E finale sia. Partita studiata sulla difesa e sul controllo del risultato acquisito. Con un Inter costretta ad attaccare, ma che non lo fa in maniera arrembante. I primi venticinque minuti tra l'altro il possesso palla juventino è strategico e non permette agli avversari di creare nessun vero pericolo. Una Juventus abbastanza allegriana, come abbiamo già avuto modo di vedere in campionato contro la Roma, e che resta ancora la squadra da battere. Anche in una competizione che quest'anno può risultare più fastidiosa che mai, anche se arrivare in finale ornai ci permette di giocarcela con tranquillità ed a questo punto è categorico doverla vincere. I nostri avversari, fuori dalle coppe internazionali e con ancora l'incertezza del campionato avrebbero potuto e dovuto spingere maggiormente, eppure sono stati bellamente addomesticati ed ingabbiati da chi, già il primo trofeo annuale lo ha messo in bacheca e che in questi ultimi nove anni qualche soddisfazione se l'è sicuramente tolta. Il passaggio del turno inoltre è da vedersi anche in chiave della continuità dei risultati e del morale della squadra, in un periodo decisamente delicato.
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