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martedì 6 febbraio 2018

Altered Carbon [Stagione 1]



Anno: 2018
Stagione: 1
Titolo originale: Altered Carbon
Numero episodi: 10
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Devo iniziare con un po’ di saccenteria o spocchia, del resto mi sono letto la trilogia (Bay City, Angeli Spezzati e Il Ritorno Delle Furie) quando ancora parlare di una anche eventuale trasposizione cinematografica non solo era un sogno, ma pura utopia. Ci siamo arrivati, grazie a Netflix. Grazie davvero, perchè la serie tv (10 episodi questa prima stagione) Altered Carbon è secondo me riuscita nell’intento di portare l’universo in cui si muove Takeshi Kovacs. Un minimo di paragone con il romanzo Bay City, è doveroso, perchè non è che posso fare finta di nulla. Non sto qui a sindacare su cosa sia meglio e cosa sia peggio, certe volte il confronto è impari, ma ritengo che abbiano fatto un gran lavoro perchè anche nel 2018 portare in cyberpunk al cinema, anzi nelle case, non è affatto semplice. Il forte tema al centro della storia è la possibilità transumana di esportare la propria coscienza, mente e ricordi (in maniera differente comunque da quella vista in Ghost In The Shell) da un corpo (custodia) all’altro. Da queste premesse si sviluppa un thriller di concezione noir, che visivamente ricorda per forza di cose Blade Runner. Piccola parentesi: non perchè si tratta di un plagio o di una mancanza di idee, ma perchè l’ambientazione per certi versi deve essere quella. E’ necessario, per lo stesso motivo per cui tutte le macchine hanno le ruote. Rispetto al romanzo, è indubbio che ci siano delle differenze, alcune più forzate, altre lievi, del resto si basa su Bay City, e non è la sua fedele trasposizione. Va benissimo così, a mio avviso, tanto più che Morgan è letto da una percentuale infinitesimale del pubblico di Netflix e la serie può essere guardata a secco, senza avere basi o preconcetti derivanti dalla lettura. Se devo trovare dei punti negativi, quelli che risaltano maggiormente sono nella figura del Kovacs ex Spedi: non è sfruttata molto bene, si poteva rendere molto più psicologica, eroica e mitica, sebbene lui sia un antieroe egoista e cinico. Veniamo però, brevemente, alla serie: nonostante la lentezza dei primi episodi, la parte iniziale è quella che preferisco, più attenta, ragionata, meno confusionaria. Negli ultimi cinque "capitoli" con addirittura un intero episodio dedicato al “massacro” durante gli anni della Rivolta, abbiamo molta più azione, e molti combattimenti, un ritmo che cerca di tenere un passo forsennato ed alcuni repentini colpi di scena. Complessivamente è stata una grande occasione, a mio parere ben sfruttata, soprattutto per quando riguarda l’aspetto visivo. E’ vero che la maggior parte della scenografia è composta da interni, ma Bay City è anche un luogo buio, dark e multimediale non solo palazzi e neon. Spero proseguano con altre stagioni, non necessariamente legate ai romanzi successivi, l’importante è che siano ambientate in quell’universo. Nel senso che vedrei meglio i soliti personaggi, le solite location dei libri, ma maggiore autonomia così da poter sviluppare una serie tv che cammina con le proprie gambe.
 

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