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lunedì 31 agosto 2020

Macchine Mortali (2018)




Regia: Christina Rivers
Anno: 2018
Titolo originale: Mortal Engines
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies
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Di alcuni grandi film (in potenza) ti accorgi subito che sono tratti da romanzi, anche se non li hai letti. Sono tra i favorevoli alle trasposizioni cinematografiche che perchè ritengo separati i due sistemi di intrattenimento. Ma qui è lampante che siamo di fronte ad un riassuntone. Il mondo post apocalittico con intere città (Londra ad esempio) che si muovono come fossero enormi, immensi, mastodontici, carri armati alimentati a combustibili fossili o con fornaci richiama un pochino il mondo di Mad Max, ma  è praticamente normale quando ci si sposta in determinate lande devastate. Comunque esistono molti personaggi, che vanno e vengono all'interno delle scene e dei dialoghi più importanti, ma non sono ben sfruttati empaticamente. Questo rende la storia accattivante in potenza, ma si nota che non è mai sfruttata bene e risulta oltre che ripetitiva, simile nella trama ai seppur pochi esempi di cinema post apocalittico per l'appunto. Grandiose le ricostruzioni ed avvincenti gli effetti speciali relativi alla fotografia, ma non basta davvero. Così come l'azione che ad un certo punto spunta fuori, ma manca il senso di urgenza e pericolosità. La super arma ai quanti ad esempio con ben due colpi non riesce a distruggere la "muraglia" sebbene la civiltà umana abbia impiegato sessanta minuti per distruggere il mondo. Piacevole, in una giornata di pioggia intensa, ma acerbo.

sabato 29 agosto 2020

The Old Guard (2020)




Regia: Gina Prince-Bythewood
Anno: 2020
Titolo originale: The Old Guard
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies

Mi appare su Netflix e vedo nel cast sia Charlize Theron che Luca Marinelli. Non proprio due a caso, tanto che non ci penso neanche mezzo secondo e premo il play. Ma per spiegarvi la trappola in cui sono finito necessariamente mi tocca fare un po' di spoiler. Missione di salvataggio - recupero: che sia un'imboscata non solo è nell'aria, ma è talmente palese che quando succede resti incredulo. E vabbeh. Il resto è una debole trama su degli immortali che ogni tanto si mettono al servizio di qualcuno (CIA o simili ad esempio) o agiscono in proprio per salvare persone, sventare attentati e cosette del genere. Non sono in stile Highlander: non ne resterà soltanto uno e se gli tagli la testa non muoiono. Mi dilungo un po' su alcuni aspetti, perchè comunque l'immortalità nel cinema o nei libri mi incuriosisce (penso a tutti) e se, come in questo caso, i personaggi non sono dotati di superpoteri (a parte appunto non morire) mi sono sempre chiesto come sarebbe stato se fossero stati presi, fatti a pezzi e sparsi un po' qua un po' là; oppure se fossero stati imprigionati (per sempre) all'interno di una vergine di ferro, e cose così, abbastanza drastiche, ma che li mettono in una condizione di assoluta impotenza e continua morte - vita - morte. In questo film un pochetto ci pensa anche la sceneggiatura. Rovina il tutto il fatto che prima o poi le ferite smettono di guarire e quindi casualmente, e senza spiegazione possono morire. Immortali una sega allora. A parte questo l'opera puzza di introduzione per un franchise più ampio e duraturo. E che magari non verrà neanche mai prodotto, o cancellato dopo poco.

Da Cala Civette in giù

Il nostro mare è talmente bello e vario che non ti stanchi mai. Ultimamente sembra che lo bistrattiamo, ma è soltanto un discorso di folla, per questo in molte occasioni preferiamo allontanarci per fare trekking, anche fluviali. Certamente però il fascino del mare è un qualcosa di quasi inarrivabile e siamo davvero fortunati ad avere a distanza di pochi chilometri molte delle spiagge più belle della Toscana. Oggi approfittando del clima meteo non favorevole (per i turisti soprattutto) abbiamo deciso di lanciarci a Cala Civette. Una spiaggia non semplice da raggiungere in quanto ci sono da fare diversi passi a piedi, il guado di un fosso, una passeggiata sugli scogli... Pane quotidiano per me e MolotovKiki che affrontiamo l'intero percorso dal limite della spiaggia di Punta Ala con serenità. Il vento è crudele, ma non ci impensierisce, le nuvole vanno e vengono e colorano la già verde acqua della cala, praticamente deserta. Il bagno è caldo, piacevole, anche se mosso, ma vale davvero tanto. Proseguiamo poi, sempre a piedi per la più rinomata ed accessibile Cala Violina, questa sì presa quasi d'assalto. Infatti ci allontaniamo sempre via scoglio alla sua conclusione verso sud e proseguiamo con i nostri bagni, le nostre arrampicate, il nostro creare Parnasso.

Album fotografico Da Cala Civette in giù

venerdì 28 agosto 2020

Aggiornamento Nvidia Shield TV: Shield Experience Upgrade 8.2

Ecco arrivato finalmente il nuovo aggiornamento Nvidia Shield TV: Shield Experience Upgrade 8.2 con queste novità:

Features

AI Upscaling:
2019 SHIELD Pro: Adds support for AI-enhanced upscaling for up to 60Hz content Adds AI upscaling resolution support from 360p to 1440p content (30Hz max for 1440p upscaling)
Accessories:
SHIELD Remote 2019: Adds 2 new customizable menu button actions: Double press and Long press Adds the following customized menu button options
  • Select Input Source (requires IR)
  • Daydream
  • Send long press menu button to app
Adds developer option to turn off auto-pairing of factory paired accessories Adds IR volume control support for projectors SHIELD 2015/2017: Adds ‘Match frame rate (beta)’ feature to quick settings and customized menu button
Audio:
Allows user selection of audio output device (in Advanced sound settings) Improves IR and CEC volume control behavior Adds IR volume control when using Google home paired with SHIELD (requires IR volume control) Adds IR volume control when using SHIELD TV app (requires IR volume control) SHIELD Controller 2017 & SHIELD Remote 2017/2019: Allows IR volume control to work when SHIELD is not awake. Adds fixed volume support for USB DAC Adds option to disable volume lowering when "OK Google" is detected on Google Home devices (under Volume Control)
Display:
Adds ability for Kodi to adjust display resolution for 480p content Adds HDR to SDR color tone mapping
Network:
Adds SMBv3 server compatibility for connecting to SHIELD over local network (removes Plex Media Server dependency) NALA SHIELD 2015 model: Adds DFS WiFi channel support Allows user to grant write access to NAS from installed apps (Apps -> Special app access)
Misc:
Adds developer option to aggressively free system resources (Proactive kill background process) Removes forced SHIELD Experience upgrade after factory reset SHIELD Wireless Controller (2017) Firmware 1.34 SHIELD Remote (2017) Firmware 1.43 SHIELD Remote (2019) Firmware 1.12

