giovedì 29 novembre 2018

Histoire D'O (1975)




Regia: Just Jaeckin
Anno: 1975
Titolo originale: Histoire D'O
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.4)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Sarò breve, tanto ne avranno parlato già a centinaia, soprattutto quelli della generazione dei miei genitori, tanto più che mi pare venga pure citato ne Il Tempo Delle Mele. Era quindi materiale per quell'epoca, di quelli sconvolgenti forse (un approccio differente per il cinema erotico) e che possono scandalizzare. Non è tanto la veste fotografica, perchè anche se invecchia bene come pellicola, ci sono alcune scene di nudo, ma gli atti sono soltanto accennati. Quanto piuttosto nella sceneggiatura (il soggetto è derivato da un romanzo, di alcuni anni più vecchio e quindi anche più peccaminoso rapportato al periodo) ed in ciò che propone. Tolto il finale, che può salvarsi in angolo se ci vogliamo accontentare, la storia è un continuo atto di sottomissione da parte della donna nei confronti dell'uomo. In realtà sarebbe da parte di chi ama, ma la rappresentazione è quella femminile, quindi dal punto di vista del femminismo (ma non solo) penso che ci sia da storcere un po' il naso. Beh, così è andata, tra immagini glamour e fotografia che rimembra un sogno o un ricordo. Corrine Clery da voto alto.

Edizione: DVD
Versione integrale francese, quella da 100 minuti. Infatti alcune scene perdono la traccia italiana (stereo) per passare alla originale (sempre stereo) e relativi sottotitoli. Gli extra:

  • Conversazione con Corinne Clery (15 minuti)

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mercoledì 28 novembre 2018

Le Catene Della Colpa (1947)

Regia: Jacques Tourneur
Anno: 1947
Titolo originale: Out Of The Past
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Eh non posso farci niente, ma più guardo i vecchi film noir (ed in realtà ne ho visti davvero pochi) e più mi piacciono. E' proprio il loro stile ad intrigarmi, quel bianco e nero che non si limita ad essere un dato tecnico della pellicola, ma fa parte dell'essenza stessa del film. Quelle ombre che si muovono come personaggi, le frasi ad effetto e quelle sospese nell'aria, i volti sofferenti dei vinti. Le Catene Della Colpa porta con sè tutto ciò, ed esalta il genere, elevando la drammaticità dei momenti chiave ed inserendo numerosi colpi di scena e cambi di registro nella scenografia. Molto articolata questa, va seguita attentamente per poter godere poi pienamente di una storia tutt0altro che semplice. Il mondo è spietato perchè lo è il carattere umano, e fare la cosa giusta non porta sempre buoni frutti. Spettacolare.

Edizione: DVD
Versione integrale del film con traccia italiana in stereo che viene sostituita da quella in lingua originale a cui vengono aggiunti i sottotitoli. In più occasioni ci sono dei fruscii di sottofondo, mentre in altre si sente lo stacco netto della traccia. Visivamente la cosa va meglio, perchè nonostante l'età ed il bianco e nero riesce a difendersi abbastanza bene. Non ci sono extra se non d-trailers pubblicitari. All'interno una brochure di due pagine a colori ed in italiano.


martedì 27 novembre 2018

Juventus 1 - Valencia 0

La gara di andata era finita, nonostante l'ingiusta ed insensata espulsione di Ronaldo, con una dimostrazione di forza e di carattere. Questa volta il risultato è stato meno netto, e forse siamo stati meno cinici, ma comunque abbiamo ottenuto ciò che era più importante. Cioè l'ennesima vittoria che ci consolida primi nel girone e con un solo passo falso. Buona la gara di stasera anche se ci sono stati troppi errori sotto porta, comunque il controllo è stato quasi totale. I rischi pochi così come le disattenzioni difensive, vicine allo zero. Avanti così con tre punti importanti, a questo punto anche economicamente e psicologicamente. Siamo tranquilli e consapevoli. Grandi ragazzi.

La Sposa Di Chucky (1998)




Regia: Ronny Yu
Anno: 1998
Titolo originale: Bride Of Chucky
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.4)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Avevamo lasciato la saga del nostro Chucky con La Bambola Assassina 3 che non aveva certo dato valore al franchise. Con qualche anno di distanza, ci riprovano, slegando un po' la storia, ormai esaurita, inserendo un nuovo personaggio: Tuffany. Questa piccola presa di distanza la notiamo pure nel titolo non solo in quello italiano che riporta in auge il nome di Chucky, ma anche in quello originaleche pure passa dai vari Child's Play a Bride Of Chucky. Una sorta di veloce omaggio a La Moglie Di Frankenstein (in una scena vediamo anche un breve tratto della pellicola originale). Nonostante le premesse iniziali, prima tra tutte il fatto che si tratta del quarto lavoro dedicato alla bambola assassina, abbiamo un horror commedia che non si prende sul serio e questo riesce ad essere un punto a favore. Non che sia divertente, ma coraggioso e senza essere ripetitivo, con alcune scene simpatica. Si può dire tranquillamente quindi che non sono mancate le idee, ma anzi sono state rinnovate con un discreto successo. Niente di sconvolgente o originale, ma almeno un passo in avanti rispetto al terzo capitolo. Lato splatter poteva osare invece qualcosa di più anche se non mancano le scene di sangue. Mi aspettavo qualcosa di più adulto da questo punto di vista, ma nel complesso è maturo per gli altri. Nella colonna sonora possiamo apprezzare Rob Zombie, Judas Priest, Motorhead e Slyer tra gli altri.

Edizione: DVD
Versione in DVD che su Amazon attualmente sta sui 40 euro. Non si tratta di un film eccessivamente vecchio, ma con ambientazioni spesso e volentieri scure, eppure con il formato utilizzato il risultato è più che accettabile per quanto riguarda la qualità video. Mi aspettavo qualcosa di più dalla traccia audio in Dolby Digital multicanale, invece certe volte le voci sono bassine rispetto al contesto. All'interno un flyer a colori con la locandina. Gli extra inseriti sono:

  • Trailer
  • TV clips
  • 6 interviste (13 minuti)
  • Dietro le quinte (4 minuti)
  • 4 schede
  • Colonna sonora

Tutto Accadde Un Venerdì (1976)




Regia: Gary Nelson
Anno: 1976
Titolo originale: Freaky Friday
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.3)
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Film:
E’ una classica commedia per famiglie, di quelle targate Disney, quindi già questo dovrebbe bastare a condirla di zucchero e miele. La trama è simpatica, non so quanto originale nel complesso, anche al netto di essere girato a metà degli anni settanta. Una madre casalinga  ed una figlia quattordicenne che si scambiano il posto ed il corpo. Il succo, con un po’ di morale spicciola, è che nessuna delle due è in grado di sostituirsi all’altra, ed alla fine dovranno ricredersi riguardo al fatto che la vita di una sia tanto migliore e più semplice dell’altra. Se da una parte le simpatiche vicende di una giovane Jodie Foster e di una bella Barbara Harris possono attirare l’attenzione e creare spunti divertenti, la sceneggiatura, soprattutto nella seconda parte, prende una pesante sfumatura comica. Un conto è l’ironia ben fatta e ben messa, un altro è invece tendere al ridicolo con scenette e gag sempre più elaborate. Forse a distanza di oltre quaranta anni, perde molto del suo senso.

