domenica 25 novembre 2018

Roma: cinque mostre da visitare #2

A distanza di quasi un anno torno a Roma, ancora una volta per dedicarmi alle mostre. La capitale continua ad offrire innumerevoli occasioni da questo punto di vista, e già che ci siamo possiamo farci una bella scorpacciata. Al Complesso del Vittoriano se ne tengono due (24 euro la combo) ed iniziamo proprio da quelle. La prima è dedicata a Andy Warhol. Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia ad usare la serigrafia e crea la serie Campbell’s Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola. L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente. La seconda è titolata, forse in maniera un po' fuorviante Pollock e la scuola di New York. Dell'artista americano infatti ci sono giusto un paio di lavori, ma non mancano Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York che irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”. Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra attraverso circa 50 capolavori – tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto. Entrambe le mostre prevedono l'uso dell'audioguida.
Al Palazzo delle Esposizioni invece ha sede Pixar: 30 anni di animazione. La fama della Pixar, fondata in California nel 1986, è dovuta all'abilità nel combinare arte e tecnologia e all'utilizzo innovativo dei digital media per creare storie originali e personaggi intramontabili. Da Toy Story, il primo film completamente "animato" al computer, al più recente Coco, passando per Monsters & Co., Alla ricerca di Nemo, Cars e Inside Out, solo per citare alcuni titoli, i film della Pixar sono riusciti da sempre a coinvolgere e affascinare bambini e adulti. Ma in pochi sanno che questi incredibili film sono il frutto del lavoro di una squadra di creativi e registi di fama mondiale che utilizza i tradizionali strumenti come il disegno, i colori a tempera, i pastelli e la scultura insieme a quelli dei digital media più all’avanguardia. Con oltre 400 opere tra disegni, sculture, bozzetti, collage e storyboard, e una ricchissima selezione di materiali video, la mostra curata da Elyse Klaidman e da Maria Grazia Mattei per l'edizione italiana, è un vero e proprio viaggio negli Studios, e nell'universo creativo della Pixar che approda al Palazzo delle Esposizioni di Roma. 
Spostandoci al Chiostro del Bramante troviamo Dream. L'arte incontra i sogni: una fantastico viaggio introspettivo, attraverso opere contemporanee, video, installazioni e giochi di luce, tutti coadiuvati da voci recitanti attraverso l'audio guida.
E per concludere all'Ara Pacis vi è una mostra dedicata a Marcello Mastroianni che abbraccia tutta la sua vita, dall'infanzia, alla famiglia passando per il teatro ed il cinema.
L’esposizione ripercorre la carriera straordinaria di Mastroianni. Dagli esordi con Riccardo Freda nel 1948 alla collaborazione con Federico Fellini, di cui diventò un vero e proprio alter ego. Più di cento film tra gli anni Quaranta e la fine dei Novanta, e molti riconoscimenti internazionali: tre candidature all’Oscar come Miglior Attore, due Golden Globe, otto David di Donatello, due premi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e due Coppa Volpi al Festival di Venezia. Un attore entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo, identificato dal semplice profilo (pensiamo all’icona creata da Fellini in 8  ½), ma su cui in realtà c’è ancora molto da scoprire. 


Album fotografico Andy Warhol
Album fotografico Pollock e la scuola di New York
Album fotografico Pixar: 30 anni di animazione
Album fotografico Dream. L'arte incontra i sogni
Album fotografico Marcello Mastroianni

Acquista Andy Warhol. La biografia 
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Acquista Mi ricordo, sì, io mi ricordo
 

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