Bug Fixes

Audio:
Restores surround sound audio while casting Fixes bug where music would not play if display was turned off Resolves audio connectivity issues when pairing with LDAC compatible headsets Adds surround sound support for SoundBlaster X-Fi surround 5.1 pro v3 Restores support for 96kHz/192kHz TrueHD and DTS-HD MA audio passthrough Resolves audio dropout issue when transcoding Dolby audio to AC3 Resolves system hang instances when USB DAC is connected Resolves audio issues when listening to Dolby content on headphones Fixes audio dropout issues when playing high bitrate and TrueHD 7.1 content Resolves bug where USB microphone would not be detected properly Fixes bug where system sounds would not be present after sleep/wake cycles SHIELD 2015/2017: Fixes bug when using Google Home where volume would be reduced but not restored
Video/Display:
Resolves issue detecting Dolby Vision on Vizio or Panasonic TVs when connecting through Samsung soundbars Removes BT.2020 signaling on standard Dolby Vision displays Fixes crash bug when enabling/disabling "Match Color Space" setting in Netflix Fixes bug where selected custom display modes would not be visible in the "Resolution" list Resolves issues where AI upscaling incorrectly detects some video content as "unsupported" SHIELD 2015/2017: Fixes bug where some VC-1 encoded video would not play properlyFixes SHIELD 2015/2017: Fixes stutter issue observed when playing interlaced video for ~15 minutes SHIELD 2015/2017: Resolves issue where SHIELD loses TV sync on mode set (e.g. power on, wake, refresh/resolution changes)
Network:
Resolves WiFi disconnect issues when SHIELD sleeps or when connecting to mesh routers Fixes issue where NAS would not be connected after reboot Resolves reporting issue where status would show up as "Unavailable" when mounting NAS Resolves issue where Mac users could not access SD card content from local network
Accessories:
Increases IR volume control speed for SHIELD Remote 2019 Resolves issue where 2019 remote becomes unresponsive after some period of time Fixes bug where IR/CEC volume control would not work if using a button remapper Fixes bug where IR control would not work in Restricted Mode Fixes pairing issues with 2015 SHIELD controller Fixes bug where notification would be displayed while pairing SHIELD accessories Fixes bug where customized menu button default setting would not work properly on Kodi Fixes issue where "OK Google" detection settings would not be visible after language change Fixes bug where connected Bluetooth devices with lose pairing after rebooting SHIELD Resolves Bluetooth pairing issues for JBL and AKG devices Adds alternate Bluetooth pairing mode for devices with pairing issues Restores home button functionality when pairing XBOX One Bluetooth controller Resolves disconnect issues with paired DualShock 4 controllers Resolves Bluetooth pairing issues when accessibility services are enabled Resolves xbox one series 2 pairing information being lost and corrupting pairing information for other devices
Misc:
Resolves issue where some apps would not be available on Google Play Store for certain SHIELD devices Fixes audio stutter issue when launching Netflix Resolves issue where newly added files would not be visible on external storage until reboot Fixes bug where twitch streaming would not start Fixes PLEX playback issue when playing TrueHD content Fixes bug where SHIELD would not enter daydream mode when paused in Netflix Resolves issue where low battery warning would show up after replacing batteries Removes incorrectly displayed IR setup popup on Phillips TVs Resolves Live Channels app issue where closed captioning was not available Adds IR/CEC volume setup notification while casting Fixes instances where casting would crash if IR volume control was enabled Fixes bug where screenshots were limited to 1080p resolutions

giovedì 27 agosto 2020

Tenet (2020)




Regia: Christopher Nolan
Anno: 2020
Titolo originale: Tenet
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies

Che casino. Se esci dal cinema e non sai di cosa parlare, significa che c'è un qualche problema.Noi spettatori conosciamo Nolan, conosciamo determinati generi e conosciamo le tematiche dei viaggi nel tempo, dei paradossi e delle criticità. Così come conosciamo i film non semplici e non di facile impatto. Per "conosciamo" intendo anche "apprezziamo" se non proprio "adoriamo". Eppure in Tenet siamo di fronte, purtroppo, ad una esaltazione frenetica dell'essere Nolan, del genere fantascientifico e dei suoi viaggi temporali, dei paradossi e dei livelli che si incrociano e collimano tra loro. Abbiamo un film di grandissimo spessore scenografico con effetti visivi talmente prepotenti che si fatica a seguire in una singola volta, con insieme pazzesco di intersecazioni che devono per forza tornare, ma per forza di cose evidenziano forzature nella trama così semplicistiche da non passare inosservate. Lo spettatore si ritrova a pensare (troppo) in questo caos repentino in cui l'azione non lascia quasi mai spazio ai dialoghi, e quando lo fa, questi risultano un nuovo impedimento piuttosto che un'ancora di salvezza chiarificatrice. Tenet è un film dalle idee pazzesche che Nolan riesce a trasporre cinematograficamente forse come solo lui sarebbe in grado di fare: del resto la gestione delle linee temporali è sempre stata una sua prerogativa. Eppure in questa confusione totale, che alla fine arriva a combaciare in ogni sua parte, si è osato troppo. E l'intrattenimento da una parte rischia di essere effimero e fine a se stesso, dall'altra un mezzo per mettere da parte tutte le complicanze inserite mentre sicuramente stava pensando "adesso vi faccio vedere io". Tenet però ti porta a volerlo riguardare ed una seconda visione è pressochè d'obbligo se non proprio necessaria.

mercoledì 26 agosto 2020

Primer (2004)




Regia: Shane Carruth
Anno: 2004
Titolo originale: Primer
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies

Tarabusino ne sa sempre una più del diavolo. E guardare Primer ha un che di diabolico. Film indipendente tirato su con due lire (povero senza essere ridicolo), ma che lascia il segno. E' sensazionale e complicato, come spesso accade ai film ben fatti che trattano viaggi nel tempo ed utilizzano un  approccio più scientifico e non semplicistico. I paradossi temporali sono dei concetti grandiosi e quando ti trovi a dover capire le linee temporali il tuo cervello non riesce a stare sempre dietro a tutto. Ti senti piccolo piccolo, ma continui a voler capire. Ciò che ti sconvolge ti affascina e ti attira come una calamita al centro di un vortice. Difficile stare qui a spiegare il concetto di come funziona questa causale e straordinaria scoperta della macchina del tempo, ma devo provarci per poi non scordare in futuro: 

Supponendo che la macchina venga accesa in un momento A (ad esempio le 12:00) e che i crononauti vi entrino in un momento B (ad esempio le 18:00), questi ultimi dovranno aspettare sei ore per uscire nuovamente nel momento A, ovvero tornando indietro nel tempo di sei ore. Il punto A, quindi, oltre ad essere il momento di accensione della macchina, è per prima cosa il momento di arrivo dei viaggiatori. Con questo meccanismo ci sarà quindi un arco di tempo in cui i viaggiatori staranno aspettando di entrare nel punto B ma contemporaneamente i cosiddetti "doppi" saranno già usciti dal punto A. Per questo i due protagonisti si isolano dal mondo rifugiandosi in hotel, nel tentativo di evitare paradossi temporali.
E come sempre accade il bello è che succedo gli imprevisti, perchè se conosciamo il futuro, vogliamo per forza di cose provare a cambiarlo. O vedere come va. Paranoico.

About Cherry (2012)




Regia: Stephen Elliott
Anno: 2012
Titolo originale: About Cherry
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (4.8)
Pagina di I Check Movies
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Noioso e scontato: Angelina è una diciottenne bellissima che dimostra almeno 24 anni (infatti Ashley Hinshaw ne ha 24 al momento in cui esce il film) che fa un lavoro umile e si occupa della madre alcolizzata, della sorellina ed un certo punto per guadagnare due lire posa nuda per siti o riviste. Che succede nel frattempo? Niente. Esce con un cocainomane ricco e bello (un inutile James Franco), fa l'arrizzacazzi con il suo migliore amico (Dev Patel), lo sfrutta a dovere e lo tratta di merda, ha una storia con con una donna più grande (Heather Graham). Il tutto in una specie di documentario, almeno la sensazione del doppiaggio italiano è quella, sul mondo dell'erotismo o del porno o qualcosa del genere. I personaggi appaiono e scompaiono, così come se nulla fosse, in un montaggio fatto un po' casualmente e senza nulla da dire. Come nulla da dire mi rimane per questo film.

