Regia: Andrew Niccol
Anno: 2018
Titolo originale: Anon
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.0)
Pagina di I Check Movies
Andrew Niccol e distopia uguale Gattaca. Ma anche Anon. Ovvero anonimato, lotta per la privacy, in un futuro non tanto lontano in cui questa sembra non esistere più in cui ogni ricordo viene registrato. Il film mi è piaciuto, non tanto per la trama, forse debole con un colpo di scena ai limiti dell'inutile e forzato. No, il fatto è che questa pellicola stilisticamente e concettualmente funziona in quasi ogni sua parte. E' un noir atipico, che sfrutta una grandiosa ambientazione futuristica: spoglia, dalle tinte grezze, con un feticismo geometrico impressionante e quel "modernariato anni cinquanta" che costituisce alcuni arredi. Un mondo dominato dal digitale, ma che la scenografia riesce a mostrarci solo con l'ausilio (ci si deve fare l'abitudine perchè inizialmente è pure fastidioso) di miriadi di scritte in sovrimpressione stando ad indicare una sorta di realtà aumentata invasiva. Il resto è roba di altri tempi, pulita, scarna che mixa il noir, solo in relazione ad un richiamo all'antico, ed il futurismo asettico che già in Gattaca mi faceva venire la pelle d'oca per cotanta bellezza. Un po' lentuccio nella parte iniziale troppo lunga rispetto ai neanche cento minuti di girato, il film cresce repentinamente ed invoglia a guardarlo senza mai stancare. "Il punto non è che ho qualcosa da nascondere. Il punto è che tu non veda niente".
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