Edizione: DVD
Fa parte della collezione Disney Family Classics, che non è niente di particolare dal punto di vista video (c'è addirittura un errore di battitura nei titoli degli extra ed in un paio di occasioni si attiva il nome della scena tra i sottotitoli). Come traccia italiana abbiamo un Dolby Digital stereo e i contenuti speciali sono i seguenti:
- Recordi di Jodie Foster (20 minuti)
- Il gioco dei ricordi (interattivo) 

domenica 25 novembre 2018

Roma: cinque mostre da visitare #2

A distanza di quasi un anno torno a Roma, ancora una volta per dedicarmi alle mostre. La capitale continua ad offrire innumerevoli occasioni da questo punto di vista, e già che ci siamo possiamo farci una bella scorpacciata. Al Complesso del Vittoriano se ne tengono due (24 euro la combo) ed iniziamo proprio da quelle. La prima è dedicata a Andy Warhol. Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia ad usare la serigrafia e crea la serie Campbell’s Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola. L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente. La seconda è titolata, forse in maniera un po' fuorviante Pollock e la scuola di New York. Dell'artista americano infatti ci sono giusto un paio di lavori, ma non mancano Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York che irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”. Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra attraverso circa 50 capolavori – tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto. Entrambe le mostre prevedono l'uso dell'audioguida.
Al Palazzo delle Esposizioni invece ha sede Pixar: 30 anni di animazione. La fama della Pixar, fondata in California nel 1986, è dovuta all'abilità nel combinare arte e tecnologia e all'utilizzo innovativo dei digital media per creare storie originali e personaggi intramontabili. Da Toy Story, il primo film completamente "animato" al computer, al più recente Coco, passando per Monsters & Co., Alla ricerca di Nemo, Cars e Inside Out, solo per citare alcuni titoli, i film della Pixar sono riusciti da sempre a coinvolgere e affascinare bambini e adulti. Ma in pochi sanno che questi incredibili film sono il frutto del lavoro di una squadra di creativi e registi di fama mondiale che utilizza i tradizionali strumenti come il disegno, i colori a tempera, i pastelli e la scultura insieme a quelli dei digital media più all’avanguardia. Con oltre 400 opere tra disegni, sculture, bozzetti, collage e storyboard, e una ricchissima selezione di materiali video, la mostra curata da Elyse Klaidman e da Maria Grazia Mattei per l'edizione italiana, è un vero e proprio viaggio negli Studios, e nell'universo creativo della Pixar che approda al Palazzo delle Esposizioni di Roma. 
Spostandoci al Chiostro del Bramante troviamo Dream. L'arte incontra i sogni: una fantastico viaggio introspettivo, attraverso opere contemporanee, video, installazioni e giochi di luce, tutti coadiuvati da voci recitanti attraverso l'audio guida.
E per concludere all'Ara Pacis vi è una mostra dedicata a Marcello Mastroianni che abbraccia tutta la sua vita, dall'infanzia, alla famiglia passando per il teatro ed il cinema.
L’esposizione ripercorre la carriera straordinaria di Mastroianni. Dagli esordi con Riccardo Freda nel 1948 alla collaborazione con Federico Fellini, di cui diventò un vero e proprio alter ego. Più di cento film tra gli anni Quaranta e la fine dei Novanta, e molti riconoscimenti internazionali: tre candidature all’Oscar come Miglior Attore, due Golden Globe, otto David di Donatello, due premi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e due Coppa Volpi al Festival di Venezia. Un attore entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo, identificato dal semplice profilo (pensiamo all’icona creata da Fellini in 8  ½), ma su cui in realtà c’è ancora molto da scoprire. 


Album fotografico Andy Warhol
Album fotografico Pollock e la scuola di New York
Album fotografico Pixar: 30 anni di animazione
Album fotografico Dream. L'arte incontra i sogni
Album fotografico Marcello Mastroianni

Acquista Andy Warhol. La biografia 
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Belli all'angolo hosteria caffè, Roma

Su TheFork ho recentemente appreso che purtroppo gli yums (i punti accumulabili vengono accettati solo da alcuni esercizi. Capitavo a Roma, e vuoi che non ci siano? Sì, a Roma ce ne sono diversi per fortuna. Molti però fuori mano o con prezzi che male si addicono al mio portafoglio. Ne ho trovato uno perfetto per le mie esigenze, ma un altro problema di TheFork è che se vuoi apportare delle modifiche alla prenotazione, devi disdire e farla una nuova. Ecco, una volta presa visione dell'imprevisto, non ho potuto farne una nuova. Così ho optato per un locale, in Trastevere (la mia zona preferita per cenare nella capitale) che applicava lo sconto del 50%. Si tratta di Belli all'angolo hosteria caffè. Il locale non è molto grande, ma carino e ben arredato. Lo sconto è su tutto quanto, dal menù fisso a quello del giorno, bevande comprese. I prezzi però non sono molto bassi, almeno per quanto riguarda gli antipasti. Ho optato però per quello più costoso, prosciutto e mozzarella di bufala (niente di che visto il prezzo si 12 euro a piatto) per poi orientarmi sui rigatoni alla carbonara da 8 euro (questi ottimi e abbondanti) ed una torta mimosa con 4 euro (ben oltre la sufficienza). A completare il tutto un calice di vino (Nero d'Avola 5 euro), caffè e sambuca (questa 5 euro da scontrino). Il totale, già scontato, si è attestato sui 18 euro. Molto buono come prezzo, ma eccessivo se consideriamo il 50%. Inoltre una cosa un po' fastidiosa è stata la velocità con cui mi è arrivato l'antipasto, semplice ok, ma giusto il tempo di averlo ordinato e la più o meno esplicita insistenza del personale a fare veloce. Con tutti i tavoli. Ed anche se è sabato sera, dà fastidio. Per il resto gentili e cortesi. Da tornarci comunque, magari sempre con TheFork visto che sui 20 euro in quella zona si può spendere anche senza sconti particolari.