The Umbrella Academy [Stagione 2]



Titolo originale: The Umbrella Academy
Anno: 2020
Stagione: 2
Numero episodi: 10
 
Ancora una volta divertente, ma non solo. Perchè poi, come già scritto per la prima stagione,  The Umbrella Academy è un qualcosa di serio. Qui, tra salti temporali, apocalissi da sventare, lo sfondo dell'omicidio Kennedy, i diritti civili della gente di colore e così via, penso che si superi in tutto e per tutto. Anche i personaggi vengono sviscerati in maniera migliore e più definita, gli effetti speciali non hanno da invidiare a niente ai grandi blockbuster cinematografici, la colonna sonora è decisamente perfetta (sebbene molto varia da playlist casuale). Davvero, è facile attaccare la prima puntata ed arrivare senza fiato alla decima. Alcune scene forse sembrano lente o ripetitive, ma non c'è nulla fuori posto: tanta azione, ritmo giusto, mistero, paradossi, combattimenti, dialoghi più ragionati. Questa è una di quelle serie veramente riuscite e che ha il pregio di resuscitare Netflix da una calma piatta.

martedì 25 agosto 2020

Funflus on the Rock

Si ritorna dalla vacanza, ma non terminano le escursioni. E porto con me il buon Funflus che vuole allenarsi. Il percorso scelto è quindi un tragitto che rappresenta un buon mix di salite e discese, non impegnativo, ma neanche la classica passeggiata. Nel suo curriculum ha alcuni cammini decisamente importanti come Santiago e la Francigena, di conseguenza non può tirarsi indietro. Con calma, anche se fuori forma, si possono raggiungere obiettivi inaspettati. Ho puntato così sull'anello del Corbezzolo, già fatto nelle settimane del post lockdown in due occasioni (in solitaria ed in gruppo) con tanto di devizione alla Rocca di San Silvestro. Partenza alle 7.00 direttamente da San Carlo, per evitare le ore più calde della mattina, che ancora non ci hanno abbandonato. Purtroppo la prima parte del tragitto, più che dai corbezzoli è caratterizzata da sciami di mosche ed insetti che ci assalgono e provano a cibarsi di noi. A nulla serve correre ogni tanto o sciabolizzarsi e fustigarsi con i ramoscelli di foglie secche. Persistono quasi fino ai piedi della Rocca, che decidiamo di raggiungere e lo facciamo senza problemi, così da godere il panorama. Una volta superata e raggiunto il bivio per la Buca del Serpente, il paesaggio ci regala ancora la Rocca e dietro di essa Campiglia, più in là il promontorio di Piombino con il Golfo di Baratti e Populonia ben visibili. Grande Funflus, che non si è piegato di fronte a niente.

Album fotografico Funflus on the Rock

lunedì 24 agosto 2020

Il Sacrificio Del Cervo Sacro (2017)




Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2017
Titolo originale: The Killing Of A Sacred Deer
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
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Mi pare fosse tra le proposte del cinema Metropolitan del martedì sera, ovvero tra quelle con prodotti un po' più di nicchia e non per un pubblico ampio. Se dovessi ricordare bene, penso che sia giusto così. Non è adatto a tutti. E nel "tutti" inserisco sia quelli che dicono "eh, ma non ha senso" sia quelli che affermano "eh, ma è pesante". Non lo vedo come un capolavoro cinematografico perchè io sono più rozzettino, da prodotto terra terra alle volte, ma questo surrealista canto al nichilismo mi è piaciuto parecchio. Nel cast abbiamo Colin Farrell e Nicole Kidman davvero a loro agio nelle parti dei borghesi che si trovano ad affrontare una situazione davvero paradossale tra dolore e scelte bibliche da intraprendere. Una strana frequentazione, lasciata lì fin dal principio, senza troppe spiegazioni, una malattia improvvisa ed inconcepibile dalla medicina, una tragedia che culmina nelle scelte personali che vanno dall'egoismo al sacrificio.Il tutto messo in due ore circa di girato che volano via nonostante il ritmo lento e ragionato. Chi butteresti giù dalla torre? Senza motivo. Per espiare una colpa? Per lo scherzo del destino? Quali regole ci vengono imposte e perchè? Pesante sì, è la presa di coscienza dei protagonisti tutti, vittime sacrificali loro malgrado, da chi perde l'uso delle gambe e dell'appetito a chi si ritrova a dover effettuare una scelta che sicuramente è insana. Un disagio costante che cresce nello spettatore, che non può però fare a meno di seguire questa drammatica e triste storia che è si fonde con l'arte.

40YO #17: ultimo trekking sul Fiana e ritorno

Come ci ha detto il nostro amico poeta di Poppi, tutto prima o poi finisce, ma non scompare. E così anche la 40YO è giunta al termine, con un mix incredibile tra compagnia, solitaria, escursioni, visite storico culturali e culinarie. Sono e siamo stati bene in ogni istante, organizzando, lasciando al caso, studiando ed improvvisando. Tanto i chilometri macinati, non soltanto in auto in un giro ad anello che ha solcato le vie della Maremma, della Tuscia, dell'Umbria, delle Marche, dell'Abruzzo ed infine del Casentino. Non è mancato niente in questo tour atipico e casuale, se non il mare. Non certo però la possibilità di immergerci al fresco, concludendo questi magnifici giorni sul torrente Fiana, in risalita e facendo il bagno nelle pozze naturali che si creano. Livello di difficoltà aumentato dall'obbligo di tenere in mano una bacchetta (non magica peraltro), ma anche questa fa parte delle storie indelebili. I ritorno sono sempre la parte più difficile dei viaggi, anche se sono il momento più propizio per tirare le somme e vedere quanto siamo fortunati a non fermarci mai. Chi si ferma è perduto dicono, ed è proprio vero, perchè la stanchezza arriva tutta insieme e si attenua solo guardando avanti. Solo cercando di vedere cosa ci riserva il futuro, le prossime mete, imparando dalla strada già percorsa e terminata.

sabato 22 agosto 2020

40YO #16: un po' di Casentino

Il meritato riposo di Rapolano Terme ci ha messo voglia di ripartire subito col botto. Così ci ritroviamo in Casentino, terra adorabili e davvero vasta per fare un'escursione casereccia. Di quelle un po' fatte a caso, senza troppo studiare. Infatti mi sono perso (dalla regia vogliono dare la colpa a me) un paio di volte. Più semplicemente non ho seguito il tracciato originale che da Borgo in Collina ci porta prima al Castello di Romena e poi alla Pieve. Non sempre del resto bisogna seguire la via maestra, ma essere noi i veri maestri. Caldo bestiale, sole a tutta randa, ma non ci ferma nulla. Tardo pomeriggio e sera nella splendida Poppi.

