venerdì 6 marzo 2020
MTC ai tempi del COVID-19
Sono tempi strani questi, caotici, di paura, carichi di cinismo o diffidenza. Sono i tempi del Coronavirus. Credo che a livello sociale una cosa del genere raggiunga o superi addirittura l'impatto che ebbe l'11 Settembre. Io sto in quella parti di popolazione tra l'ingenuo ed il fatalista. Non disperato, ma attento e preoccupato, senza esagerare. Preoccupato meno rispetto a morire di tumore ad esempio o in un incidente in auto. Preoccupato però sui risvolti economici e sociali riguardanti le misure intraprese o da intraprendere in futuro. Su questo sì, abbastanza preoccupato. Eppure con le dovute attenzioni cerco di limitare al minimo, per adesso, le mie abitudini. Questa settimana palestra, il weekend ancora con i trekking, questa sera però salta il calcetto. Non mi ero segnato solo perchè in ritardo sulle convocazioni iniziali. Salta perchè i campetti da calcio restano chiusi. Salta perchè per un po' le nostre abitudini dovranno subire dei cambiamenti. Anche più drastici rispetto ad una partitella del venerdì sera. Salta però non salta del tutto. Perchè tra scuole chiuse, teatri, cinema e appunto campi di calcetto, si può ancora uscire tutti insieme. Più o meno per l'aperitivo. Più o meno per le cene. Con le varie accortezze, ripeto. E resto convinto che non ci sia soluzione buona che possa andar bene per la sanità o per l'economia o per le libertà personali al tempo stesso. In ogni caso siamo un po' fregati. Lo saremmo stati anche avessero deciso di non chiudere nulla. Anche se avessero deciso di chiudere tutto. Essendo solo un comune blogger diaccionese vorrei comunque ricordare che ho zero competenze in campo e che è solo una mia impressione. Aspettando fiducioso il vaccino.
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