Regia: Coralie Fargeat
Anno: 2017
Titolo originale: Revenge
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Pubblicizzato come il primo film del filone "rape and revenge" girato da una donna, per quanto mi riguarda lo ho trovato abbastanza distaccato dal titolo e da lavori come I Spit On Your Grave (e successivi). Onestamente, almeno nella parte iniziale mi ha pure dato quel senso di film mal riuscito, che vuole pretendere di farsi grande, ma non ci riesce per colpa di una sceneggiatura insensata ed irreale, esagerata, che non ha i piedi per terra. Pensavo fossero forzature romanzate per dare un senso alla trama, mentre invece proseguendo si nota che sono dettagli voluti per dare senso estetico e pulp alla pellicola stessa. Matilda Lutz inoltre è spettacolare: non tanto per la bellezza come sarebbe facile vedere subito a prima vista, ma per quanto è brava ad incarnare il clichè della ragazzina sprovveduta che succhia il lecca lecca e vuole andare a vivere a Los Angeles per essere notata, mentre nel frattempo si limita ad essere l'amante di un padre di famiglia (altro clichè ben studiato), per poi tramutarsi in una preda all'apparenza facile da essere cacciata, ma in realtà dinamica e spietata senza mai arrendersi. Tutto, dalle ambientazioni desertiche alla scelta dei colori che dipingono il contesto, dai dialoghi veloci ed affrettati, dalle scene violente con litri di sangue sprecato e mutilazione ai limiti dello splatter che non possono esistere così a lungo nella realtà, dà un senso di atipico e se vogliamo anche onirico o almeno surreale. Se guardiamo solo alla trama ed allo sviluppo di questa abbiamo un qualcosa di assurdo ed incredibile soprattutto nei confronti della protagonista, ma proseguendo è impossibile non divertirsi e non rimanere affascinati dalle scelte registiche e di montaggio, dalla fotografia che indugia sia sugli spazi aperti che sui dettagli macabri delle ferite. Volutamente trash in molte sue parti, Revenge è una grande prova, coraggiosa e spero non solitaria di questa regista francese alle prime armi: Coralie Fargeat.
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