venerdì 21 agosto 2020

40YO #15: Campotosto e Monte Cardito

Con oggi termina la seconda fase del 40YO tour, quella che mi vedeva vagare in solitaria per il Centro Italia. Sarò quindi accompagnato nella fase finale da MolotovKiki e ne vedremo ancora delle belle. Questa mattina lascio la Locanda dei Miracoli a Pizzoli poco dopo l'alba per raggiungere il lago di Campotosto e l'omonimo paesino in un orario che spero sia lontano dal flusso turistico pressante. Ieri infatti mi hanno detto che questa estate è stato preso d'assalto. Beh, vuoi per l'ottimo orario scelto, vuoi perché con Campo Imperatore mi ero abituato al peggio, non ho trovato molti turisti lungo il mio cammino. Campotosto purtroppo è uno di quei borghi su cui hanno insistito i terremoti dell'ultimo decennio, ed i danni sono ingenti. Fa specie prendere il caffè all'interno di un container e vedere che anche altri esercizi commerciali come la farmacia, gli alimentari o le poste resistono in questo tipo di strutture. Spostandomi poi nel pomeriggio nella zona di Amatrice ho potuto vedere, ahimè, anche le abitazioni di prefabbricati. Molti lavori sono stati svolti, ma c'è da dire che non tutti sono tornati alla normalità ed il mio pensiero va a loro. Parto quindi per il mio breve trekking solitario per raggiungere il Monte Cardito da cui c'è un belvedere a quota 1609, e mi trovo nella provincia di Rieti per ammirare dall'alto il lago artificiale di Campotosto. Questo percorso è anche un breve tratto del Cammino nelle Terre Mutate. Mi avvio poi triste per un rientro in Toscana, per rilassarmi a Rapolano Terme, dove la giornata finisce.

Album fotografico Campotosto e Monte Cardito

giovedì 20 agosto 2020

40YO #14: il cammino degli eremi nella Valle Del Ruzzo

Oggi mi sono svegliato come un leone. Ho ripreso totalmente le forze da ieri e nonostante la partenza del mio prossimo trekking inizi da Pretara, frazione di Isola del Gran Sasso, sono molto più vicino rispetto ai giorni scorsi. Infatti posso imboccare l'autostrada e farmi pure il gallerione. La Valle del Ruzzo fa parte delle zone meno "fortunate" e gettonate dell'Abruzzo. Non è rinomata insomma come altre mete più altisonanti, ma merita davvero un'escursione perché inoltre la sua conformazione si distingue per i boschi ed i ripidi sentieri che li attraversano. Un itinerario come quello di oggi fatto sui brulli paesaggi dei giorni passati sarebbe stato un suicidio. Siamo all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, precisamente in una delle porzioni territoriali dell’antica Valle Siciliana, e Pretara ai tempi del medioevo, era un antico villaggio di contadini e pastori, incastonata dentro la valle del Ruzzo, ricca di torrenti impetuosi e di storie, leggende, culture e tradizioni. Il percorso si snoda attraverso vecchie mulattiere, sentieri e carrarecce, utilizzate anticamente dagli abitanti del posto, in uno scenario naturale unico situato ai piedi delle più alte ed impervie cime del massiccio del Gran Sasso. Ben due gli eremi visitati:l’eremo di Fra Nicola (l’ultimo eremita del Gran Sasso) chiamato anche eremo di fratta grande ed il piccolo eremo di Santa Colomba, una giovane ragazza eremita vissuta nei boschi, nel lontano 1100, ai piedi del monte Infornace.

Album fotografico  il cammino degli eremi nella Valle Del Ruzzo

mercoledì 19 agosto 2020

40YO #13: Rocca Calascio e L'Aquila

Oggi è una giornata stanca, o meglio, sono io quello stanco. Sarei dovuto andare sul Cefalone, ma essendoci passato sotto proprio ieri, ho deciso che non ne valeva la pena di svegliarsi ancora all'alba, rifarsi tutta la strada in auto per campo imperatore e rimettersi in un cammino copia carbone fino alle pendici. E insomma, alla fine ero stanco. Mi sono però attrezzato per un'escursione in solitaria presso Rocca Calascio, famosa oggi perché ci girarono alcune scene di Ladyhawke e de Il Nome Della Rosa, ma aveva una sua importanza strategica già nel medioevo. Arrivo a Calascio in mattinata, considerate che è mercoledì e non sabato, ma in troppi hanno già avuto l'idea di prevedermi e quindi mi invento un parcheggio. Neanche due km di asfalto ed inizio ad accusare pesantezza. Per fortuna non sono in gruppo. Adesso inizia il sentiero, brullo, sconnesso, polveroso, con il sole a picco. Vedo anche Bambino e Trinità, che sicuramente son passati pure loro di qui, ed arrivo in cima bello cotto con i polpacci che fremono. Una delle regole che non ho seguito è quella di tenere un passo costante, lento ma costante. Io invece mi sono fermato più volte con la scusa dello scatto fotografico. Fatto sta che dopo un po' ci sono giustamente arrivato. Per la seconda parte della giornata mi sono affidato ai consigli di Funflus per L'Aquila: purtroppo non ho potuto seguirli tutti con dovizia. Una volta giunto nel capoluogo abruzzese non si ha il sentore da sigla iniziale di Ken, però l'aria è davvero strana. Molto, moltissimo è stato ricostruito, probabilmente ex novo (e questo è un dito in un occhio, ma meglio così rispetto alle tende), altro ristrutturato (soprattutto chiese ed edifici storici), altro ancora purtroppo odora di post apocalittico. E un po' il caldo, un po' la stanchezza ancora galoppante me l'hanno fatta prendere male. Quindi è la volta di Pizzoli, dove dormirò questa sera.

Album fotografico Rocca Calascio e L'Aquila 

martedì 18 agosto 2020

40YO #12: ascesa al Pizzo Intermesoli

Ieri avevo scordato di narrare la bellezza di Campo Imperatore. Arrivi lì, dopo una serie interminabile di curve, salite e discese e sei assuefatto da un grande altopiano giallo, arancio, marrone e verde, racchiuso dalle vette più alte d'Abruzzo. Già Campo Imperatore si trova a 1800 metri e ciò che si prospetta è davvero spettacolare, una piccola diapositiva nel nord ovest americano visto anche in alcuni spaghetti western. Poco dopo l'alba (che lì può scendere più tardi) i colori caldi sono infiniti ed impreziositi dalle mucche al pascolo e centinaia tra camperisti, campeggiatori e motociclisti. Finito tutto questo paesaggio mi ritrovo ancora all'ostello Lo Zio, da cui parto con guida alpina per una delle migliori esperienze di montagna che abbia mai fatto. L'obiettivo è la scalata del Pizzo Intermesoli, quota 2635 metri. Se ieri al Corno Grande sembrava di essere al Pratone di Baratti a ferragosto, oggi sentieri, pareti e vetta erano tutti per noi. Da grande voglio fare lo scalatore

Album fotografico Pizzo Intermesoli

lunedì 17 agosto 2020

40YO #11: ascesa al Corno Grande

Diciamo subito che questo era uno dri motivi principali per visitare il Parco Nazionale del Gran Sasso. Un po' limitativo lo so, il Parco è immenso e presenta innumerevoli attrazioni, non soltanto prettamente montuose. Ma se sei un escursionista e capiti qui ti organizzi in modo da non farti mancare niente, il che comprende il Corno Grande. Ovvero la cima più alta, con i suoi 2912 metri, del Massiccio del Gran Sasso e di tutti gli Appennini. Parto con i ragazzi di Abruzzo Wild perché pur essendo tutto molto tracciato l'escursione, risulta davvero impegnativa. Alcuni ragazzi sono bocciati poco dopo il via da Campo Imperatore, altri sanno che è bene rinunciare. Il percorso 103 non è infinitamente lungo, ma presente buona parte del suo tragitto in piano o lieve pendenza, di conseguenza i 900 metri di dislivello positivo sono davvero ignoranti. La via normale infatti prevede tratti di roccia non esposta su entrambi i lati ma a cui prestare attenzione sia in salita che in discesa. L'utilizzo delle mani è sacrosanto.Quasi 3000 metri ad un passo dal mare. Salire sul Corno Grande (2912m) è un’escursione che prima o poi va fatta! Arrivare sul “tetto d’Abruzzo” ripaga dello sforzo affrontato per raggiungere questa splendida vetta! Arrivare in cima fa provare delle emozioni e delle sensazioni che difficilmente si riescono a trasmettere a chi non l’ha mai fatto. In cima alla montagna più alta dell’Appennino con il mare direttamente sotto i nostri piedi…