Se utilizzi questo codice puoi avere già dalla prima prenotazione 1000 yums, pari a 20 euro su TheFork

sabato 24 novembre 2018

Juventus 2- Spal 0

Nessuna partita è semplice. Neanche con la Spal, infatti lo scorso anno ci hanno fermato proprio a Torino. E tra l'altro hanno pure iniziato meglio rispetto ai bianconeri. I primi dieci minuti si sono addirittura votati in attacco. La Juventus invece è sembrata un po' addormentata, anche se c'è da dire che ancora mezza Italia (quella faziosa e falsa) sta dando una fantasiosa versione differente sull'annullamento del primo gol bianconero. Poi piano piano abbiamo iniziato a macinare gioco ed è arrivata la rete (splendida) di CR7. Primo tempo finito con noi a spingere e secondo tempo inizia con la stessa trama. Costa ci prova in tante occasioni. Prende un palo e Ronaldo non conclude in porta. Mentre Marione in un'altra azione sigla il raddoppio sempre grazie ad un tiro di Costa. Il resto è controllo costante della gara  #finoallafine

venerdì 23 novembre 2018

Highlander II - Il Ritorno (1991)




Regia: Russell Mulchay
Anno: 1991
Titolo originale: Highlander II: The Quickening
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (4.1)
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Film:
Il sequel di Highlander, lo ricordavo molto meglio. Ed è lo stesso regista Russell Mulchay a definirlo il peggior film che abbia girato, soprattutto per i contrasti con la produzione ed i problemi legati al suo spazio di azione.Anche rimaneggiato e sistemato il guaio più grosso di questo film resta la sceneggiatura. Ribalta la vecchia storia, si trasforma in un miscuglio di serie B tra fantascienza e fantasy, gli effetti speciali sono pietosi. Credo che peggio di così non potessero fare. Nel cast restano Sean Connery e Christopher Lambert, ma credo si vergogneranno sia delle proprie prove che dei propri personaggi. Insoma, nel complesso è totalmente deludente sotto ogni punto di vista.

Edizione: bluray Renegade Version
Del film esistono più edizioni, con durata e montaggi differenti. Quella uscita qui in Italia in bluray è la Renegade Version. Questa dura 109 minuti contro gli 89 della versione cinematografica americana ed i 100 di quella europea. E' stata rimontata nel 1995 togliendo, aggiungendo e spostando scene per renderla più piacevole agli occhi del regista. A mio avviso resta un pastrocchio anche dal punto di vista delle differenze fotografiche che male si spiegano per un prodotto in alta definizione. La traccia italiana in stereo (DTS) è spesso sostituita da quella originale, non esistendo doppiaggio, ma subentrano i sottotitoli.Come extra:
  • Conversazione con Russell Mulchay (22 minuti)

mercoledì 21 novembre 2018

Frenesia Del Delitto (1959)




Regia: Richard Fleischer
Anno: 1959
Titolo originale: Compulsion
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Quello che ci viene proposto, con Orson Welles tra i protagonisti, si ispira ad un romanzo degli anni cinquanta che a sua volta racconta reali fatti di cronaca. Il fulcro è un omicidio avvenuto nel 1924 a Chicago. La trama si destreggia tra un thriller in cui vengono sviscerati gli atteggiamenti dei due assassini ed evidenziati i loro aspetti psicologici: uno più sadico e manovratore, l’altro più succube, ma altrettanto cinico e spoglio di ogni sorta di pentimento. Questo nella prima parte. La seconda è invece concentrata sull’aspetto legal thriller con tanto di dibattito in aula ed arringa finale contro la pena di morte. Quest’ultima è secondo me la peggiore ed il punto debole, avendo un ritmo nettamente inferiore ed essendo governato dai dialoghi (molto buone le interpretazioni) rispetto all’altra che dà maggiore senso di tensione. Welles è padrone dello schermo, ma si difendono egregiamente pure Dillman (Artie) e Stockwell (Judd).

Edizione: DVD
Un bianco e nero senza grandi problemi, anzi più che accettabile anche in ambienti che potrebbero essere scuri così come in quelli luminosi. Traccia italiana in stereo con un onnipresente fruscio di fondo. Gli extra:

  • Galleria fotografica

martedì 20 novembre 2018

Zabriskie Point (1970)




Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1970
Titolo originale: Zabriskie Point
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
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Film:
La critica, soprattutto quella straniera, ma non solo, non ha apprezzato il lavoro di Antonioni definendolo anche provinciale. Effettivamente, pur considerando questo termine un po’ pesante, non trovo in questa opera un senso di compiuto e la considero sì, ma buona, anche se forse l’occhio che la dirige è un po’ troppo concentrato su un’apparenza di stampo “turistica”. Antonioni d’altro canto inizia il film con una minuziosa e precisa ripresa di un’assemblea studentesca nell’America rivoluzionaria e della lotta per i diritti. Quegli anni particolari tra la fine del sessanta e l’inizio del settanta. Lo fa andando poi ad evidenziare l’atteggiamento di Mark. Pronto a morire, ma non di noia. Purtroppo poi i dettagli vanno a scomparire, lasciando la trama ad un qualcosa di abbastanza sterile e veloce. Romantica e liberatoria, senza scavare però nel profondo. Lo stesso personaggio, come quello di Daria, non è sviluppato in maniera intensa, e soprattutto non crea alcun tipo di empatia nello spettatore. Il dirottamento che avviene tra i moti studenteschi ed il viaggio nel deserto americano è netto e contrastante, ma forse la parte migliore della pellicola. Ho avuto la fortuna di ammirare dal vivo lo Zabrinskie Point, e peccato che le immagini non riescano a dipingerne la bellezza suprema, ma il film ha un che di liberatorio per il contesto. Degne di nota anche le raffigurazioni oniriche, soprattutto quella nel finale con l’esplosione della casa nel deserto, a rallentatore e ripresa da varie angolazioni. Per quanto riguarda la colonna sonora con nomi come Pink Floyd e Rolling Stones mi aspettavo qualcosa di più.

Edizione: DVD
Semplice edizione italiana con buona traccia audio in mono (non sempre le voci sono al top) e video nella norma.   Come extra soltanto il trailer.


lunedì 19 novembre 2018

Captain Fantastic (2016)




