Restiamo in zona Apuane, ormai quasi di casa, ormai troppo nel cuore per lasciarle andar via prima di concentrarsi sul mare e sulle spiagge. Questa volta il gruppo è quello di AltreVie con cui ho già avuto modo di fare altre escursioni, ma questa tra le loro risulta secondo me la più impegnativa. Nonostante il Rovaio non sia tra le cime più alte, il dislivello non è tra i più semplici, partendo infatti da Isola Santa ed arrivando in vetta. Il giro, con parte centrale ad anello per un totale di circa 11 Km e 750 metri positivi, aveva anche come filo conduttore Fosco Maraini, avventuriero ed etnologo fiorentino che ha trovato in queste terrazze e panie posti a lui cari. Siamo saliti prima nella boscaglia fino ad arrivare alla località Pizzorno. Il sentiero è passato vicino al torrente Rimondina ed il fosso del Burrone, attraverso vecchi castagneti e rigogliose faggete, quasi di colpo scomparse una volta trovata una pietraia nei pressi del Colle Panestra Abbiamo poi scoperto un suggestivo insediamento montano che presenta ancora una capanna con tetto in paglia, e successivamente la casa di Fosco Maraini, etnografo, scrittore, poeta fiorentino, innamorato di questa area montana, dove peraltro vicino ha deciso di essere seppellito.
La montagna mi fa da chiesa.
Le vere chiese, a parte la loro musica d'architetture e d'arti, mi danno un'angosciosa sensazione di Dio in scatola.
La montagna invece è Dio fresco.
Dio libero.
Dio diretto
Album fotografico Monte Rovaio - Alpi Apuane
Nessun commento:
Posta un commento