Regia: Jean-Luc Godard
Anno: 1962
Titolo originale: Vivre Sa Vie: Film En Douze Tableaux
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
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Freddo, distaccato, alienante. I dodici atti, anzi "quadri" che compongono la pellicola raccontano una storia (che di per sè è tra le meno avvincenti che il cinema possa proporre) in cui i primi piano e la camera quasi sempre statica sono una costante: anzichè avvicinare il pubblico ai protagonisti (Anna Karina su tutti) ha l'effetto contrario ovvero di mettere un muro tra noi e le emozioni provate. La struttura narrativa è alquanto insolita ed un tentativo riuscito di fare cinema in maniera innovativa. Gli episodi che compongono la trama sono slegate tra loro sulla linea temporale e differiscono, nonostante la base fotografica e di montaggio risulti simile, nel genere registico. Troviamo infatti il dialogo filosofico con Platone in bella mostra, parti cinematografiche citazioniste o omaggianti (La Passione Di Giovanna D'Arco e Jules E Jim), scene drammatiche ed addirittura una di timbro documentaristico. Il tema della prostituzione è quello principale, trattato ora in modo pesante (specie nel finale) ora come una semplice via da intraprendere. "Bisogna prestarsi agli altri e darsi a se stessi" presente ad inizio film racchiude l'evoluzione di una trama frammentata, ma che non disdegna dialoghi profondi e pensieri da bar.
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