Regia: Matt Ross
Anno: 2016
Titolo originale: Captain Fantastic
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Film:
 Capita sempre più spesso che quando si vogliono attaccare delle persone che seguono idee o ideologie a noi contrastanti si utilizzi l'arma della "coerenza". Come se noi potessimo giudicare senza macchia. E deh, lo so, fa comodo. Capita per i vegetariani "eh, ma le uova le mangi", per i salutisti del passeggio "eh ma se piove a lavoro ci vai in macchina", o un po' per tutte le cose "eh ma usi Facebook, eh ma quelle scarpe le hanno cucite in Moldavia, eh ma quel tabacco è comunque di una multinazionale". Insomma può capitare. Il personaggio a mio avviso invasato e comunistoide, decisamente lontano dalla mia visione di mondo, qualcuno lo può considerare incoerente per la verve e l'impegno che mette in relazione ad un lutto e ad una cremazione che in teoria non dovrebbero toccarlo. Invece trovo grandissima ammirazione per cosa ha portato avanti e per come ha educato i propri figli. Non saranno adatti, o completamente adatti, al mondo reale, ma fisicamente allenati, nutriti bene, colti e soprattutto felici. Poi se non sanno giocare alla xbox o non stanno a tavola spippolando con il telefono o non hanno mai bevuto la Coca Cola, può pure sembrare triste, ma mica tanto... Quindi inchino reverenziale nei confronti di questa forma atipica ed anticonvenzionale di famiglia che vive a stretto contatto con la natura e si distanzia dal capitalismo, dallo shopping di massa, dal presumibilmente non essere sempre felici. Alla base di questo, magari in altri tipi di concezione, ci sono numerosi esempi cinematografici: Little Miss Sunshine, o anche Trainspotting per il suo verso. Un qualcosa contro la società odierna, moderna e con valori effimeri insomma. E' un film tutta trama, quasi una sorta di romanzo di formazione in cui i personaggi sono già formati. Non male alcune location e la fotografica, forse un numero eccessivo di personaggi: sei figli aiutano l'economia della trama, ma non sono tutti ben sviluppati anzi. Un film piacevole che può far riflettere anche se con leggerezza. Ganzo il riadattamento di Sweet Child O' Mine.

Edizione: bluray
Custodia Scanavo che contiene un disco di buona fattura video ed audio (DTS HD MA). Gli extra:
  • Trailer
  • Making of (4 minuti)
  • Io faccio cinema (2 minuti)

domenica 18 novembre 2018

La Vita E' Bella (1997)




Regia: Roberto Benigni
Anno: 1997
Titolo originale: La Vita E' Bella
Voto e recensione: 9/10
Pagina di IMDB (8.6)
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Film:
C'è davvero poco da dire. Guardandolo anche più volte, non viene meno quel senso di capolavoro che sprigiona, E' un film unico nel suo genere: una commedia tanto speciale, quanto drammatica. Geniale nella scelta della messa in opera, piacevole anche per quanto riguarda fattori secondari (in questa pellicola) come la scenografia ed i costumi, il montaggio, la fotografia o la recitazione. Benigni alla regia riesce a dare un significato incredibilmente tormentato  sul pesante tema che affronta, ma lo fa con astuzia e dovizia: non scade mai nel banale, non scivola nell'ironia spicciola. Mostra un punto di vista comico utilizzato perlopiù come strumento del suo personaggio. Guido infatti utilizza il proprio essere allegro e spensierato ora per conquistare Dora, ora per non stravolgere la vita del figlioletto. L'evolversi della trama risulta toccante sia nella scene romantiche tra i due innamorati, sia in quelle più buie e cariche di significato storico quando sono nel campo di prigionia. Resta uno dei miei film italiani preferiti e non manca volta che resto di questa idea. Ah, ne approfitto per un piccolo appunto per gli ignoranti, invidiosi e sempre brontoloni (tanto non è che debba scrivere io, proprio io, una recensione su questo capolavoro): l'arrivo degli americani nel finale, è un arrivo scenico, non è affatto un falso storico. Che poi c'è chi discute di cosa? Il campo di sterminio è generico, non Auschwitz, liberato dai russi. Gli americani inoltre sono più scenici, quindi nel finale ci stanno davvero bene. Chiusa la risposta alle insulse polemiche di chi non sa giudicare un film andando oltre le antipatie (che per inciso il Benigni extra cinema mi sta pure un po' sulle palle). Se non lo volete guardare per punto preso, peggio per voi, vi perdete un sacco di cose.

Edizione: bluray
Si tratta della versione per il 20° anniversario del film, lanciata dalla CG Enterteinment. Inizialmente è stata distribuita solo nella versione limitata (la mia copia è la 98/500) ed autografata da Roberto Benigni e Nicoletta Braschi per la campagna #startup della Cecchi Gori. Abbiamo una slipcover in cartone sul cui retro sono stampati i nomi (c'è anche il mio ovviamente) dei primi 300 partecipanti all'iniziativa, e la numerazione. Gli autografi sono invece sulla parte frontale della custodia (amaray Scanavo) che contiene i due dischi: 1 DVD ed 1 Bluray. Concentrandoci sul disco ad alta definizione abbiamo il master delle edizioni precedenti, ma con un riversamento più qualitativo con codifica in AVC, migliore della vecchia VC1, anche se onestamente non lo trovo significativamente spettacolare. La traccia audio italiana è un DTS 5.1 HD Master Audio. Il DVD ha invece ovviamente una qualità video inferiore ( la versione da 119 minuti contro quella cinematografica da 124 del bluray), traccia audio in Dolby Digital 5.1, ma i soliti extra del disco BD:

  • Trailer
  • Premi (15 minuti)
  • Intervista a Roberto Benigni (35 minuti)
  • Roberto Benigni su La Vita E' Bella (9 minuti)
  • Dietro le quinte (38 minuti)


Venerdì 13 Parte VI - Jason Vive (1986)




Regia: Tom McLoughlin
Anno: 1986
Titolo originale: Friday The 13th Part VI: Jason Lives
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (6.0)
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Film:
Praticamente negli anni ottanta fecero uscire un film di questa saga ogni dodici mesi. Forse nel complesso non è peggiore di quelli che lo precedono, ma come spesso accade, è proprio il franchise ad essere stancante e con poche idee. Se ogni volta si deve far credere, o creare una sceneggiatura in cui Jason sembra essere finito per sempre (anche nel titolo come in Capitolo Finale) e poi si cercano rocamboleschi (ma decisamente poveri d'intenti) sistemi per rimetterlo in carreggiata diventa ancora più macchietta di quanto non lo sia. La trama, e in un film del genere è difficile basarsi su altro, parte subito con Tommy Jervis, che di notte (va bene) va in nel cimitero dove è sepolto Jason (non era stato cremato? forse mi confondo) in venerdì 13 con una tempesta (ma toh, guarda un po'). Vuole profanare la tomba e dare fuoco al corpo. Un fulmine però colpisce la salma e ridà vita al mostro assassino. Che cammina veloce quanto Bolt e miete vittime sul suo cammino, in maniera slasher. Inutile avvisare lo sceriffo che ha la stessa solerzia nel fare cose e nell'ascoltare gente, del nostro sindaco. Alla fine, dopo tanti morti, i buoni vincono. Fine

Edizione: DVD
La versione che posseggo è la prima Paramount Widescreen che attualmente sta su Amazon a 70 euro. Rara, ma ci sono anche altre versioni più nuove ad un prezzo  più accessibile, ma sempre alto. La traccia italiana è in stereo e come extra c'è soltanto il trailer.

