Dopo aver nuotato ieri notte per tornare in albergo, questa mattina mi sveglio rinvigorito e pronto ad affrontare una giornata che si presenta difficile, almeno dal punto di vista meteorologico. L'aria del mattino è più freschina, quasi da clima continentale, ma a Praga ci sono i mini market coi cinesi che sanno aiutarti e ti vendono un ombrello nuovo di pacco. Mi sarà utile sebbene il geniale programma del mattino mi veda impegnato in un tour sul comunismo che si concentra quasi totalmente all'interno di un bunker anti atomico. Mi segno quindi che la prossima volta che torno in città vorrei alloggiare all'hotel Jalta. Sempre al mattino, dopo aver commemorato i suicidi Palach e Zajic, la primavera di Praga e varie manifestazioni nelle piazze, mi dirigo verso le mostre di Dalí, Warhol e Mucha. Decisamente più interessanti di quella temporanea al Museo Nazionale. Al coperto la mattina, ma senza via di scampo per il pomeriggio. Le poche foto scattate dal ponte Carlo all'altra parte della città, compreso il castello medievale più grande del mondo (caro Funflus) ne sono una dimostrazione. La seconda parte della giornata è davvero stancante, ma riesco a fare tutto compreso il cambio della guardia: poveretti. Mi dolgono i piedi per colpa del terreno impervio, della pioggia e delle mie scarpe da fichetta. Eppure credevo di essere pronto ad ogni tipo di cammino. Tutto fa allenamento. E per la sera niente piatti tipici, che secondo me sono un affronto a noi vegani non praticanti, ma cena nell'Hard Rock Café più grande d'Europa.
Album fotografico Praga #3
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