martedì 16 luglio 2019
Quella volta che Jack sbagliò ad ordinare (Jack & Cindy #4)
Quella volta che Jack sbagliò ad ordinare, gli servì da lezione. E generalmente gli piace fingere che sia stato così per ogni suo errore, anche se sa non essere per niente vero. Comunque spesso lo ricorda anche agli altri, con quell’aria un po’ furba che vorrebbe essere da santone zen, e che spesso funzionava su tutti. Non si conoscono ancora le motivazioni, ma succedeva realmente così. Ad ogni modo raccontò a Jane di come le cose presero quella piega: possono sembrare ovvietà, ma soltanto una volta che ti ci focalizzi e se lo hai fatto significa che sei già a buon punto. Lei comunque ascoltava e rideva, sia perché lui riusciva a farla ridere con poco, forse era solo quel suo modo di spiegare le cose appunto ovvie, forse perché si rendeva conto di avere una Verità sotto gli occhi, ma non averci mai fatto caso. E succede infatti che viene da ridere, esattamente come quando ci danno la soluzione di un indovinello. Jack aveva sottolineato il fatto, non con il tono della voce, ma attraverso quegli abitudinari movimenti della mimica facciale che neanche si rendeva conto di attuare, di quella volta che aveva una voglia matta di sedersi al tavolino e mangiare. Aperto il menù subito all’istante si era fatto ingolosire da tutto ciò che leggeva. La classica fame con gli occhi, ma non solo: non voleva sprecare il fatto di potersi permettere (erano tempi abbastanza difficili) una cena al ristorante. In quel ristorante. Così dopo un antipasto di salumi e formaggi, annaffiando il tagliare con un corposo rosso, passò ai tortelli con ragù di cinghiale, ma per finire e fingere di stare leggero pur concedendosi un secondo ordinò sei ostriche. Giusto per non farsi mancare niente. Ecco, quelle ostriche furono un errore, e come spiego con la solita aria zen, non c’è troppo bisogno di spiegare il perché. E di tutta questa conversazione Cindy ne restò completamente all'ascuro fino a quando la stessa Jane non le raccontò l'aneddoto, sempre ridendo.
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