Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1970
Titolo originale: Zabriskie Point
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:
La critica, soprattutto quella straniera, ma non solo, non ha apprezzato il lavoro di Antonioni definendolo anche provinciale. Effettivamente, pur considerando questo termine un po’ pesante, non trovo in questa opera un senso di compiuto e la considero sì, ma buona, anche se forse l’occhio che la dirige è un po’ troppo concentrato su un’apparenza di stampo “turistica”. Antonioni d’altro canto inizia il film con una minuziosa e precisa ripresa di un’assemblea studentesca nell’America rivoluzionaria e della lotta per i diritti. Quegli anni particolari tra la fine del sessanta e l’inizio del settanta. Lo fa andando poi ad evidenziare l’atteggiamento di Mark. Pronto a morire, ma non di noia. Purtroppo poi i dettagli vanno a scomparire, lasciando la trama ad un qualcosa di abbastanza sterile e veloce. Romantica e liberatoria, senza scavare però nel profondo. Lo stesso personaggio, come quello di Daria, non è sviluppato in maniera intensa, e soprattutto non crea alcun tipo di empatia nello spettatore. Il dirottamento che avviene tra i moti studenteschi ed il viaggio nel deserto americano è netto e contrastante, ma forse la parte migliore della pellicola. Ho avuto la fortuna di ammirare dal vivo lo Zabrinskie Point, e peccato che le immagini non riescano a dipingerne la bellezza suprema, ma il film ha un che di liberatorio per il contesto. Degne di nota anche le raffigurazioni oniriche, soprattutto quella nel finale con l’esplosione della casa nel deserto, a rallentatore e ripresa da varie angolazioni. Per quanto riguarda la colonna sonora con nomi come Pink Floyd e Rolling Stones mi aspettavo qualcosa di più.
Edizione: DVD
Semplice edizione italiana con buona traccia audio in mono (non sempre le voci sono al top) e video nella norma. Come extra soltanto il trailer.
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