Linea Mortale fa parte di quella nutrita schiera di pellicole a cavallo tra gli anni ottanta ed i novanta che entrano di diritto, nonostante alcuni limiti, in quelle che per me sono dei cult. A partire dai nomi che compongono il cast, vere e proprie icone di un cinema che mi ha accompagnato in quei bellissimi anni: Kevin Bacon (da sempre tra i miei preferiti), Kiefer Sutherland, William Baldwin e Julia Roberts. Ma non è soltanto una questione di volti (giovani che accendono adesso un po’ di nostalgia) visto che anche l’ambientazione, con quella punta di mistero, quelle sporadiche luci al neon, quella giusta dose di emozioni da horror che però ti permettono di godere della visione anche se sei decisamente giovane. Cioè, gli ingredienti che lo compongono sono molti, ed hanno tutti contribuito, assieme ad una corposa messa in onda in TV, a renderlo appetibile per i ragazzi della mia generazione. La storia, che punta ad avere una valenza parascientifica, però ha diversi limiti strutturali ed un’abbondanza di semplicismo che non lo rendono un prodotto troppo longevo, soprattutto se visto oggi. Scoprire cosa ci sia dopo la morte con un approccio di tipo medico – scientifico è interessante: peccato che questa sia soltanto una base, praticamente mai rispettata per tutta la lunghezza della pellicola. Con tanto di messaggino, scontatissimo, morale per cui dobbiamo sistemare i conti con il passato, chiedere scusa se siamo stati cattivi, altrimenti faremo i conti con il karma, i fantasmi che ti mettono in riga e così via. L’elemento horror insomma non è di quelli sensazionali, ma la visione resta un crogiuolo di belle e simpatiche emozioni e lo spettatore resta incuriosito dalla promessa dell’approccio logico sull’aldilà.
Edizione: steelbook
Bella, carina anzi, la steelbook con un artwork secondo me accattivante, ma non troppo. Il video è ok, sembra un prodotto più giovane, non del 1990, la traccia audio italiana non mi ha esaltato pur essendo una PCM multicanale.
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