sabato 17 novembre 2018

La vecchia ferrovia sul Ritasso, con I Camminatori Liberi

Seconda esperienza che faccio con I Camminatori Liberi, anche questa da “top di gamma” e molto positiva. Decisamente più semplice e meno impegnativa rispetto a quella sull’Acquedotto di Colognole, ma altrettanto interessante e suggestiva. La camminata si snoda all’interno della Riserva di Monterufoli – Caselli tra i colli e boschi toscani. con una grande varietà di ambienti. Meteorologicamente quasi perfetta: terreno non motoso, è arrivato il freddo accompagnato dal vento, ma almeno si respirava e tra gli alberi eravamo abbastanza coperti.  Il percorso ad anello della lunghezza complessiva di circa 8 KM ed un’ascesa di soli 150 metri ci permette di ammirare i due ponti ottocenteschi che facevano parte della linea ferroviaria in passato utilizzata per il trasporto della lignite in zona. La tratta della piccola ferrovia che univa per 17 KM Villetta di Monterufoli a Casino di Terra è stata servita fino al 1925 ed adesso ne resta una debolissima parvenza, essendo stata completamente dismessa. Pranzo al sacco in un posto suggestivo, silenzioso e naturalmente riservato, per poi tornare indietro e fermarci al Big Roof, locale che ci ha deliziato con taglieri e calici di vino.

Album fotografico Vecchia Ferrovia sul Ritasso (17/11/2018)

MTC #20

Ogni tanto ci riprovo.Palestra ed escursioni aiutano, ma il calcetto non ti guarda in faccia. Anche se la partitella del venerdì è quella di fantozziana memoria bisogna mettercisi d'impegno. Il freddo poi, e le relative pallonate o pedate, fanno male. Per fortuna gli avversari erano abbastanza honesti e dichiaravano fallo una volta entrati. Il fiato comunque credo di averlo rotto verso la fine del primo tempo, devo carburare un po', sono diventato un diesel. Altre cose di poco conto da migliorare restano: i movimenti senza palla, il tiro in porta senza cogliere pali, la visione di gioco ed altre amenità che potrebbero rendermi di nuovo un calciatore provetto. Da segnalare lo scambio di perdona con Bonovox che ha dovuto mettere i soldi LUI per ME, in quanto IO e non LUI ho lasciato il borsello a casa. Il resto è una piacevole trotterellata.

venerdì 16 novembre 2018

Stalker (1979)




Regia: Andrei Tarkovski
Anno: 1979
Titolo originale: Stalker (Сталкер)
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.1)
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Film:
Non è solo fantascienza. Anzi, come spesso accadeva (e ricordiamoci che siamo nell’Unione Sovietica di fine anni settanta) il genere era soltanto un vettore per qualcosa di più ampio. Tarkovskij si getta, getta i suoi protagonisti e ci getta nell’ignoto: un viaggio all’interno della misteriosa Zona, in cui le leggi della fisica sembrano (ma sono solo dicerie e superstizioni oppure è qualcosa di reale e sconclusionato?) non essere seguite per raggiungere una altrettanto misteriosa Stanza all’interno della quale si esaudirebbero i desideri più reconditi. Una Oz che può essere tanto affascinante quanto pericolosa. Nella lentezza e staticità delle scene, spesso private di dialoghi, altre volte al contrario infarcite , abbiamo Lo Stalker, Il Professore e Lo Scrittore che si crucciano per trovare ciò che può renderli felici. Una meditazione corale, data sia dalle prove (spesso inconcepibili o addirittura inventate) che devono affrontare lungo il loro cammino, sia dalle elucubrazioni mentali da cui affiorano il disagio, la speranza, la visioni soggettive sullo status umano. Oltre la sceneggiatura possiamo concentrarci, secondo me senza noia, ma con pura ammirazione, sullo stile registico e sulla fotografia. Spesso la camera sembra indugiare sui personaggi, quasi a volerli spiare, come fossero esseri infinitamente inutili ed insulsi all’interno della Zona. Eppure la storia, ufficiosamente sarebbe la loro, sempre centrali nella carrellate che le inquadrano. Degna di nota anche la simmetria fotografica della camera ferma quando decide di dilungarsi su inquadrature che catturano porte o finestre attraverso le quali si svolgono dialoghi o azioni. Anche la scelta di alternare (nuovamente) il bianco e nero (tendente fascinosamente al seppia) ed il colore non è una semplice prova stilistica, ma un espediente per mostrare allo spettatore la parte circoscritta della Zona e di ciò che invece è all’esterno. Possiamo così vedere quel luogo come mistico e vitale, in cui i tre protagonisti, personaggi spogliati del proprio nome e semplici figure che hanno una propria visione personale dell’esistenza, si caricano di energia e lasciano alle spalle le delusioni del proprio mondo. Ognuno di essi è la reincarnazione di un approccio: quello teologico religioso che veste lo Stalker, la guida indiscussa che sa muoversi all’interno dello Zona, che lo fa con fede cieca e rituali apparentemente senza senso a cui gli altri devono adattarsi ; quello scientifico e razionale del Professore, che segue le indicazioni metodicamente aggrappandosi alle leggi ed agli ordini burocraticamente desiderando un bene collettivo ; lo Scrittore ha invece un approccio filosofico nichilista e cinico, essendo il più scettico e l’artista che guarda con disgusto il fatto che un triangolo ABC sia uguale a ad A1 B1 C1. Il primo è dipendente dalla Zona e si dispera quando capisce di poterne essere privato, il secondo accetta di rendere inutilizzabile la bomba ed il terzo affronta solitario la prova più difficile e mortale lungo il cammino. Una pellicola profonda e complessa, fuori dagli schemi, ma che ha il grande fascino delle rivelazioni.

Edizione: DVD
Semplice edizione con una qualità video che si fa più che apprezzare così come la traccia audio italiana in DolBy Digital 5.1 mentre per gli extra abbiamo:
-          3 schede
-          Galleria immagini

giovedì 15 novembre 2018

L'Ultimo Boy Scout - Missione: Sopravvivere (1991)


Regia: Tony Scott
Anno: 1991
Titolo originale: The Last Boy Scout
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Film memorabile, nella fattura e nei dialoghi soprattutto. Un thriller complottistico, una sorta di investigatore privato ai limiti del noir moderno, un duro che vive e non lascia vivere. Non si tratta solo di un amore soggettivo per questa pellicola (ahhh quegli anni novanta che erano elettrizzanti), perchè secondo me il ritmo e l’azione lo rendono un prodotto vincente rispettando tutte le aspettative. La trama è semplice e lineare, di quelle che se rufoli in un cesto ne puoi trovare quante ne vuoi,  ma che continuano a suscitare interesse. Ad aumentare l’interesse poi ci sono secondo me i richiami malinconici verso un tipo di sport che non c’è più, e così anche il titolo del film, riportano una certa nota di nostalgia per il passato e per alcuni valori andati irrimediabilmente perduti. Valori che comunque se andiamo a guardare nello specifico non vengono sempre rispettati dai protagonisti. Primo tra tutti quello interpretato da Bruce Willis, un detective conciato decisamente male: fuma a nastro, la moglie lo tradisce con il suo migliore amico, ha un lavoro precario caduto dalle stelle alle stalle, la figlia lo odia e così via. Buona l’accoppiata con Damon Wayans, anche se non eccellono come duo, però che da dire ancora una volta che un film con questi dialoghi (ovviamente  niente di sublime alla Tarantino) attira pubblico e spazza via ogni dubbio di riuscita

