Regia: Tate Taylor
Anno: 2016
Titolo originale: The Girl On The Train
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
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Premetto di non aver letto il libro da cui è tratto il film, ma poco importa, se non per capire quanto sia fedele o meno all’originale. La storia resta però intrigante e coinvolgente, andando a toccare temi importanti quali l’alcolismo e la depressione. E le accende i riflettori sulla condizione della donna, coraggiosa, indipendente, ma anche fragile e soprattutto vittima. Sia essa una moglie, una ex oppure un’amante. Tate Taylor fa affidamento però su di una sceneggiatura che risulta un po’ bucherellata, soprattutto per quanto riguarda gli stati emotivi delle tre protagoniste femminili: si nota la mancanza di un qualcosa di più spesso dal punto di vista psicologico, magari per far spazio invece ad un susseguirsi di situazioni atte a coinvolgere lo spettatore spingendolo verso il genere thriller. Da questo punto di vista infatti abbiamo una buona rivisitazione del giallo classico in chiave moderna, con l’inserimento di colpi di scena e una piccola dose di ambientazione investigativa. Peccato per i flashback e le interruzioni riguardanti i salti temporali, che sono lì con un intento chiarificatore, ma spezzano troppo il ritmo. Ed anche la figura di Rachel (Emily Blunt) per come è inserita nel contesto, non convince mai realmente lo spettatore in negativo: ok, sappiamo che è alcolizzata e che quindi può fare di tutto, ma i vuoti di memoria capitano troppo a pennello per far sì che ci crediamo davvero. Risulta ad ogni modo piacevole, intrigante e non troppo complesso.
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