Album fotografico ascesa al Corno Grande 

domenica 16 agosto 2020

40YO# 10: Recanati, Loreto e Ascoli Piceno

La mia ultima giornata nelle Marche, marca male appena iniziata. Fare il check out al Magrini risulta difficoltoso. La proprietaria inveisce subito contro di me quando le faccio notare che il prezzo che mi sta indicando differisce di un bel 5% su quanto pattuito con Expedia. E alla fine risulta che "noi" (utilizzatori di Expedia o Booking) siamo dei pellai. Resto inamovibile e non scendo a compromessi, anzi, esigo la ricevuta e minaccio di chiamare le forze dell'ordine se non mi viene rilasciata. Ok, tutto finito, vado a sbollire gli animi a Recanati, il paese del buon Leopardi. Lui sapeva che il mondo è duro e difficile e che non bisogna arrendersi, ma viaggiare, visitare posti nuovi, conoscere nuova gente, fare cose. Insomma non lo diceva esattamente così, ma magari ad un certo punto lo ha pensato. Poi è la volta della redenzione così vado a Loreto, la città della Pace, per accendere un cero per babbo e mamma e godermi la maestosità religiosa del paesino, oggi molto incentrato e concentrato sulla f€de. Memore delle idee del buon Funflus poi mi dirigo verso Ascoli Piceno che si rivela una scelta più che ottima. Città davvero spettacolare, la migliore delle Marche per quanto visto e per i miei gusti. Inoltre le loro olive sono superbe, così come i piconi al pecorino. Oggi mi sono quindi concentrato maggiormente sulle visite piuttosto che sui cammini, per lasciarmi le forze in vista del Corno Grande di domani.

Album fotografico Recanati, Loreto e Ascoli Piceno

sabato 15 agosto 2020

40YO #9: le Grotte di Frasassi e dintorni

Primo giorno intero nelle Marche, e parto presto dal tattico Albergo Magrini, proprio sotto Genga, che sarà la mia prima tappa in quella serie di percorsi che seguirò oggi. Non studio molto e mi lascio trasportare dall"improvvisazione e purtroppo la maggior parte dei chilometri tocca farla su asfalto. Non esistono infatti sentieri fattibili che possano garantirmi di raggiungere gli obiettivi prefissati. Quindi dopo la breve salita verso Genga ecco che parto in giù per la prima chicca della giornata: il tempietto di Valadier. Tralasciando il suo immenso valore artistico, storico e religioso é tra quelle immagini che certe volte ti compaiono a nastro sui social e sul web seguiti da frasi "i migliori dieci posti per..". Era quindi assolutamente un must inserito nelle mie varie liste. Sicuramente a ferragosto era anche nelle liste di altre persone, ma io sono partito con largo vantaggio sia per l'orario che per la preparazione fisica. La parte finale del sentiero sono solo settecento metri, ma tutti in salita, così si sentivano frasi che di spirituale avevano ben poco. Proseguo poi fino a San Vittore sempre rigorosamente a piedi e qui intraprendo finalmente un sentiero che segue il fiume Sentino. Una greenway interessante e finalmente lontana dall'asfalto che segue le gole ed i canyon di un paesaggio sensazionale visivamente. Particolare anche il colore dell'acqua che sicuramente seguendo flussi diversi e calcarosi si colora ora di verde smeraldo ora di azzurro cristallo. La portata di acqua non esagerata mi permette di fare un trekking acquatico con diversi guadi, ma ad un certo punto devo utilizzare il costume. Essendo ferragosto non mi faccio mancare una gavettonata, ma di pioggia... Improvvisa sebbene insistente. E poi... Il top. Le Grotte di Frasassi. Turistiche quanto volete ma talmente sensazionali che è inutile descrivere quanto scattare foto che non rendono l'idea. Tardo pomeriggio e serata a Fabriano, davvero carina e centro creativo UNESCO e città della carta.

Album fotografico Grotte di Frasassi e dintorni 

venerdì 14 agosto 2020

40YO #8: Spello e Monte Revellone

Oggi saluto l'Umbria ed arrivo nelle Marche. La giornata inizia molto presto e decido, prima di lasciare la regione in maniera definitiva, di fermarmi a Spello, grazioso paesino famoso per le sue infiorate. E sì, i fiori, anche in pieno agosto sono la parte portante del borgo. Onestamente un po' troppo pippirillo, anche se devo ammettere che è curato benissimo. Diciamo però che tra quelli visti in questi giorni non cattura le mie maggiori simpatie. Da provare magari durante i giorni dell'infiorata. Proseguo quindi la marcia entrando nelle Marche dove alloggio proprio sotto Genga. Zona decisamente a portata di mano per le Grotte di Frasassi. Ma io decido di dedicare il pomeriggio ad una sorta di palestra in vista dei monti abruzzesi della prossima settimana e mi dirigo al paese di Castelletta. Inizia così un percorso a palloncino rovesciato che si inoltra per circa 6 o 7 km tra bosco e crinale fino a giungere alla vetta del Monte Revellone. Sono a quota 840 metri soltanto, ma la vista sia sul paese sia sulle Gole di Frasassi che della Rossa sono spettacolari. Scampo pure ad una possibile bussata d'acqua e mi godo parte del Parco Naturale.

Album fotografico Spello e Monte Revellone

giovedì 13 agosto 2020

40YO #7: Spoleto, Rasiglia e Trevi

Iniziano (di già?) a farsi un po' sentire. I giorni in viaggio, i chilometri sulle gambe e quelli sulle ruote, i colpi di sole e di caldo. Questa mattina, nonostante la sveglia presto, arrivo a Spoleto ed è già tardi: non avevo fatto i conti con le innumerevoli attrazioni che offre. Girarla tutta mi impegna diverse ore, e lascio pure qualcosa indietro. Inizialmente non utilizzo per scelta da abile escursnista le scale mobili o i tappeti meccanizzati. In seguito mi converto e li sfrutto a dovere. Troppo lunga da descrivere e da ricercare i nomi di vari palazzi e chiese (io mi sono appoggiato al portale web Bella Umbria) così ecco una piccola snocciolata che può tornare utile. Ho seguito le indicazioni, semplici, che si trovano in ogni zona del paese e seguito i vari percorsi a piedi che sono suggeriti. È molto comodo seguire i vari "piani" per poter sfruttare al meglio il tempo. Io sono partito da quelli inferiori, ma non esiste un vero ordine logico, cronologico o artistico. Una volta giunto alla Rocca ed al Ponte delle Torri ho però capito che avrei voluto andare "di là". E di là ci sono cose molto interessanti a livello escursionistico e pellegrino, legate ovviamente a San Francesco, ma non solo. Entro nel Bosco Sacro di Monteluco e scopro che può essere considerato il primo esempio di area protetta poiché ci avevano già pensato nel terzo secolo avanti Cristo stilando una sorta di memorandum dal valore legale, che tuttora può essere preso d'esempio. Tempo di terminare la camminata e religioso silenzio e prendo l'auto per recarmi a Rasiglia, denominata giustamente la Piccola Venezia Umbra. Decisamente una chicca da vedere, così come hanno pensato altre ventimila orde di turisti venuti per svuotare tutte le gelaterie del paese. Credevo di non fare in tempo ed escludere quindi dalla giornata odierna Trevi, ma non mi arrendo mai e cosi mi godo il piccolo borgo dell'olio (e non solo) con la calura calante del tardo pomeriggio.