Edizione: bluray
Amaray semplice (per fortuna il titolo italiano stampato non è quello esteso), ma con una buona resa video e traccia italiana in 5.1, purtroppo come extra soltanto il trailer.

mercoledì 14 novembre 2018

L'Uomo Nell'Alto Castello [Stagione 2]

Anno: 2016
  Titolo originale: The Man In The High Castle 
 Stagione: 2 
 Numero episodi: 10
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Questa l’ho dovuta guardare più lentamente, per centellinarla. Quando una serie, mi capita anche con i libri, mi piace parecchio, ho come un blocco da timore di abbandono nel caso la finisca troppo presto. Siccome la prima stagione mi aveva molto preso, e la seconda conferma le aspettative, ho ridotto un po’ il minutaggio effettivo settimanale. Resta il fatto che come serie è fantastica e girata molto bene. Unico piccolo appunto è dato dalle premesse che i primi dieci episodi avevano creato: il mondo immaginario ed ucronico ricostruito è stato creato veramente bene, ma anche se la seconda stagione è più ad ampio raggio, salvo sporadiche occasioni, le location sono quasi interamente di interni. Ed il tutto si concentra nelle solite San Francisco, New York e Berlino, non solo visivamente, ma anche concettualmente. Sembra quasi che il resto non esista. Tralasciando questo anche queste dieci puntati scorrono piacevolmente, con colpi di scena, ritmo elevato, complotti, azioni e tutto ciò che può piacere una serie thriller. Aggiungiamoci anche le misteriose pellicole che prevedono una realtà alternativa e gli “sbalzi” tra un presente e l’altro... Insomma ancora una volta ottimi temi ben sviluppati ed intriganti.

martedì 13 novembre 2018

Aggiornamento Oxygen OS 5.1.7

Gli aggiornamenti per il Oneplus 5 stavano latitando un po'. L'ultimo mi era arrivato ad agosto, ma ecco la versione 5.1.7 per OxygenOS. Nonostante il peso di 1625 MB non ci sono sostanziali novità o comunque niente di rilievo. Ecco il changelog:

Hot Fix:

  • Risolto il problema di stabilità nel il bluetooth per le auto
Sistema:
  •  Supporto per Project Treble
  • Supporto per IDEA India VoLTE
  • Migliorata la stabilità del bluetooth nelle chiamate
  • Aggiornate le patch di sicurezza Android ad ottobre 2018

lunedì 12 novembre 2018

Figli Di Un Dio Minore (1986)




Regia: Randa Haines
Anno: 1986
Titolo originale: Children Of A Lesser God
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Un film dai dialoghi davvero intensi e sensazionali. No, vabbeh, battute a parte, la scelta di portare in seconda persona praticamente tutto il parlato gestuale tradotto in parole è risultato pratico, ma non sempre corretto. Seguirlo si segue bene, ma se con un po' di disattenzione si potrebbero creare piccole incomprensioni alle orecchie dello spettatore. E se vogliamo al centro delle trama c'è proprio la difficoltà di potersi comprendere, pur adoperando un linguaggio comune. Parlato o no. Anche se questa problematica avviene nella quotidianità tra persone che non hanno deficit di udito. Il personaggio femminile è sordomuta o comunque sorda, ma non si esprime con i suoni, ed il professore (William Hurt) con cui inizia una smielata e noiosa storia d'amore inizialmente pretende di insegnarle ciò che a lei non interessa e successivamente pretende di capirla. La storia è perlopiù romantica, concettualmente basilare e senza grandi ritmi. Di buono c'è il soggetto, non semplice quanto il tema di fondo. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Milan 0 - Juventus 2

Risultato netto conquistato in uno stadio non semplice. La Juventus dorme sonni tranquilli in albergo e non si fa intimorire dal risultato delle altre partite e continua a volare alta in classifica. I bianconeri sono superiori, ma il Milan gioca in casa, sta ottenendo buoni risultati e cerca una sorta di riscatto per aggrapparsi ad un quarto posto che risulta essere il suo obiettivo principe. Non può avere ulteriori passi falsi sul suo cammino, e Higuain ha da dimostrare tanto e farsi valere. Anche la Juve non è però arrivata per fare la passeggiata o farsi piegare dai rossoneri: l’ultimo turno di Champions è stato veramente amaro, e serve un riscatto per dimostrare a tutti la propria supremazia. Ed è la partita adatta per poterlo fare. Marione segna il vantaggio, imponente e domatore della difesa avversaria. Sul finire del primo tempo il VAR, ancora una volta ballerino e senza una linea di condotta paritetica quest’anno, regale un rigore ai padroni di casa. Il Pipita non riesce a metterla dentro. Nel secondo tempo la Juve raddoppia con il solito CR7 e nel finale sempre Higuain va fuori di testa e viene espulso. Mi spiace solo per lui, un grandissimo campione purtroppo inserito in una rosa che non è neanche lontanamente alla sua altezza. Chissà che non venga riscattato a fine anno e possa tornare a casa...

domenica 11 novembre 2018

The Punisher [Stagione 1]



Anno: 2017
Titolo originale: Marvel's The Punisher
Stagione: 1
Numero episodi: 13
Guarda Netflix GRATIS
 
The Punisher è un grande. E già lo avevo notato durante la seconda stagione di Daredevil. Il ragazzo ha stoffa, ci sa fare. La trama è intrigante, un misto thriller azione con molto complottismo governativo, ma ciò che più mi piace è che Frank Castle non ha super poteri. E' solo un tosto, un duro alla Rambo che si fa giustizia privata e con i propri metodi. Anche gli altri personaggi sono ben inseriti. Le spalle ed i comprimari giustamente messi leggermente in disparte, ma con una propria personalità ed i cattivi veramente in gamba, crudeli e meschini. Insomma una serie TV che si guarda tutta d'un fiato, pur sapendo che la trama si concluderà bene e mettendo da parte il fatto che il nostro eroe pare invincibile e con qualche doto sovrannaturale.  Come quasi sempre del resto, belle anche le immagini e la fotografia. Un po' troppo poca New York invece: gli interni abbondano a scapito di una panoramica cittadina o approfondimenti sul quartiere.

