Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 2001
Titolo originale: Sen To Chihiro No Kamikakushi (千と千尋の神隠し)
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.6)
Pagina di I Check Movies
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Nonostante da molti sia considerata l'opera magna del Maestro Miyazaki io le preferisco altri lavori del suo periodo anni ottanta come Laputa e Nausikaa. La fantastica e sorprendente trama ricamata attorno a La Città Incantata, però, proprio come suggerisce il nome italiano, è davvero un qualcosa di incantevole, affrontato dalla giovane protagonista che si vede proiettata (e noi con lei) in un mondo magico e bislacco, in cui dovrà affrontare un percorso di crescita. Un posto ideale per la bambina: Miyazaki utilizza spesso come protagonisti i giovanissimi, ed anche in questo caso il soggetto principale è una figura femminile; gli adulti fanno quasi sempre parte del contorno. Non perchè le sue storie siano indirizzate solo ad un pubblico pre adolescenziale, anzi, perchè nella sua visione del mondo, gli adulti hanno da imparare da questi, palesemente più genuini rispetto a loro. Del resto il mondo è governato dagli adulti, che non lo hanno certo reso il migliore possibile. Così, possiamo rifugiarci nella magia o nella natura per riscoprire le bellezze della vita. Ne La Città Incantata restano l'armonia e la delicatezza viste in opere passate si sommano qui a messaggi relativi la deriva del mondo adulto. La protagonista infatti inizialmente è stucchevolmente timorosa di attraversare un tunnel apparentemente innocuo, così come è diffidente nel sedersi al banchetto incustodito e pranzare. Una paura che verrà berrà meno durante la sua crescita all'interno di un mondo magico che non è per niente amichevole o disegnato esclusivamente per l'infanzia. Se non si lavora non si hanno diritti, i contratti sono una sorta di maledizione, se si accetta più di quanto si necessita è possibile finire veramente male. Gli elementi presenti in questa spettacolare pellicola sono moltissimi ed affascinano ad ogni ripresa.
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