Anno: 2017
Titolo originale: Mindhunter
Numero episodi: 10
Stagione: 1
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Era già da un po' di tempo che questo titolo circolava tra i consigliati di Netflix. Ne parlava molto bene anche Roikin su Mini Fisto, ma attendevo perchè il mio timore era che fosse troppo documentaristica come produzione. Non so perchè, ma mi dava quell'impressione. Ed a me le storie, se non sono romanzate, non piacciono molto. E' una serie ben ragionata in effetti, psicologica come vuole proprio il tema che tratta e con la parte investigativa concentrata essenzialmente sul lavoro di ricerca interiore nei confronti dei vari assassini violenti che vengono ascoltati (se dico intervistati, sa di documentario) dai due protagonisti dell'FBI. Azione? Sparatorie? Inseguimenti? Niente di niente, ma questa prima stagione è comunque rimata e non annoia mai nel corso dei dieci episodi che la compongono. Si basa su di un libro che racconta i passi iniziali dell'Agenzia nel definire profili di assassini violenti come Kemper e Speck, viene citato a più riprese Manson e ci proietta in quegli anni settanta in cui molto appariva nuovo eppure già dato per scontato oggi. Non so come proseguirà la seconda stagione, ma da questa si evincono molti tratti in comune tra i pluriomicidi (verrà tirata fuori anche la terminologia "serial killer") come il padre quasi sempre assente ed un rapporto difficile con la madre che spesso ne caratterizza la psiche. Dalla prossima mi aspetto molto.
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