Acquedotto di Colognole, con I Camminatori Liberi

Ed oggi abbiamo provato la nostra nuova avventura di trekking con I Camminatori Liberi, che ci hanno accompagnato lungo un’escursione presso l’acquedotto di Colognole, antica meraviglia. Una camminata in pieno autunno che ha subito fin da principio una variazione a causa delle piogge di questa notte e dei giorni precedenti: il tragitto che Viviana e Martina avevano preparato infatti è stato percorso al contrario. Abbiamo potuto così  raggiungere come prima tappa l’acquedotto ottocentesco in stile neoclassico tutto da ammirare e seguirta parte della costruzione che si snoda all’interno del bosco. Passo dopo passo, pozzanghera dopo pozzanghera trovate lungo il sentiero, molto vario e mai uguale a se stesso raggiungiamo Poggio ai tre molini incontrando capre e pecore prima di sostare per il pranzo e goderci il tempo semi asciutto.  La maggior parte del terreno, tra salite e discese era già motoso, ma la pioggia, ha deciso di scendere copiosa per qualche minuto sebbene non ci abbia certo fermati. Anzi le nostre guide ci hanno spronato e simpaticamente incoraggiato Una volta guadato un torrente ed il sentiero che torrente è divenuto, è terminata la nostra visita tra i colli livornesi con uno splendido arcobaleno in full hd. Tra tutte le escursioni guidate che ho fatto in questi mesi (escludendo l'Elba) si è trattato del percorso più impegnativo con un'ascesa totale di circa 500 metri per 12 km circa di lunghezza, come più mi piacciono. Esperienza molto bella, da ripetere anche grazie al gruppo, numeroso, ma non alle prime armi

Album fotografico Acquedotto di Colognole (11/11/2018)

sabato 10 novembre 2018

Andrej Rublev (1966)




Regia: Andrei Tarkovsky
Anno: 1966
Titolo originale: Andrej Rublev (Андрей Рублёв)
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Nonostante sia un film russo, anzi sovietico, in bianco e nero (esclusa l'ultima breve parte), storico, lento, lungo e praticamente un polpettone intellettualoide, non posso che rimanere soddisfatto dalla visione della pellicola. Ed è in parte una sorpresa: sapevo già cosa mi trovavo di fronte, quindi ero partito con i piedi di piombo, pur sapendo che si trattava di un cult, eppure nel corso dei minuti lo ho trovato incalzante ed interessante come difficilmente potrebbe capitarmi per questi lavori. Dicevo, è lungo e diviso in dieci parti che comprendono otto capitoli, il prologo e l'epilogo: tra questi ci sono degli stacchi che comunque non disorientano, e fanno apprezzare la crescita e la maturazione dell'artista Andrej Rublev durante i primi anni del 1400 in Russia. Difficile andare a spiegare e recensire oltre la trama, facendo leva su metafore che riguardano la contemporanea (rispetto ad Andrei Tarkovski) o sul rapporto tra arte, misticismo e religione ed oltre le tecniche innovative del girato. Un affresco incredibilmente realistico di un'epoca poco conosciuta con descrizioni che si creano attraverso le immagini proposte al pubblico. 

Edizione: DVD
La cover della custodia riporta il titolo Andreij Rubliov. Si tratta della versione censurata qui di 2 ore e 54 minuti, con traccia originale russa, italiana mono ed italiana multicanale. Sono presenti ed attivabili anche i sottotitoli. Per quanto riguarda gli extra:
  • 2 schede
  • Il regista sul set (15 minuti)
  • Prologo storico (9 minuti)
  • Gli affreschi (12 minuti)
  • Il museo Andrej Rublev (3 minuti)

Il Bisbetico Domato (1980)




Regia: Franco Castellano, Giuseppe Moccia
Anno: 1980
Titolo originale: Il Bisbetico Domato
Voto e recensione 5/10
Pagina di IMDB (7.7)
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Film:
La coppia di registi Franco Castellano e Giuseppe Moccia, meglio conosciuti come Castellano e Pipolo, ha sfornato nel corso degli anni settanta ed ottanta una serie di commedie, quasi tutte in copia carbone, ma che hanno avuto un discreto successo. Per quanto riguarda Il Bisbetico Domato, adattamento superficiale e leggerissimo che scomoda addirittura Shakespeare, la presenza nel cast di Adriano Celentano ed Ornella Muti aiuta notevolmente. Si tratta di un'opera in cui il personaggio principale di Elia, il contadino burbero e misogino, è cucito addosso al personaggio cantante, spesso utilizzato come volto in alcune commedie italiane, è riuscito a creare. Preso singolarmente si presta bene all'interno della trama, che passa alcune volte al ridicolo o anche al puro trash. Il film riesce ad essere divertente, nonostante pecchi di una forse troppo accentuata lunghezza, il che porta ad avere alcune scene ripetitive, o quantomeno inutili, ed altre tediosamente lunghe come quella della partita di basket nel finale. Non è un lavoro per palati fini, ed i dialoghi sono spesso facenti parte di gag da repertorio: "Bisogna parlarci con le bestie, non sono mica uomini.".

Edizione: bluray
Semplice amaray della Cecchi Gori, in formato ad alta risoluzione. Purtroppo il video soffre degli anni e sebbene i colori siano buoni così come i contrasti, spesso risulta sporcato e graffiato. L'unica traccia italiana in LPCM stereo è la nostrana ovviamente. Il fatto che numerosi attori siano doppiati (alcuni da loro stessi, altri da doppiatori esterni) rende il palrato un po' falso, con anche problemi di sincrono in diverse scene. Gli extra sono:

  • Intervista a Detto Mariano (13 minuti)
  • Colonna sonora alternativa (15 minuti)

venerdì 9 novembre 2018

Mancia Competente (1932)




Regia: Ernst Lubitsch
Anno: 1932
Titolo originale: Trouble In Paradise
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.2)
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Intelligente pellicola degli anni trenta, che fa da apripista al genere della commedia sofisticata, in cui il punto di forza non lo troviamo soltanto nei dialoghi divertenti ed acuti, simpatici (meglio un uovo oggi che la galera domani) anche nel doppiaggio italiano, sfortunato però nel titolo. Infatti, nonostante tale brillantezza sia da ricercare nella sceneggiatura grazie alla quale i personaggi si muovono con grazia e duettano tra loro quasi cinguettando con botta e risposta, anche audacemente e con lievi sottintesi di sfondo erotico, possiamo godere pure del montaggio con la camera che segue lo sguardo degli attori, e li fa apparire e scomparire a comando. O magari si interessa di inquadrare lo scorrere delle lancette degli orologi, si sofferma sulle ombre più che accennate che si impongono sull'arredamento e si sofferma sui corpi o sui volti ora in posa, ora intenti a muoversi anticipati dalla musica e dai motivetti della colonna sonora. Ironico e beffardo, un lavoro ritrovato.

