Regia: Dan Gilroy
Anno: 2019
Titolo originale: Velvet Buzzsaw
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
L'arte è bella da morire. E' proprio questo che Dan Gilroy intende raccontarci in un horror che terrorizza poco o niente ed a conti fatti risulta essere sconclusionato. Nel mezzo però c'è un qualcosa di veramente valido, come la satira sul mondo delle gallerie d'arte moderna, ricettacolo di ambiziosi artisti, commercianti, pubblicitari e uomini d'affari. Non esattamente in questi termini, ma il film si concentra e si focalizza essenzialmente su un tipo di arte che viene pesantemente commercializzata grazie a lusinghe, giochi di potere e recensioni: un ambiente in cui cinismo, spietatezza e prontezza sono all'ordine del giorno. Non sempre c'è etica, non sempre c'è un vero e proprio gusto soggettivo e personale nei confronti dell'arte. Spesso questa si muove in base all'artista, ma anche a tutti coloro che gli ruotano attorno. Purtroppo la vena artistica intesa come creazione della pellicola ha diverse velleità e riesce ad essere inconcludente, nonostante gli ottimi spunti in partenza. Come horror è particolarmente risibile, e nonostante la presenza di Jake Gyllenhaal che a mio avviso fa una prova sensazionale, stenta a decollare. Sempre parlando di cast abbiamo anche un compassato ed un po' inutile John Malkovich, la giovane Natalia Dyer (Stranger Things) di cui è difficile capire il ruolo e la più navigata Rene Russo che finalmente si toglie anche se momentaneamente dal brand Marvel. Sembra che il film non abbia proprio niente da dire una volta lanciato il sasso, eppure si nota essere ben raccontato, avere una fotografia degna di nota ed una regia che sicuramente non acerba. A conti fatti si fa guardare molto bene ed attira l'attenzione, ma poteva essere sicuramente molto meglio.
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