Autore: Jeffery Deaver
Anno: 2013
Titolo originale: The Kill Room
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 591
Trama del libro e quarta di copertina:
Lincoln Rhyme torna in scena, sulla scena del crimine, naturalmente: che questa volta si trova alle Bahamas ed è la stanza d'albergo in cui un cecchino ha ucciso Robert Moreno, cittadino americano, noto attivista a favore dei diritti dei popoli del Sud America. L'omicidio è stato commissionato dal governo degli Stati Uniti per sventare i piani terroristici dell'uomo, ma i primi accertamenti rivelano che Moreno stava preparando una manifestazione pacifica e non un attentato. Per Nance Laurel, rigida viceprocuratore distrettuale animata da una totale, quasi fanatica dedizione al suo mestiere, l'organizzazione che ha eliminato Moreno e altri due innocenti deve essere inchiodata alle sue responsabilità. Rhyme e la sua partner Amelia Sachs indagano seguendo la scienza e l'intuito, com'è loro abitudine. Ma ai Caraibi le tracce lasciate dal cecchino svaniscono appena prima che Rhyme le riesca ad analizzare, e la polizia locale non sembra ansiosa di collaborare. Rimasta a New York, Amelia Sachs segue una pista parallela ripercorrendo gli ultimi giorni di Moreno da vivo: e le sue intuizioni si rivelano così esatte da farle correre pericoli sempre più alti. Nelle pieghe del caso si annida anche un killer con la passione per l'alta cucina, che sa usare da virtuoso i suoi sofisticati coltelli; e intanto nella Stanza della Morte vengono prese decisioni che ancora una volta rischiano di confondere colpevoli e innocenti
Recensione e commento personale:
Era una vita con leggevo Jeffery Deaver. Sette anni fa l'ultimo suo libro fu un abbastanza deludente La Strada Delle Croci e per arrivare all'ultimo di Lincoln Rhyme si parla di ben dieci anni. Dieci come il numero di avventure lette finora, compresa questa, con uno dei personaggi a cui sono più affezionato. Forse non è una trama bellissima, nel senso che una volta imparato a conoscere l'autore sai che devi aspettarti i colpi di scena finali. E qui si parte con una bella caccia alle prove e con un obiettivo che sai essere quello, ma che sai anche non essere completamente quello. Si legge però benissimo e ogni ambientazione attira l'attenzione. Anche il fatto che ci si sposti un po' alle Bahamas è buona conta, perchè questo avviene tramite Lincoln e la sua sedia a rotelle. La storia punta un po' anche al complotto politico ed istituzionale il che non mi fa impazzire molto, ma diciamo che la rende differente dal solito e gli dà quell'aria di originalità per quanto riguarda la sua bibliografia. Purtroppo la caccia all'indizio e la raccolta di prove sono cose che non ho trovato particolarmente interessanti e logiche: forse la componente relativa all'intuizione qui è maggiore. Per chi fosse interessato ecco le ricette di Jacob Swann descritte nel romanzo.
Recensione e commento personale:
Era una vita con leggevo Jeffery Deaver. Sette anni fa l'ultimo suo libro fu un abbastanza deludente La Strada Delle Croci e per arrivare all'ultimo di Lincoln Rhyme si parla di ben dieci anni. Dieci come il numero di avventure lette finora, compresa questa, con uno dei personaggi a cui sono più affezionato. Forse non è una trama bellissima, nel senso che una volta imparato a conoscere l'autore sai che devi aspettarti i colpi di scena finali. E qui si parte con una bella caccia alle prove e con un obiettivo che sai essere quello, ma che sai anche non essere completamente quello. Si legge però benissimo e ogni ambientazione attira l'attenzione. Anche il fatto che ci si sposti un po' alle Bahamas è buona conta, perchè questo avviene tramite Lincoln e la sua sedia a rotelle. La storia punta un po' anche al complotto politico ed istituzionale il che non mi fa impazzire molto, ma diciamo che la rende differente dal solito e gli dà quell'aria di originalità per quanto riguarda la sua bibliografia. Purtroppo la caccia all'indizio e la raccolta di prove sono cose che non ho trovato particolarmente interessanti e logiche: forse la componente relativa all'intuizione qui è maggiore. Per chi fosse interessato ecco le ricette di Jacob Swann descritte nel romanzo.
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