mercoledì 7 novembre 2018

Juventus 1 - Manchester United 2

Due milioni e settecentomila euro. Novecentomila ogni punto. Questa è la cifra che è stasera hanno buttato nel cesso. Partita sempre sotto controllo, anzi dominata, sia nel primo che nel secondo tempo. Rete magnifica di Ronaldo, alcune parate salva partita di De Gea, un palo, una traversa, ed anche errori raccapriccianti davanti alla porta. Due cambi fatti da Allegri che portano a due punizioni per gli inglesi. Il risultato è rocambolescamente cambiato. Sempre primi, senza paura, ma con tanto rammarico. Soprattutto se stai sopra di uno a zero, puoi affondare, ma sbagli e con le sostituzioni saltano, oltre che le gambe avversarie, anche tutte le marcature. Sarà per la prossima, intanto non ci resta che essere soddisfatti della prestazione per 85 minuti. C'è chi si accontenta.

lunedì 5 novembre 2018

Luke Cage [Stagione 1]




Anno: 2016
Titolo originale: Marvel's Luke Cage
Stagione: 1
Numero episodi: 13
Guarda Netflix GRATIS

Bella sorpresa. Ero titubante ed infatti ho aspettato un bel po'. Per prima cosa sono abbastanza stufo dei prodotti Marvel, spesso ripetuti nei concetti e infantili nella forma, anche se per quanto riguarda le serie TV la situazione è su un piano più maturo e meno da blockbuster. In secondo luogo perchè non appagato troppo da Jessica Jones,  vedevo questo spin-off come una sorta di prodottino per fare ciccia (probabilmente lo sarà per altri della gamma Defenders che devo ancora valutare di vedere, come ad esempio Iron Fist) in quanto il personaggio era già stato accennato in quella serie. Invece devo dire che una volta superato lo scoglio delle prime due puntate, risulta avvincente e piacevole. L'ambientazione è quella di Harlem, i personaggi sono tutti ben inseriti e psicologicamente sviluppati: inoltre c'è una forte componente (oltre al fattore colore della pelle) di donne che non sono messe lì esclusivamente per aumentare la percentuale di quote rosa. Altra caratteristica vincente è la colonna sonora: in quasi ogni episodio abbiamo una traccia interessante e degna di nota. Come in altri casi forse la totalità delle puntate è eccessiva o di eccessiva durata, abbiamo alcuni momenti di stallo o che rallentano l'azione, ma nel complesso si fa guardare davvero bene con quella fotografia dark e quella New York che alimenta le emozioni ogni volta che viene inquadrata. Bene, penso che rinizierò a vederne altre.

domenica 4 novembre 2018

La Pelle (1981)




Regia: Liliana Cavani
Anno: 1981
Titolo originale: La Pelle
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Noioso, distante da un realismo che sarebbe stato da apprezzare, confusionario nei dialoghi che risultano un patchwork inconsistente di dialetto, italiano e doppiaggi. Un inferno di miseria e corruzione in cui la legalità e le regole coincidono con quelle nulle del mondo campano dei clichè e dei luoghi comuni. Il gusto di voler forzatamente eccedere e provocare rende la pellicola distaccata dalla realtà, quasi un'immagine ridicola e ridicolizzata di ogni avvenimento. Accentuare determinate scene, ha il risultato opposto allo scopo, e tutto quanto diventa un teatrino miserabile anche se si salvano le idee e la trama che spogliata della verve artistica può essere più interessante. 

Edizione: bluray
Qualità video nella norma nonostante l'età, traccia audio italiana in stereo ed i seguenti extra:

  •  L'individu et l'historie (8 minuti)
  • Malaparte, grand reporter (7 minuti)
  • A la frontiere de l'apocalypse (24 minuti)
  • Dante Ferretti, rivisite Naples (6 minuti)
  • Galleria fotografica

sabato 3 novembre 2018

Juventus 3 - Cagliari 1

Contro di noi giocano tutti, nel senso che non si mettono certo da parte come alcuni sperano di far credere ai più stolti. Però contro di noi non vince nessuno. E anche se le prestazioni non sono sempre spettacolari, alla fine arrivano le reti e gli immancabili tre punti. Dybala apre subito le danze, ma poi subiamo il pareggio e sale anche un po' di rabbia. Piacerebbe la prestazione senza macchia, ma il Cagliari lotta e offre una buona prestazione. Guardando la Juve abbiamo comunque una certezza: se punzecchiati sappiamo reagire e prima o poi l'avversario soccombe. Le occasioni infatti non mancano, la VAR deve intervenire per dimostrare che anche con il replay gli arbitri continuano a sbagliare, CR7 colpisce un palo e così via. Con alcuni rischi è vero, ma arriva pure il gol di Cuadrado. Ed i bimbi delle elementari e delle medie continuano a vedere una sola squadra vincere.

Colazione Da Tiffany (1961)

Regia: Blake Edwards
Anno: 1961
Titolo originale: Breakfast At Tiffany's
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Audrey Hepburn Collection)
 
Film:
Un classico. Una commedia romantica che prende spunto dal romanzo di Capote, apportandovi alcune sostanziali modifiche per avvicinare trama, dialoghi e vicende al cinema americano dell'epoca. Tuttavia anche come pellicola resta abbastanza audace, con la figura iconica di Audrey Hepburn che veste i panni di una sorta di escort degli anni sessanta. Vivace ed allegra, ma con una nota di malinconica tristezza che aleggia per tutto il film, la trama scorre velocemente ed in completa armonia. Molto suggestive le location, essenzialmente composte da interni, che specialmente durante il party in casa mostrano un montaggio impeccabile andando a cogliere i dettagli degli ospiti in una sorta di carrellata sulla società di contatti ed amicizie che si creano per comodità. La parte romantica, pur essendo pilotata in un lieto fine, non risulta troppo sdolcinata e fa leva sul riuscire ad adattarsi ad ogni costo mettendo da parte i sentimenti. Grande prova inoltre è quella del gatto.

Edizione: cofanetto bluray
Si tratta del secondo disco contenuto nell’Audrey Hepburn Collection, dopo Sabrina e Cenerentola A Parigi. Buona la resa sia video che audio e numerosi gli extra:
  • Commento del produttore
  • Il raduno degli invitati a casa Golightly (20 minuti)
  • Henry Mancini: non solo musica (21 minuti)
  • Il signore Yunioshi: il punto di vista asiatico (17 minuti)
  • Il making of di un classico (16 minuti)
  • Fa così Audrey! Un'icona di stile (8 minuti)
  • Dietro i cancelli: il tour (5 minuti)
  • Lo splendore in una scatoletta azzurra (6 minuti)
  • La lettera di Audrey a Tiffany (12 minuti)
  • 3 gallerie fotografiche
  • Trailer originale