Regia: David Ayer
Anno: 2017
Titolo originale: Bright
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
Magari la letteratura a riguardo, così come e forse soprattutto i fumetti, hanno una vasta gamma di storie fantasy, ambientate nel presente con orchi, elfi e qualcosina del genere. A me di esempi cinematografici su questo verso invece non vengono in mente, almeno dal punto di vista ucronico in cui le specie convivono, bene o male appunto e sono l’una a conoscenza dell’altra. Insomma non un qualcosa in stile vampiri, licantropi, maghetti con le bacchette e streghe con le valige: parlo proprio di un sistema propriamente fanasy inserito in un contesto moderno. E’ il caso di Bright, che magari per ignoranza mia, lo considero più unico che raro, e questa cosa mi è piaciuta molto. Anche se i lettori più attenti sapranno che questo genere non è che mi faccia poi chissà quale bella impressione. Ho trovato intrigante comunque il plot da thriller con gang nelle strade malfamate di Los Angeles che si danno guerra, assieme ai poliziotti, quelli buoni e quelli cattivi, agli elfi ed agli orchi per conquistare l’anello, la spada, la bacchetta magica. Un po’ scontato invece il fatto di etichettare le creature dandogli una sorta di “ghettizzazione” moderna: gli orchi che sono un po’ gli afroamericani, gli elfi l’elite (ebraica? Massonica? Boh metteteci cosa vi pare) e gli uomini che fanno gli umani, corruttibili, eroici, e così via. Non è District 9 purtroppo, ma si lascia guardare davvero bene.
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