscite le caratteristiche del contenuto. Io tutto sommato non ho niente da recriminare a parte della codifica audio per l'italiano che resta in formato compresso. All'interno della custodia, sul solito lato sono alloggiati due dischi. Uno è in 4K, una rarità da quel che so per quanto riguarda steelbook, che contiene la versione cinematografica (credo senza extra), l'altro è il bluray con i contenuti speciali e la versione estesa del film. Il primo non lo ho neanche provato: il mio lettore non supporta il 4K, magari sarà utile in futuro. Sul disco normale dal punto di vista qualitativo del video solo pregi. Gli extra sono:
- Task Force X: one team, one mission (23 minuti)
- Chasing the real (10 minuti)
- Joker & Harley: "it" couple of the underworld (14 minuti)
- Squad strength and skills (9 minuti)
- Armed to the teeth (12 minuti)
- This is gonna loud: the epic battles of Suicide Squad (11 minuti)
- The squad declassified (4 minuti)
- Gag reel (2 minuti)
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mercoledì 7 dicembre 2016
Juventus 2 - Dinamo Zagabria 0
Che bello fare di tutto per vederla. Cercare i canali, trovare ESPN 2 sudamericano in spagnolo (ci chiamano Vecchia Signora e gasa abbestia), godersi una partita di Champions League in cui gioca la tua squadra. Emozioni che in pochi possono capire. Niente è scontato e tutte le gare hanno una loro importanza. Per consolidare il primo posto nel girone serviva una vittoria ed è arrivata. Ancora una partita giocata molto bene, eppure sono numerosi i cambi dalla formazione messa in campo sabato scorso. Il dominio è quasi assoluto, forse non tiriamo tanto per quanto creiamo, ma è nell'aria un completo controllo della partita. Alla prima palla vera che tocca Higuain la mette dentro. Raddoppierà poi Rugani, ancora di testa come contro i bergamaschi, ed è sempre Pjanic a servirgli la rete. Chiudiamo così primi, con il migliore attacco e la migliore difesa (questa anche considerando tutti gli altri gironi). Adesso attendiamo i sorteggi per godersela senza paura, a testa alta, #finoallafine.
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martedì 6 dicembre 2016
47 Ronin (2013)
Regia: Carl Rinsch
Anno: 2013
Titolo originale: 47 Ronin
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.3)
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No, non mi è piaciuto per nulla. E' vero che sono partito un po' prevenuto perchè tutti mi dicevano che era brutto, ma per i miei gusti ha superato diversi limiti. Primo tra tutti l'inserimento dell'elemento fantastico. Ma davvero non potevano fare altrimenti? Magari la vera storia dei 47 Ronin è molto interessante culturalmente, ma quello che mi domando è se c'era il bisogno di una produzione occidentale che prendesse in prestito una storia trita e ritrita che è possibile trovare facilmente anche nella nostra di cultura. In ogni secolo ed in ogni luogo tra l'altro. Ad ogni modo manca l'epicità, la grandiosità di questi samurai, il sapore di leggenda. E' vuoto. Solo alcuni combattimenti corpo a corpo o addirittura con dei mostri immaginari. Senza contare che il Campione cattivo, quello alto più di due metri, viene spazzato via da un'esplosione. E che cazzo. Nemmeno uno scontro folgorante ci infilano. Poi la figura del protagonista, il mezzosangue Keanu Reeves sciupa ancora di più lo sciupabile. Ma che c'entra lui? Anche la trama presenta dei salti qualitativi verso il basso che non hanno senso: la carcerazione del Ronin capo proprio per un anno, che viene liberato prima del matrimonio, manca a farlo di proposito. La fuga di Reeves dai pirati... Roba da strapparsi i capelli. Lo steelbook è invece molto bello, di un nero lucido ed accesso con la scritta del titolo in rilievo. Gli extra:
- Scene eliminate (8 minuti)
- Riplasmando la leggenda (7 minuti)
- Keanu e Kai (4 minuti)
- Furia d'acciaio: le lotte dei 47 ronin (6 minuti)
- Miti, magie e mostri (8 minuti)
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domenica 4 dicembre 2016
Knock Knock (2015)
Regia: Eli Roth
Anno: 2015
Titolo originale: Knock Knock
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (4.9)
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Poco credibile e qualcosa di già visto. Sono un habituè della citazione, ma se penso a qualcosa del genere mi viene in mente Hard Candy. Eh sì, quello sì che è un thriller fatto bene. Diverso da questo, che forse assomiglia più ad altri prodotti che al momento non mi sovvengono (forse il primo Sex Crimes). Comunque dicevo, poco credibile: sia la trama sia gli attori, Keanu Reeves compreso. A poco serve la cicatrice sulla spalla per renderlo meno abile un'ameba. Uno così con uno schiaffo manda a dormire le due ragazzine senza cena e senza la buonanotte. Invece si fa sopraffare a più riprese ed anche attorialmente non è che faccia chissà quale grande sforzo. La sceneggiatura poi sebbene riesca ad aumentare la tensione in determinate circostanze è un'insieme di assurde regole della goffaggine che si susseguono. Lui che libero fugge ed inciampa, l'inutile Louis che gioca a prendere il respiratore asmatico saltellando... Ma dai. Senza contare che il finale alternativo sarebbe stato migliore, in pieno stile slasher di Roth. Almeno intuibile. Perchp durante tutto il film, di scene violente ce ne sono veramente poche se non niente. Ed ok qui si fa un altro tipo di violenza e si punta a distruggere la famiglia felice, ma dai due gocce di sangue falle uscire. L'inizio è abbastanza buono, si creano le giuste aspettative, che però restano a mezz'aria. Non decolla. Si punta il dito contro la pedofilia? No. Le ragazze sono maggiorenni, selezionano la vittima, la torturano e poi la abbandonano. Ma perchè? Di fronte a quale strana giuria non troverebbe scampo il perfetto padre di famiglia senza alcuna macchia? Alla fine è lui che subisce tutte le violenze. Non ha senso. O fai in modo che si meriti quanto successo, oppure fai in modo che succeda qualcosa. Comunque ancora un disco di ottima fattura. alta qualità sia audio che video, extra abbastanza corposi:
