Iniziano (di già?) a farsi un po' sentire. I giorni in viaggio, i chilometri sulle gambe e quelli sulle ruote, i colpi di sole e di caldo. Questa mattina, nonostante la sveglia presto, arrivo a Spoleto ed è già tardi: non avevo fatto i conti con le innumerevoli attrazioni che offre. Girarla tutta mi impegna diverse ore, e lascio pure qualcosa indietro. Inizialmente non utilizzo per scelta da abile escursnista le scale mobili o i tappeti meccanizzati. In seguito mi converto e li sfrutto a dovere. Troppo lunga da descrivere e da ricercare i nomi di vari palazzi e chiese (io mi sono appoggiato al portale web Bella Umbria) così ecco una piccola snocciolata che può tornare utile. Ho seguito le indicazioni, semplici, che si trovano in ogni zona del paese e seguito i vari percorsi a piedi che sono suggeriti. È molto comodo seguire i vari "piani" per poter sfruttare al meglio il tempo. Io sono partito da quelli inferiori, ma non esiste un vero ordine logico, cronologico o artistico. Una volta giunto alla Rocca ed al Ponte delle Torri ho però capito che avrei voluto andare "di là". E di là ci sono cose molto interessanti a livello escursionistico e pellegrino, legate ovviamente a San Francesco, ma non solo. Entro nel Bosco Sacro di Monteluco e scopro che può essere considerato il primo esempio di area protetta poiché ci avevano già pensato nel terzo secolo avanti Cristo stilando una sorta di memorandum dal valore legale, che tuttora può essere preso d'esempio. Tempo di terminare la camminata e religioso silenzio e prendo l'auto per recarmi a Rasiglia, denominata giustamente la Piccola Venezia Umbra. Decisamente una chicca da vedere, così come hanno pensato altre ventimila orde di turisti venuti per svuotare tutte le gelaterie del paese. Credevo di non fare in tempo ed escludere quindi dalla giornata odierna Trevi, ma non mi arrendo mai e cosi mi godo il piccolo borgo dell'olio (e non solo) con la calura calante del tardo pomeriggio.
Album fotografico Spoleto, Rasiglia e Trevi
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