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Foto di Renzo Ciolfi |
Dopo la sgambatella di allenamento fatta
sull'Amiata, rinunciamo ancora alle spiagge affollate e prese d'assalto dagli "arfisi" e puntiamo ancora una volta sulle Apuane. Si tratta del mio quarto monte (in ordine:
Monte Forato,
Monte Matanna e
Monte Croce), ma la Pania della Croce è a tutti gli effetti il più alto, con i suoi 1858 metri. Quindi ascoltando i consigli di
Maremma Trek ho proceduto per gradi di difficoltà, tecnica e fisica. Il bello della montagna non sta esclusivamente nella salita e nella pendenza, ma nel fatto di arrivare in cima, guardare in alto quanto manca, guardare in basso quanto percorso ed infine avere una visuale che riesce a dominare ciò che ti circonda. Osservare altre cime, future sfide ed emozioni, osservare gli Appennini da una parte, il mare dall'altra, volgere lo sguardo fino alla Gorgona, Capraia, la Corsica e l'Elba, vedere Palmaria e le Cinque Terre. Ma anche entrare in sintonia con il gruppo, non è cosa da meno, parlare di altri obiettivi comuni, viaggi campati in aria che potranno concretizzarsi, fare progetti a breve, medio e lungo termine e condirli di valutazioni filosofiche su aspettative, idealizzazioni ed improvvisi cambi di programma.
Album fotografico
Pania della Croce, 1858 m
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