Ci provo ancora una volta e rispetto a quella dello scorso anno è tutta un'altra storia. Oggi sono più preparato, fin dall'inizio: l'idea infatti è quella di avere un percorso ben preciso, portarmi zaino ed asciugamano, acqua, il caricatore di riserva, il costume e le scarpe adatte. Parto direttamente da casa, arrivo ai Diaccioni. Da qui imbocco la "via del crinale", ovvero il sentiero 300 che da lì è lungo circa 6 km ed arriva ad un'altezza massima di 270 metri. Pista già seguita decine e decine di volte la conosco a menadito ed è alla portata di chiunque. Passando da Campo alla Sughera e poi per la chiesina arrivo senza fatica a metà strada tra Baratti e Populonia. Vado a passo spedito, impiego in tutto poco più di due ore e mi posso dedicare a fare un po' di sana vita da spiaggia. Piena di turisti e piombinesi. In mio aiuto alla tintarella solitaria arrivano TimeWalk e la camuna, che non crede al mio distintivo di alpino, e ci rilassiamo con il dolce far nulla nei pressi del Canessa. Per il viaggio di ritorno ho previsto il più arduo sentiero 302, la via dei Cavalleggeri che arriva direttamente a Calamoresca passando per Buca delle Fate, Cala San Quirico, Fosso alla Canne e Spiaggia lunga. Dall'anno scorso non è cambiato molto, c'è una parte inagibile e quindi da prendere una deviazione. I segnali del CAI adesso li riconosco con maggiore prontezza, ma sicuramente si può fare qualcosa di meglio.
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