Regia: Joel Schumacher
Anno: 1993
Titolo originale: Falling Down
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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- Stasera parla di nuovo Conte
- Oh cazzo, di nuovo?
- Sì, maremma maiala
- Io sbotto
E così ho deciso di tornare a guardare uno dei migliori film esistenti sulla faccia del globo, per quanto riguarda lo "sbotto". In realtà Joel Schumacher crea un cult ben più complesso in quanto ancora attuale. Il limite di sopportazione per un uomo apparentemente normale, se viene superato può portare a casi sorprendenti e qui l'evoluzione dell'atteggiamento di Michael Douglas è sottolineata alla perfezione. Il suo personaggio non ha moventi politici, apparentemente "ce l'ha" con tutti coloro che trova sul suo cammino, che siano negozianti coreani indisponenti, messicani di una gang, commessi zelanti di una catena di fast food, o pseudo nazisti razzisti. Un odio riversato sugli altri, derivato non solo dai propri fallimenti con la famiglia o con il lavoro, ma anche da una società sempre più cinica, egoista e non umana. In cui i vecchi valori, quelli a cui ci eravamo abituati, sono scomparsi. Una fuga, un'evasione, dal caos e dai problemi quotidiani, che prenderà risvolti sempre più accesi ed incontrollabili. Un uomo sull'orlo che continua a cadere nel baratro, ormai perso ed inguaribile. La fotografia e la sceneggiatura, soprattutto nel caldo incipit iniziale sottolineano una situazione ormai divenuta simbolo delle nostre vite: il traffico lento ed esasperante che ci dà il benvenuto ogni mattina. C'è anche chi non resiste più e sbotta. E chi,con un cambio di marcia, un colpo di coda, quasi parallelo, cambia in positivo e si rimette in discussione.
Da ricordare, e da non sottovalutare, che Man On The Edge degli Iron Maiden si ispira proprio a questo film
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