Così, all'improvviso, prendo e parto. Non per una vacanza e neanche per un viaggio, ma io continuo a chiamarle gite. Tutte, indistintamente. Anche quelle di poche ore. Il promontorio di Piombino è proprio qui dietro l'angolo, anzi sotto casa, eppure tutta la passeggiata a piedi non l'avevo mai fatta. Così, essendo già armato di buona volontà ed iniziativa, scelgo le peggiori scarpe da favelas che trovo in casa (pessima scelta) e parto da Calamoresca a mezzogiorno spaccato. Tanto deh, fa caldo, ma lo avrebbe fatto anche se partivo alle due. Da qui partono alcuni sentieri che si snodano sul promontorio ed io scelgo la Via dei Cavalleggeri, che arriva a Baratti, in zona Canessa. La strada, che poi con il passare dei chilometri diventa stradello, sentiero e per un tratto in un qualcosa di vagamente percorribile se si è dotati di buona fantasia: alcune zone sono infatti sporche di detriti, massi e ciottoli, dovuti a qualche alluvione passata. Si immerge nella macchia e permette il più delle volte bellissime vedute del mare, dell'Elba e delle scogliere che caratterizzano il promontorio. Seguendo il tracciato 302 si passa quindi Spiaggia Lunga, Fosso alle Canne (qui le indicazioni sono errate ed ho perso tempo sbagliando strada), Cala San Quirico e Buca delle Fate. Impiego poco meno di tre ore, avendo anche la fortuna di beccare un paio di deviazioni correttamente pur non essendo segnalate e dovendo fare un breve percorso alternativo per sentiero chiuso. Io reggo bene, le scarpe no, ed anche se non mi abbandonano vanno in coma farmacologico. Il buon Funflus quindi mi viene a recuperare alla Baracchina di Baratti, l'alternativa sarebbe stata quella di tornare seguendo il sentiero di San Quirico, più agevole e più corto, ma anche abbastanza improponibile dopo un bel po' di cammino.
Album Da Calamoresca a Baratti (14/08/2017)
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