Oggi è una giornata stanca, o meglio, sono io quello stanco. Sarei dovuto andare sul Cefalone, ma essendoci passato sotto proprio ieri, ho deciso che non ne valeva la pena di svegliarsi ancora all'alba, rifarsi tutta la strada in auto per campo imperatore e rimettersi in un cammino copia carbone fino alle pendici. E insomma, alla fine ero stanco. Mi sono però attrezzato per un'escursione in solitaria presso Rocca Calascio, famosa oggi perché ci girarono alcune scene di Ladyhawke e de Il Nome Della Rosa, ma aveva una sua importanza strategica già nel medioevo. Arrivo a Calascio in mattinata, considerate che è mercoledì e non sabato, ma in troppi hanno già avuto l'idea di prevedermi e quindi mi invento un parcheggio. Neanche due km di asfalto ed inizio ad accusare pesantezza. Per fortuna non sono in gruppo. Adesso inizia il sentiero, brullo, sconnesso, polveroso, con il sole a picco. Vedo anche Bambino e Trinità, che sicuramente son passati pure loro di qui, ed arrivo in cima bello cotto con i polpacci che fremono. Una delle regole che non ho seguito è quella di tenere un passo costante, lento ma costante. Io invece mi sono fermato più volte con la scusa dello scatto fotografico. Fatto sta che dopo un po' ci sono giustamente arrivato. Per la seconda parte della giornata mi sono affidato ai consigli di Funflus per L'Aquila: purtroppo non ho potuto seguirli tutti con dovizia. Una volta giunto nel capoluogo abruzzese non si ha il sentore da sigla iniziale di Ken, però l'aria è davvero strana. Molto, moltissimo è stato ricostruito, probabilmente ex novo (e questo è un dito in un occhio, ma meglio così rispetto alle tende), altro ristrutturato (soprattutto chiese ed edifici storici), altro ancora purtroppo odora di post apocalittico. E un po' il caldo, un po' la stanchezza ancora galoppante me l'hanno fatta prendere male. Quindi è la volta di Pizzoli, dove dormirò questa sera.
Album fotografico Rocca Calascio e L'Aquila
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