Album fotografico Spoleto, Rasiglia e Trevi


mercoledì 12 agosto 2020

40YO #6: Cascate delle Marmore e lago di Piediluco

L'idea di questo lungo viaggio in Centro Italia è nato proprio da qui: fare un paio di giorni in Umbria per vedere le Cascate delle Marmore. Le ricordavo dalla mia infanzia e preadolescenza, ma fortunatamente i ricordi restano vaghi e non precisi. Perché al di là del record europeo di altezza per delle cascate artificiali, è il contesto nel paesaggio umbro che non le rende soltanto imponenti, ma propriamente elegantemente maestose. Signorili. Mi sono organizzato questa uscita nel migliore dei modi, prenotando in anticipo e la mattina presto anche la guida per poter accedere al balcone degli innamorati. Nel mio kit delle giovani marmotte ho il kway, ma non avevo voglia di fare il vecchietto, così mi sono zuppato. Meglio, ha rinfrescato la giornata. È stato inoltre possibile fare tutti i percorsi disponibili, avendo riaperto da poco il sentiero numero 4. Così il mio ordine logico è stato 1 - 5 - 6 (difficile e segnato CAI - 2 - 3 - 4. Nonostante l'enorme affluenza di gente, la settimana è purtroppo quella di ferragosto per tutti, la vista della cascata è stata ben godibile. Terminata questa mi sono recato a Torreorsina spinto dai racconti vivaci di MolotovKiki ed ho proseguito per il lago di Piediluco. Qui ho intrapreso un'impresa bella e suggestiva riuscendo a percorrere circa un terzo delle sue sponde e seguendo parte della tappa 15 della stratosfera Greenaway del Nera. Quando credevo di aver terminato e mi stavo abbeverando come un cammello ecco che un escursionista solitario (l'unico trovato sul cammino peraltro) mi attacca bottone e mi dice di voler raggiungere la Rocca di Piediluco. Non mi tiro indietro e lo accompagno. Ci scambiamo un sacco di informazioni su Elba e Apuane da parte mia e su Gran Sasso e Terminillo da parte sua. Parlando neanche ci accorgiamo dell'impresa e della fatica e siamo in cima a goderci il panora in tempi record. Serata a Terni ma chiudo qui in tristezza perché dopo oltre i 22 km di sentieri mi si è rotto il cinturino dello xiaomi mi band. Ne ho 4 di riserva, ma a casa. Userò il telefono con un mix di Google Fit e ViewRanger.

Album fotografico Cascate delle Marmore e lago di Piediluco 

martedì 11 agosto 2020

40Yo #05: Narni e Stroncone

Dopo la parentesi calamoreschiana per la notte di San Lorenzo è già ora di mettersi in cammino per il centro dell'Italia... Ma non sono già in centro Italia? Eh sì, ma il mio obiettivo è proprio il centro geografia della penisola. Per arrivarci, passo da Narni, strepitoso paesino che ha dato il nome (perché piaceva come suonava all'autore) al mondo fantasy creato da Lewis,ovvero Narnia. Al di là della curiosità legata al nome, Narni è uno di quei posti che riescono ad incantarti. Sarà la suggestiva presenza scenica di alcuni borghi visitati recentemente (Pitigliano e Sorano), ma credo che in ognuno di questi si vada ben oltre al balconcino ben curato con i fiori. Oggi percorrere ogni stradina ed ogni vicolo, composti da caratteristiche scalinate, attraversare gli archi e passare da anfratti sempre differenti, per poi scoprire viste magnifiche, palazzi, piazze e chiese, mi ha fatto sentire fiero di averla scelta come tappa. Da Narni inoltre si raggiunge con estrema facilità un percorso boschivo che porta fino al Ponte Cordona. Questo convenzionale rappresenta il punto geografico nazionale, ma anche i sentieri della zona sono meritevoli e ben curati. A proposito di sentieri, l'Umbria ha percorsi decisamente interessanti. Passano da qui infatti la via di San Francesco, la via Lauretana, il Cammino di Benedetto e quello Francescano della Marca così come altri che è inutile snocciolare. Questo per segnalare che tra Narni e Stroncone ho potuto visitare anche il Sacro Speco di San Francesco con annesso sentiero del Perdono. Per quanto riguarda Stroncone, decisamente più piccolo e rustico.

Album fotografico Narni e Stroncone

lunedì 10 agosto 2020

Marsupio Oberland 22

Ho molti zaini, moltissimi. Pur essendo minimalista e riuscendo a portare veramente poco in un'escursione, poichè ritengo che il peso superfluo sia veramente un danno, ultimamente mi sono ritrovato a fare delle giornaliere in cui mi mancava un vero e proprio zaino per le mie esigenze. Tra i più utilizzati infatti ho un piccolo Quechua da 10 litri con tasche laterali per le borracce che però può diventare troppo "zipillo" all'occorrenza, poco stabile e farti inzuppare la schiena di sudore. Quello da 40 litri è davvero esagerato e va bene per i trekking di più giorni. Però durante le escursioni mi capita di vedere un numero elevatissimo di persone con il più svariato arsenale a tracolla. Ed ecco che mi sono innamorato del Marsupio Oberland 22. Non troppo grande, non troppo piccolo, schienale ripiegato (Il nuovo sistema COMFORT ZONE MESH è studiato per garantire comfort e una
continua areazione della schiena durante le escursioni. Il telaio esterno in acciaio armonico garantisce leggerezza e stabilità. La schiena non è a contatto con lo zaino, ma con lo schienale in mesh traspirante, in modo da da garantire una continua areazione. Gli spallaci sono anatomici, imbottiti e regolabili, ulteriori imbottiture sono presenti sui cuscinetti e sulla zona lombare.), chiusura a sacco, antipioggia estraibile dal basso, compatibile con le sacche interne per l'acqua. Insomma, uno spettacolo di leggerezza e utilità.

40YO #00: Interludio


La prima parte di 40YO si è conclusa ieri notte, ma come era prevedibile, gli articoli giornalieri sono stati molto sofferti per due motivi principali: la mancanza di un buon segnale internet praticamente ovunque, e la mancanza di tempo, essendo sempre impegnati un po' qua ed un po' là. Siccome VER è essenzialmente il mio diario personale e serve soprattutto per potermi ricordare quel che è fatto e meritevole, aggiusto un po' il tiro con questo primo e spero ultimo interludio. Le tre notti a Pitigliano infatti hanno contribuito a riuscire a vedere molte cose che divido qui in tre aree principali:

Pitigliano, Sorano e Sovana:
Già lo scorso anno avevo fatto visita a Pitigliano, quindi mi ero avvantaggiato per alcune attrazioni principali come la Piccola Gerusalemme con la Sinagoga ed i negozi di prodotti tipici dove comprare gli "sfratti" (un bastone dolce con miele e noci) la cui storia si rifà alle comunità ebraiche. Questa volta sono entrato nelle 21 stanze del Palazzo Orsini, il cui interno francamente e purtroppo non è altrettanto suggestivo come la costruzione in sè. Migliore forse il museo della diocesi e la Cattedrale di San Pietro e Paolo o la Chiesa di Santa Maria e San Rocco. E mentre Pitigliano è decisamente ben curata e sistemata, con neanche un negozietto fuori posto, ecco che Sorano, pur sempre arroccata sul tufo, risulta essere più rude e genuina. Una sorpresa bellissima con la mastodontica Fortezza Orsini, la Collegiata di San Nicola, la Torre dell'orologio e soprattutto l'imponente Masso Leopoldino da cui godere il panorama sia sul borgo che sui boschi sottostanti attraversati dal fiume Lente. Inoltre a pochi chilometri sorge Sovana, piccolo borgo e frazione della stessa Sorano, anche questa curatissima e con la pavimentazione sua tipica in cotto a lisca di pesce ed il tesoro di San Mamiliano.

