Roma ci ha conquistati, ma pure noi l'abbiamo conquistata. In neanche un giorno siamo divenuti padroni di ogni centimetro quadrato che abbiamo calpestato. Non ci sono mezzi di trasporto che tengano, ci muoviamo come indegeni e parliamo anche romanesco, tanto che il Libanese urla stava con noi. Sarà anche la capitale, il fulcro inarrivabile di una civiltà che si è estesa in tutto il mondo, ma possiamo garantire che una volta domata risulta alla nostra portata: da ammirare sua nella vastità delle opere che la rendono protagonista a livello internazionale sia per quegli anfratti (anfatti) che sono dietro ogni angolo, come anche Roikin scrive. Finisce così la giornata in compagnia della combriccola di Mini Fisto dopo alcuni pit stop tra Colosseo, fori imperiali, fontana di Trevi, piazza Navona e via dicendo. Proseguo in solitaria dedicandomi alla mostra su Hokusai e quella fanciullesca di Brikmania (e anche una puntatina a IBS visto che fatonji non è voluto venire). Vi lascio con l'album fotografico e mi dispaccio sia perché da Hokusai non si poteva scattare nulla sia perché non ho foto del Conte Squama che si ciba delle McOysters e beve McChampagne.
Album A Roma con MiniFisto (06/01/2018)
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