Disco:
- Commento audio al film
- Speciale "l'arte della distruzione" (15 minuti)
- 2 scene alternative con commento (5 minuti)
- 3 interviste (24 minuti)
- Galleria fotografica
- Trailer
- Incubi e succubi
- Lorena Izzo e Ana De Armas
- Un film fatto correndo
I Spit On Your Grave (2010)
Regia: Steven R. Monroe
Anno: 2010
Titolo originale: I Spit On Your Grave
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.3)
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E' il remake di Non Violentate Jennifer che mi aveva proprio fatto schifo. Fedelissimo, in chiave moderna, della prima parte, poi prende una deriva più vicina al thriller - horror lasciando perde forse quello che era il senso dell'originale: far fuori i propri aguzzini con l'arma della sessualità. Da una parte è un bene, perchè la mera violenza in questo caso è più accettabile da parte mia: una vendetta iniziata con un'improbabile caccia all'uomo. Qui Jennifer inspiegabilmente sopravvive, si organizza, sopraffà ogni uomo con una botta in testa, lo trascina, lo prepara alla tortura. Qualcosa in stile Hostel più accettabile, ma ancora fine a se stesso. Se Meir Zarchi voleva accentuare il lavoro di Wes Craven ne L'Ultima Casa A Sinistra, qui Monroe si ritrova a mischiare un po' le carte. Il film non disturba affatto quanto quello da cui prende spunto, proprio per la seconda parte: attenzione, non dico che sia migliore, anzi. Dico solo che è più un prodotto per essere commercializzato con facilità nonostante i divieti, la censura, le scene forti. Di certo non fa scalpore. Il bluray è in edizione italiana con tanto di localizzazione sulla copertina, trovato a MW il black friday. Audio DTS HD MA ed i seguenti extra:
- Commento audio
- 3 Trailer
- Scene eliminate (12 minuti)
- Featurette (16 minuti)
- Spot audio
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sabato 3 dicembre 2016
Juventus 3 - Atalanta 1
Antico proverbio cinese: il Leicester ha vinto la Premier, perchè la Juventus non gioca in Premier. Ed il nostro Leicester secondo i giornalai era l'Atalanta, che secondo altri può essersi scansata. Già, come fanno tutti allo Stadium da praticamente sempre a questa parte. Ok, finisco qui la parte di spocchiosa arroganza con cui mi piace bullarmi ed iniziamo con la partita. Dopo la figuraccia di Genova ci voleva una ripartenza che convincesse ed arriva puntuale come il sorgere del sole. La Juventus non ci sta a perdere, non ci sta a giocare male e così scende in campo cattiva, vogliosa, intraprendete. Magnifica la prova di Mandzu, molto buone anche quelle di Pjanic ed Higuain, ma nel complesso è la coralità di gioco in tutti i reparti che piace. Testa alta e testa concentrata sull'unico risultato che oggi era godibile. Quando giochiamo male è giusto evidenziarlo, senza allarmismi, ma quando giochiamo così è altrettanto giusto esaltarci. Avanti così #finoallafine.
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The Walk (2015)
Regia: Robert Zemeckis
Anno: 2015
Titolo originale: The Walk
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.4)
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Arriviamo subito al dunque: non mi ha trasmesso molto. Sarò io insensibile, sicuramente, sarà forse anche che la parte della preparazione è estremamente lunga e poco interessante, sarà anche che gli spettacolari effetti visivi non bastano a farti stare nel vuoto e farti trascinare da queste emozioni. Magari in 3D, come in molti dicono, fa un altro effetto. Magari. E magari in molti si sono anche fatti prendere dall'omaggio sulle Torri Gemelle con quel "per sempre" che invece a me ha messo tristezza, o sempre magari ho trovato alcune vicende, come i rapporti personali, un po' troppo romanzate, adattate a risultare vincenti e simpatiche. Insomma per me non è stato affatto un bel film soprattutto perchè avrei tagliato tre quarti della pellicola. Se avessi lasciato quella che mi piace sarebbe però stato un semplice documentario inconsistente. Quindi forse è l'atteggiamento che ho nei confronti della trama ad essere sbagliato. Ma soprattutto una cosa: bello lo steelbook graficamente, ma credo che si tratti di uno dei peggiori bluray che abbia mai avuto. Lo si nota subito con quelle odiose barre orizzontali di un nero spento, quasi tendente al grigio. Abominevole. All'inizio pensavo che fosse un effetto voluto (e lo avrei preso a schiaffi) da Zemeckis per sottolineare gli anni settanta, ed invece è presente per tutto il film. Altra cosa aberrante è la lingua: il passaggio da italiano (tradotto dall'inglese) e francese è fastidioso. Sottotitolato in inglese e neanche per tutte le battute. Se lo vuoi in italiano devi impostare i subs per tutto il film. Boh, ai limiti dell'inconcepibile. Gli extra sono:
- Scene eliminate (6 minuti)
- I primi passi (9 minuti)
- Pilastri di sostegno (8 minuti)
- L'incredibile camminata (11 minuti)
- 2 trailer
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