Le vie Cave
Non solo tufo in questa zona. O meglio, ancora tufo, ma visto in maniera differente. Antichi percorsi etruschi, scavati appunto in esso con corridoi dalle pareti altissime e necropoli lungo il tragitto. Di lunghezze, larghezze e dimensioni variabili, Le Vie Cave si trovano nei dintorni, ed in alcuni casi collegano i borghi, di Pitigliano, Sovana e Sorano. I sentieri fatti in questi giorni:
- Passeggiata della Selciata (Pitigliano)
- Via Cava dell'annunziata (Pitigliano)
- Cammino del Londini più cascate del Lente (Pitigliano)
- Via Cava di Poggio Cani (Pitigliano)
- Via Cava di San Rocco (Sorano)
- Necropoli etrusca (Sovana)

Cantine e poderi
Vini acquistati grazie alle visite guidate alla Cantina di Pitigliano, La Bagiola di Sovana e La Cantina Incantata di Pitigliano, dopo gli attenti suggerimenti di Amulio:
Le Vie Cave
Kasher rosso
Tesan
Alideo
Cocciopesto
Neltufo
Vignamurata

40YO #4: Lago e Giardino

Caldo, caldissimo. L'entroterra maremmano ti spacca in due.Non ci sono piani ben precisi per questo quarto giorno: fa tutto parte del "sottoinsieme C3", quello che prevede cose da fare per non stare fermi. Per muoversi sempre senza restare con un nulla di fatto. Così la direzione è quella del Lago di Bolsena, scavalchiamo quindi nuovamente il confine, per evadere dalla calura. Tappa molto milanese (arriviamo, parcheggiamo gratis all'ombra, andiamo subito in spiaggia e taaaaac) è Capodimonte, proprio sulle rive di quello che è il lago di origine vulcanica più grande d'Europa. E forse anche il più preso d'assalto: tutta la zona all'ombra sul pratino e la spiaggia di sabbia scura sono colme di bagnanti. Non è il nostro mare, no non lo è affatto, ma un paio di bagnetti precollasso da riposo ci stanno tutti. Nel pomeriggio, con il termometro che saltella tra 38 e 32 gradi ci avviciniamo di nuovo alla nostra Maremma dove arriviamo al  Podere il Leccio e Giardino Viaggio di Ritorno di Rodolfo Lacquaniti. Qui un appuntamento artistico che ci riporta, come dichiara il nome esplicitamente evocativo, sulla via del ritorno.

Album fotografico Giardino Viaggio di Ritorno

domenica 9 agosto 2020

40YO #3: Sorano e Sovana

La terza giornata comincia con la vicina Sorano. Per caratteristiche è davvero simile a Pitigliano, così a prima vista, vuoi per la particolarità del tufo che le accomuna, vuoi perché entrambe alte a farsi ammirare. Però sembra meno ordinata, più genuina nel suo essere rustica. Avrebbe dovuto essere una tappe da toccata e fuga, ma ce ne innamoriamo e non riusciamo a staccarci. Salite, discese, scale, archi e porte, balconcini e terrazze. Anche una sorta di piazza Bovio senza mare. Scendiamo poi dalla porta dei Merli e proseguiamo il nostro intento di fare altre vie Cave, perché anche qui gli etruschi utilizzarono queste strane strade dalle altissime pareti. Per terminare quindi aggiungiamo la più elegante e piccola Sovana, il borgo delle 498 monete d'oro del tesoro di San Mimiliano. E pure qui non ci facciamo sfuggire, in pieno tramonto altre vie cave. Ovviamente, in un apposito interludio, con una rete decente, sarò più preciso.

Album fotografico Sorano e Sovana

sabato 8 agosto 2020

40YO #2: cantine e Vie Cave

Sveglia comoda, colazione doppia, come per i campioni e di nuovo a giro per i vicoli di Pitigliano. La giornata ci propone una visita guidata con degustazione a La Cantina di Pitigliano  Scomodo Amulio per scoprire di poi sui vini presenti, ma la nostra sommelier è già abbastanza preparata. Dopo nozioni sulla produzione e cenni storici sulle coltivazioni è il momento degli assaggi, che prevedono anche prodotti del territorio. Questo non ferma la nostra voglia di proseguire con il pranzo con affettati di cinghiale e cinta. Insomma, alla fine è il mio compleanno, e gli stravizi sono ammessi. Pitigliano è legata alla famiglia Orsini, un po' come Piombino, quindi decidiamo di passare l'ora più calda del dopo pranzo all'ombra del Palazzo Museo. Poi però il cammino ci manca, quindi anche nel pomeriggio ci sono a disposizione per noi alcuni km delle vie cave. Fresche, magiche, imponenti. Ne facciamo giusto un paio però, per consentirci un percorso ad anello intorno al paese. La sera è dedicata ad un altro evento legato al vino: ci rechiamo alla Biagiola a Sovana dove tra dj set e qualche folata di vento festeggiamo con cozze in padella e paella preparate da uno chef di Orbetello. E quaranta sono passati.

Abum fotografico cantine e Vie Cave

venerdì 7 agosto 2020

40YO #1: da Pitigliano al Bosco del Sasseto

La prima tappa di questo 40YO tour è Pitigliano, uno dei paesini toscani che maggiormente mi hanno colpito per bellezza ed impatto visivo. Vederlo arroccato sul tufo subito dopo la curva che lo nasconde suscita sempre una bella emozione. Abbiamo il tempo necessario per goderci una passeggiata nel borgo ed assaporare taglieri di salumi, formaggi e tipicità della zona. La piccola casetta, ricavata nel tufo risulta accogliente e decisamente carina. Partiamo però subito alla volta del Lazio, che escluse le creste modenesi rappresenta la mia prima uscita dal Granducato post lockdown. Già questo basta per farmi battere forte il cuore. Torre Alfina, nel comune di Acquapendente, ospita il Bosco Monumentale del Sasseto luogo magico e fiabesco. Una riserva naturale intatta. Il nostroppercorso con la guida che ci introduce le particolarità del luogo dura circa 3 km di camminata salutare e rinfrescante tra massi ed alberi secolari, spesso rigogliosi nonostante la stagione secca. Il ritorno a Pitigliano con il tramonto vale già il prezzo del biglietto e continuiamo a vivere gli scorci illuminati in ambra e notturni delle ore più buie. 

