lunedì 8 gennaio 2018

Roma: cinque mostre da visitare

Roma, la Città Eterna, offre oltre ai propri monumenti e le proprie strade colme di negozi ed attrazioni, anche una serie molto vasta di avvenimenti e mostre dedicate all’arte, ma non solo. Per chi si ritrova a visitare la capitale e vuole approfittarne, è possibile in questi giorni poter spaziare da un tema all’altro, senza allontanarsi dai luoghi più conosciuti, ma riuscendo anche ad ammirare opere particolari che esulano dai tradizionali percorsi.

Cinecittà si mostra:
Da qualche anno è possibile visitare gli Studios di Cinecittà ed una parte allestita come museo del cinema. L’ingresso con visita guidata ai set costa 20 euro, è disponibile in varie fasce orarie, e comprende l’entrata per la mostra (10 euro) da fare in autonomia. Tutto il percorso dura circa 2 ore e mezzo, compresi i sessanta minuti in cui sarete accompagnati dalla guida. Il tutto si snoda in aeree all’aperto, essenzialmente dedicate ai set ed alle mastodontiche scenografie utilizzate per produzioni italiane ed internazionali, ed in zone al coperto allestite come percorsi espositivi. Questi si dividono in tre parti: “Perchè Cinecittà” è il primo e ripercorre la nascita del progetto e del complesso nei suoi primi anni (gli anni 30 e 40), all’interno della Palazzina Fellini (figura centrale per tutto l’ambiente cinematografico italiano). La mostra prosegue in ordine cronologico con “Girando a Cinecittà”, arrivando fino agli 80 con le produzioni più importanti che hanno fatto la storia del nostro cinema. All’interno della Palazzina Presidenziale si passa dal cinema di propaganda al neorealismo per arrivare agli spaghetti western ed alle produzioni hollywoodiane ambientate a Roma. Il terzo percorso, “Backstage” è dedicato a mestieri e mestieranti del cinema con sezioni didattiche ed interattive che permettono di apprezzare da vicino la regia, la sceneggiatura ed il doppiaggio. La parte di maggiore impatto, anche emotivo, è però data dalla visita guidata, che con interessanti spiegazioni ed aneddoti ci porta all’interno dei set all’aperto che sovrastano l’immaginario e la fantasia. Le aree tematiche permanenti riguardano Roma Antica, il Tempio di Gerusalemme e la Firenze del 1400. Forse il costo totale del biglietto è eccessivo, ma per gli amanti del cinema è una tappa imperdibile resa ancor più preziosa dalla capacità divulgativa delle guide.
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Hokusai, sulle orme del maestro:
Fate in fretta perchè c’è tempo solo fino al 14 gennaio: all’Ara Pacis si tiene la mostra dedicata a Katsushika Hokusai. Una collezione varia e completa con circa 200 opere del maestro e di altri artisti come Eisen, Hokkei ed altri. Impensabile a mio avviso avvicinarsi alla mostra senza l’ausilio dell’audioguida, che riesce ad entrare nel dettaglio della vita e delle opere di Hokusai. La mostra si dirama cronologicamente concentrandosi su ogni periodo della vita dell’artista proponendoci le opere di carattere faunistico e floristico affiancate dai manga. La produzione è molto vasta e comprende minuziose rappresentazioni di paesaggi, prati, rocce, boschi per una visione a tutto tondo del mondo giapponese senza dimenticare il Monte Fuji, reso iconico anche grazie allo stesso Hokusai. Non mancano poi le rappresentazioni degli esseri viventi, animali, creature fantastiche e mitologiche, ma anche donne con volti ed espressioni disegnati e dipinti con grazia, ma che non lasciano da parte pure immagini erotiche ed “immagini pericolose” un tempo addirittura censurate. Il percorso della mostra segue quello intrapreso dall’artista durante la sua vita, così possiamo spostarci da una stanza all’altra per ammirare la ricerca della perfezione, non tanto a livello artistico quanto sul piano del soggetto: aquile, draghi e tigri che divengono protagonisti indiscussi dei rotoli verticali. All'interno non è possibile scattare foto o registrare video, il biglietto intero costa 12 euro e l'audioguida ulteriori 4.