Album fotografico da Pitigliano al Bosco del Sasseto

giovedì 6 agosto 2020

40YO #0: preludio alla partenza

Il Covid ha provato a rovinarmi la gita dei quaranta... Impossibile organizzare per tempo qualcosa di stratosferico come sarebbe piaciuto fare a me (tradotto sarebbe stato Sud Africa - Namibia o Costa Rica o Petra - Israele o da Chicago a New Orleans). Cose che uno che me avrebbe iniziato ad organizzare già da febbraio, anche in maniera sognante e non solo meticolosa, cercando di sistemare la parte economica con quella relativa alla ferie, quella riguardante la compagnia con quella più logistica della scelta definitiva dei luoghi. Un lavoro insomma lungo, ma decisamente piacevole, che è l'essenza stessa della gita, o vacanza come tutti la chiamano. Sappiamo che non è stato possibile, e mi sono ritrovato all'ultimo momento anche un numero enorme di ferie concentrate nel mese di agosto. Ma non solo. Finito il lockdown non mi sono mai fermato un attimo. Sono stato tra i fortunati che hanno sempre cercato e trovato qualcosa da fare. I weekend, come i giorni lavorativi, per continuare a scoprir le zone vicine a Piombino o più in generale quelle in Toscana in cui poter fare le escursioni. Fortunato e felice perchè non mi è mai mancato niente. E mi sono divertito finora così tanto che voglio continuare a farlo. Finchè si può, finchè è possibile. Così oggi inizia una nuova avventura, divisa in due parti. O forse più. In  compagnia e da solo ed ancora in compagnia, tracciata non solo a grandi linee, abbastanza precisa, ma che possa lasciare ampio margine al caso ed alla zingarata. Inizieremo muovendoci nella Toscana interna verso Pitigliano e zone limitrofe. Poi un giorno di stop per riprendere fiato e rincorsa e partire in solitaria per l'Umbira, le Marche e l'Abruzzo. Poi forse anche qualche aggiunta. Posti relativamente vicini, ma sempre rimandati o non presi in considerazione, forse anche stupidamente, in precedenza. Si parte, per una nuova avventura, scoprendo tesori italiani che valgono davvero la gita dei 40YO.

mercoledì 5 agosto 2020

Butteri - C'era una volta...

A Roselle, nel pieno cuore della Maremma grossetana vi è il Bioagriturismo Corte degli Ulivi. Qui è possibile vedere lo Spettacolo dei Butteri, uno degli eventi che vogliono mantenere viva la storia e la tradizione di questa terra. "Secoli di abbandono hanno creato la “palude”. Nei distesi acquitrini vagavano migliaia di capi di bestiame controllati dai BUTTERI, uomini a cavallo che condividevano con il bestiame la loro vita durissima. Tutto questo fino a quando la Riforma agraria degli anni ’50, abolendo il latifondo, decretò la fine degli allevamenti bradi e quindi del Buttero. Rare aziende ne custodiscono oggi la tradizione…". La manifestazione, seguita da racconti introduttivi che ci parlano sia della figura dei "vaccari di Maremma" sia proprio dell'evoluzione storica del territorio, si svolge in maniera esaustiva e possiamo vedere da vicino parte del lavoro che viene svolto quotidianamente a cavallo da queste figure ormai leggendarie. La visita prosegue con una passeggiata all'interno dell'azienda e della fattoria, accompagnata da una piccola degustazione.

Album fotografico Butteri - C'era una volta...

Playlist di 5 video sui Butteri Maremmani

martedì 4 agosto 2020

Mini Fisto Trek #1

Prima escursione trekking con i un nutrito gruppo di Mini Fisto. Dopo mesi e mesi, anni e anni, anche i membri di tale crew si convertono al mondo della camminata nella natura e si fanno accompagnare in una facile, ma suggestiva escursione sul nostro promontorio. Gettons, impossibilitato dal lockdown che gli impedisce di poter prendere un volo, ci segue attraverso il gruppo di Whatsapp, mentre Tarabusino, a cui vanno i nostri più sentiti auguri di pronta guarigione, cerca invano di prendere un Pegaso al volo. Il nostro commando è comunque composto dalle restanti quattro persone, che vestite a puntino si inoltrano per la macchia: la partenza inizia dal Golfo di Baratti, in zona Canessa per proseguire in senso antiorario il promontorio sui cui poggia il borgo di Populonia. Guido la fila, tanto le vipere non attaccano mai il primo e la passeggiata ha inizio. Il sentiero si segue tranquillamente, anche se non è poi ancora stato sistemato del tutto dalle frane di alcuni anni fa: restano però scorci indimenticabili che non tutti hanno visto e per chi si affaccia per la prima volta è davvero una bella sorpresa. Arriviamo senza fatica a Buca delle Fate, dove purtroppo il bagno previsto deve essere rimandato, poiché si sta alzando il maraccio che d’altro canto contribuisce a rendere selvaggio lo scontro delle onde sugli scogli. Proseguiamo la via del ritorno passando per la via più breve diretta al reciso ed infine per la Romanella in discesa. Eccoci nuovamente al porticciolo di Baratti. Aperitivo ventoso, da tornado, al Giardino di Populonia, con tanto di bicchieri infranti scaraventati via dal vento.

 Album fotografico Mini Fisto Trek

domenica 2 agosto 2020

Splendore Nell'Erba (1961)

Regia: Elia Kazan
Anno: 1961
Titolo originale: Splendor In The Grass
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Sebbene decisamente datato nella forma e nella trama, Splendore Nell'Era risulta essere un coinvolgente e delicato spaccato sull'amore giovanile. La quasi concludente frase in chiosa "si prende ciò che ci capita" è inoltre decisamente forte e realista quanto triste ed arrendevole, un po' come il susseguirsi della trama che si svolge nei mesi precedenti della Grande Depressione Americana. I drammi amorosi giovanili visti con occhi nuovi che confrontano il puritanesimo con le prime cotte e voglie fisiche risultano di una malinconia esasperata, ma non per questo meno reali e genuine degli odierni. Le interpretazioni sono altresì coinvolgenti, anche se teatrali e poetiche viste oggi.

Edizione: DVD
Prima edizione italiana della Warner  (Z8 15739) adesso veramente molto rara. Traccia audio in stereo, nessun extra.

Juventus 1 - Roma 3

Campionato terminato ufficialmente anche per numero di partite e anche se le abbiamo già tirate, le somme, le ribadiamo. Forse il nono consecutivo (ribadisco: nono consecutivo) non è stato certo il migliore, il più bello o il più combattuto. Nonostante l'unico punto di vantaggio sui secondi, il vero senso di pericolo, quello di essere rimontati o di non arrivare a rimontare, non è mai esistito. Nè prima nè dopo il lockdown. La forza della squadra e dei singoli è venuta meno, ma non è mai scomparsa. Difesa colabrodo se guardiamo gli ultimi decenni in relazioni alle squadre campioni d'Italia, che per dovere di cronaca, sono comunque quasi sempre i bianconeri. Ed anche un bel numero di sconfitte, pochi punti totali ed un appiattimento generale tra il primo ed il quarto posto. Immagino quelli che ci arrivano vicini, stanno per acchiappare il pupazzo come nei calcinculo, ma poi per restare in tema in mano non stringono nulla, ma le chiappe se le ritrovano abbastanza chiacchierate. E si trovano un po' in quel limbo in cui non sanno cosa dire. Se è il campionato più strano e più brutto, perchè con tante partite di fila nel giro di pochi giorni ed in estate, con gli stadi vuoti (quando poi è proprio lo Stadium che è venuto a mancare negli scontri più importanti) oppure se è il Campionato in cui bastava non perderne una per poterci superare e vincere finalmente... Ed invece nulla... Sempre la solita storia: si vince e si esulta. E si pensa già al prossimo. Avanti così, se di musetto o di larga e sorprendente distanza. Siamo noi, i campioni dell'Italia siamo noi... Da nove anni consecutivi.