 Brikmania: Per questa mostra che si tiene al Guido Reni District (proprio vicinissimo al MAXXI) il tempo scade il 28 gennaio quindi ancora qualche giorno a disposizione. Si tratta di un’esposizione interamente realizzata con mattoncini Lego, forse un po’ troppo orientata ad un pubblico composto da giovanissimi con poco spazio per noi vecchi nerd. Non mancano infatti gli spazi per bambini proprio all’interno delle sale da esposizione, ed è possibile abbinare la visita ad altre mostre sempre con un carattere creativo ed educativo. I circa 120 pezzi che formano le scene sono il frutto del lavoro di 20 artisti che hanno impiegato circa un anno per creare auto, navi, aerei e razzi spaziali, divertenti ed affascinanti copie di mezzi realmente esistenti o esistiti. Il biglietto costa 13 euro, e vi è la possibilità di abbinarlo alle altre mostre.

Monet:
Il Complesso del Vittoriano invece ospita fino all’11 febbraio una mostra dedicata a Monet. Si tratta di una raccolta di 60 pezzi del padre dell’Impressionismo che provengono tutte dal Musee Marmottan Monet di Parigi. Lavori privati, che l’artista conservava nella propria casa di Giverny, ereditati dal figlio Michel e quindi donati al museo. Si inizia con un breve filmato che introduce l’artista ed il periodo di riferimento, per poi iniziare ad ammirare le opere vere proprie, compresi i suoi primi lavori, caricature e ritratti dei figli. Si prosegue con i paesaggi sia urbani che rurali, con i salici piangenti, i fiori del giardino, ninfee e rose. Trattandosi di opere collezionate e messe da parte nel corso degli anni, queste abbracciano più periodi della sua vita e riescono così nell’intento di mostrarci una visione molto aperta e dettagliata dei suoi interessi e delle sue passioni. All’interno dei giardini della sua dimora in Normandia infatti si dedicò alla pittura ed alla cura del paesaggio prendendo appunto spunto per alcuni propri quadri dal suo celebre giardino e dal laghetto in stile giapponese che riuscì a costruire al suo interno. Fonte incredibile di ispirazione ed il suo personale laboratorio en plein air. Studi sui colori, sulla luce e sperimentazioni cromatiche danno vita così a numerosi lavori che oggi sono parte indissolubile del suo vasto repertorio.
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 I grandi maestri. 100 anni di fotografia Leica

Sempre al Complesso del Vittoriano, ed in questa occasione fino al 18 febbraio, si tiene anche la mostra sui 100 anni di fotografia Leica. Sono moltissimi gli artisti che hanno utilizzato questa macchina per i propri scatti e vengono qui esposte circa 350 fotografie d'epoca e che hanno segnato la storia. Tra i tanti possiamo ammirare Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, William Klein e così via. Un excursus che prevede anche locandine e libri, filmati e riviste: è curioso, come anche per chi non è un appassionato o del mestiere, ritrovare nelle immagini posizionate lungo l'allestimento ciò che ci è rimasto impresso negli anni, che si tratti dei Beatles o di Che Guevara. 16 sezioni (Oskar Barnack fotografo; Leica e la nuova visione (“neues sehen”); Fotogiornalismo 1925–1935; Fotografia e propaganda; Fotografia umanista; Gli anni di macerie; La fotografia soggettiva; Fotogiornalismo 1945–1970; Fotografia d’autore; La “new color photography”; Leica e la fotografia di moda; Leica in Giappone; Leica in Spagna; Leica in Portogallo; Fotografia d’autore: anni ‘70; Fotografia d’autore: dagli anni ‘80 a oggi) che si intrecciano cronologicamente e tematicamente facendoci abbracciare il vasto mondo della fotografia.
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